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Auto elettriche: ARERA indaga sui prezzi delle wallbox e delle colonnine

ARERA ha voluto indagare per valutare gli attuali costi di mercato delle wallbox e delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche.

Auto elettriche: ARERA indaga sui prezzi delle wallbox e delle colonnine
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 mag 2021

Quanto costano le wallbox che si installano a casa e le colonnine presso cui ci si ferma per fare un pieno di energia alle auto elettriche? ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha voluto indagare e il risultato è un rapporto che svela dettagli molto interessanti. Per effettuare questo studio sono stati censiti 225 modelli di aziende come ABB, Enel X e Engie (24 in totale). Apparati con potenze da 2 kW a 350 kW.

Il rapporto permette di scattare anche una fotografia dell'attuale offerta del mercato.

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I PREZZI

Dei 225 modelli censiti, 95 sono classificati "Slow" (sino a 7,4 kW), 98 "Quick" (sino a 22 kW), 20 "Fast" (sino a 50 kW) e 12 "Ultra Fast" (oltre i 50 kW). L'indagine ha permesso di rilevare un'offerta di mercato particolarmente vivace per i modelli "Slow" e "Quick" (86% del totale), dove opera il 78% delle imprese considerate. Molto diversa la situazione per l'offerta delle colonnine "Fast" e "Ultra Fast" dove operano solo 9 e 6 aziende rispettivamente.

Vediamo i prezzi rilevati dall'indagine. Secondo quanto emerso, per i modelli "Slow" la spesa media per l'acquisto e l'installazione è compresa tra 900 e 1.500 euro. Il costo medio è di circa 1.200 euro IVA inclusa. Il rapporto evidenzia che esistono, comunque, anche soluzioni più economiche (700 euro) e più costose (1.700 euro). Tuttavia, la fascia media risulta centrata intorno ai 1.200 euro. Lo studio sottolinea anche che alcune case automobilistiche offrono la wallbox in omaggio con l'acquisto dell'autovettura.

A questo bisogna aggiungere che i prezzi indicati non tengono conto dei vantaggi delle agevolazioni fiscali come la detrazione del 50% o del 110% a cui le persone possono accedere. Salendo di fascia, per i modelli "Quick" si può partire da 700-1.300 euro + IVA per le versioni base monopresa con potenza sino a 11 kW. Per una colonnina con due punti di ricarica da 22 kW si può spendere tra 2.000 e 4.000 euro + IVA.

Tuttavia, a parità di potenza è anche possibile trovare offerte per prodotti con funzionalità base e prezzi ridotti fino a 800-1.000 euro + IVA. I modelli più costosi sono quelli dotati di tutte le funzionalità, quali RFID e connessioni internet tramite LAN, tramite WiFi o con SIM a bordo e che quindi permettono l'autenticazione fisica e/o digitale. Passando al segmento "Fast", la colonnina ha un prezzo compreso tra 22.000 e 29.000 euro + IVA.

Il rapporto evidenzia che in questa categoria ci sono comunque anche dispositivi meno prestazionali come wallbox con una sola presa da 30 kW a 7.500 euro +IVA o colonnine da 24 kW, i cui prezzi possono variare tra 12.000 euro (monopresa) e 19.000 euro + IVA). Venendo all'ultima categoria, quella dei modelli "Ultra Fast", per le colonnine tra 60 e 150 kW il costo è compreso tra 26.000 e 40.000 euro + IVA (rilevato su 3 dei 6 prodotti censiti).

Per i dispositivi tra 150 kW e 350 kW, il prezzo sale ancora ed è compreso tra 54.000 e 80.000 euro + IVA (rilevato su 5 degli 8 dispositivi censiti). Come già accennato in precedenza, una parte importante del costo è dovuta alle tecnologie di cui dispongono come display, chip RFID/NFC, possibilità di controllo tramite app e altro. Secondo il rapporto, il prezzo a kW delle colonnine varia da 36 a 580 euro.

CONSUMI IN STAND-BY

L'indagine va a considerare anche i consumi in stand-by delle wallbox/colonnine per capire quanto pesa il non utilizzo sulla rete. Secondo quanto rilevato, "circa 1 dispositivo su 3 consuma costantemente tra 20 e 30 W e l’80% dei dispositivi non consuma più di 30 W. Solo 1 dispositivo su 5 risulta avere consumi trascurabili (inferiori a 5 W)". Lo scenario che emerge è molto interessante e fa capire come si debba lavorare per trovare nuove tecnologie per migliorare l'efficienza, soprattutto in ottica futura quando le auto elettriche aumenteranno sensibilmente. Ecco quanto descritto all'interno del rapporto.

Se si considera che a ogni W di prelievo in stand-by corrisponde un consumo energetico annuo pari a 8,76 kWh, l’installazione di 10.000 dispositivi di ricarica Slow o Quick (con un valore medio di consumo in stand-by di circa 12 W) comporterebbe oggi il superamento di 1 GWh di consumo annuo in stand-by, mentre altrettanti dispositivi di tipo Fast o Ultra-Fast arriverebbero a consumare 5,25 GWh/anno. Di conseguenza, coerentemente con gli scenari di diffusione dei veicoli elettrici presentati nel PNIEC, laddove si sviluppasse una rete di ricarica privata-pubblica costituita da almeno 3 milioni di dispositivi di tipo Slow o Quick e circa 10.000 di tipo Fast e Ultra-Fast , i consumi di stand-by potrebbero arrivare a pesare – senza l’avvento di nuove tecnologie ad alta efficienza – circa 300-350 GWh/anno, rappresentando dunque al 2030 oltre il 3% del fabbisogno di energia stimato per alimentare i 6 milioni di veicoli circolanti.

VEHICLE TO GRID

All'interno del rapporto si parla anche del vehicle to grid e dell'interazione tra le reti elettriche e i veicoli. Secondo quanto emerso, 2 dispositivi su 3 nelle categorie "Slow " e "Quick" e quasi la metà in quelle "Fast" e "Ultra-fast" dispongono già del supporto al V1G, cioè sono in grado di modulare il flusso di energia verso il veicolo. Al contrario, è ancora lontana la diffusione di dispositivi in grado di gestire i flussi di energia in maniera bidirezionale, con le auto che potranno immettere nella rete l'energia delle batterie per stabilizzarla. Infine, secondo ARERA, nel 2020 solo un terzo dei dispositivi censiti dispongono di funzionalità smart come la possibilità di poter ricevere comandi impartiti da remoto ed altro ancora.

AUMENTO GRATUITO DI POTENZA SINO A 6 KW

Questa indagine è stata fatta anche in vista della sperimentazione che partirà dal prossimo primo luglio 2021 per favorire la ricarica delle auto elettriche nei luoghi privati. A partire da questa data, ARERA permetterà l’aumento gratuito di potenza fino a 6 kW nelle fasce orarie notturne/festive per i clienti in bassa tensione. Il risparmio per i consumatori, rispetto a un aumento di potenza in tutte le ore del giorno e in tutti i giorni, è stimato tra 60 e oltre 200 euro all'anno.

Chi possiede a casa una wallbox con specifiche caratteristiche tecniche definite dall'Autorità, può già fare richiesta di adesione al GSE che si può effettuare tutta online.

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