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Mercato auto Italia 2020, a settembre vira in positivo grazie agli incentivi: + 9,5%

Grazie agli incentivi a settembre il mercato auto Italia 2020 torna in positivo con una crescita del 9,5%.

Mercato auto Italia 2020, a settembre vira in positivo grazie agli incentivi: + 9,5%
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 1 ott 2020

L'effetto positivo degli incentivi si è fatto decisamente sentire a settembre. Nel mese appena concluso, infatti, il mercato auto Italia 2020 ha chiuso con un + 9,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un segnale incoraggiante per un settore che ha subito pesantemente gli effetti del lungo lockdown. Tuttavia, come evidenzia UNRAE, se i fondi per gli incentivi per le auto non saranno rifinanziati, si rischia di riportare in terreno negativo il settore con ripercussioni sull’intera economia. Quelli per i veicoli della fascia 91-110 g/Km sono già esauriti e quelli per le autovetture della fascia 61-90 g/Km potrebbero terminare già a metà ottobre.

Gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo stanno fornendo quella necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non è e non sarà di breve durata. Togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti. Demandare il problema della prosecuzione degli incentivi alla prossima Legge di Bilancio, le cui norme entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 significa creare un pericoloso buco di alcuni mesi, che porterebbe il mercato a una depressione certa, per superare la quale potrebbero non essere più sufficienti le risorse assegnate dal bilancio dello Stato del 2021. Un mancato rifinanziamento agli incentivi danneggerebbe il mercato e sarebbe un clamoroso errore strategico da parte del nostro Paese.

BENE LE IBRIDE E LE ELETTRICHE

Andando a vedere un po' più da vicino i dati del mercato auto italiano del mese di settembre 2020, sono state immatricolate 156.132 vetture rispetto alle 142.532 dello stesso mese del 2019. Le immatricolazioni nei primi nove mesi dell’anno raggiungono le 966.017 unità, con oltre 500.000 auto perse rispetto allo scorso anno, con un calo del 34,2%. Bene i privati con un incremento del 25% grazie agli incentivi (68,6% la quota complessiva). I primi 9 mesi si mantengono in forte calo del 27,4%, al 62,3% del totale del mercato.

Vira in positivo, a settembre, il noleggio con un +5,8%, al 17,4% di quota di mercato. In crescita sia il breve termine che il lungo termine. Nei 9 mesi,  la perdita del noleggio si attesta sul 40% e la quota di mercato si contrae di 2,3 punti, al 22,7% del totale. Ancora in forte calo le società con un -29,1%. Nei 9 mesi la perdita in volume è del 46,6% e la quota di mercato si ferma al 14,5%.

Guardando i dati dal punto di vista delle alimentazioni, calano del 19,1% gli acquisti delle auto a benzina (32,8% la quota di mercato). In calo del 3% le vendite dei modelli diesel con una quota complessiva simile a quella dei benzina. Nei 9 mesi la flessione per entrambe le motorizzazioni è intorno al 40%. Nel mese di settembre cresce dell'8,2% il GPL, mentre rimangono stabili le immatricolazioni delle auto a metano.

Crescite superiori al 200% in settembre interessano le vetture ibride, le Plug-in e le elettriche che raggiungono rispettivamente una quota del 20,6% (+13,4%), dell’1,8% e del 2,6%. Guardando ai risultati dei segmenti, si registrano crescite a doppia cifra per le city car del segmento A (+15%) e le utilitarie (+23,3%) che raggiungono rispettivamente il 17,8% del totale mercato e il 38,1% di quota (+4,1%). In leggera flessione i segmenti C e D, mentre cali più accentuati interessano le superiori e alto di gamma.

Per quanto riguarda, invece, i numeri fatti registrare dai Gruppi automobilistici, FCA fa segnare una crescita del 17,42%. Bene, in particolare, Jeep e Fiat. Da evidenziare il dato negativo di PSA (-13,80%) e il boom del Gruppo Renault (+69,84%).

[Fonte dati: UNRAE]

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