Mercato auto Italia 2020: a giugno non si ferma la caduta
Anche a giugno non si arresta la caduta del mercato auto Italia 2020; a giugno le immatricolazioni sono calate del 23%.

Ancora un pesante segno negativo per il mercato auto Italia 2020 nel mese di giugno. Secondo i dati di UNRAE, infatti, è stato registrato un calo del 23% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019. Si tratta di un valore certamente migliore rispetto a quello di maggio ma che dimostra che il settore auto sta continuando a vivere una crisi senza precedenti.
I DATI DI GIUGNO
Entrando nello specifico dei dati del mese di giugno, sono state 132.457 unità le registrazioni di autovetture, rispetto alle 172.312 dello stesso mese dello scorso anno, con una perdita di circa 40.000 unità. Andando ad analizzare nel loro complesso i numeri dei primi 6 mesi del 2020, le immatricolazioni sono state 583.960 con un calo del 46%. Cadono tutti i canali, del 7,7% i privati, del 39% il noleggio (quello a breve termine giù del 72%) e del 44% le società.
Sulla crisi, UNRAE continua a puntare il dito sul Governo che deve intervenire urgentemente per aiutare il settore a risollevarsi. Commenta Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE:
Mentre negli altri paesi europei – Germania e Francia in primis, ma anche Spagna, il cui piano da 3,75 miliardi di Euro è da notare sia per l’ambizione degli obiettivi sia per il principio di neutralità tecnologica che afferma – i rispettivi Governi hanno già dato risposte chiare e forti, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano. A conferma dell’efficacia di specifici piani di sostegno al settore auto, già a giugno il mercato francese, il primo a pubblicare dati mensili, è tornato in positivo. In tale contesto, è sempre più urgente l’adozione di interventi a sostegno del settore auto, per il rischio concreto di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione e della conseguente scomparsa di migliaia di posti di lavoro. Chiediamo quindi al Governo un provvedimento “verticale”, con misure specifiche per il settore automotive, con l’obiettivo di accelerare il rinnovo del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini, e di sostenere il rilancio della domanda, nel rispetto della neutralità tecnologica e senza tetti di prezzo dell’autovettura. Chiediamo inoltre l’allineamento del regime fiscale sulle auto aziendali a quello degli altri paesi europei, a partire dalla detrazione dell’IVA al 100%. E’ vieppiù importante, inoltre, l’erogazione alle imprese della filiera distributiva auto delle ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità. Un serio, concreto e immediato piano di sostegno, adeguato nella misura alla estrema gravità della crisi, eviterebbe ulteriori perdite e potrebbe cercare di recuperare parte della domanda svanita, con un impatto positivo anche sull’Erario, che in assenza di tale intervento, perderebbe entrate da IVA per circa 3 miliardi di Euro.
BENE ELETTRICHE E IBRIDE
Nonostante un mercato in forte flessione, continuano ad andare bene le auto ibride ed elettriche. Dal punto di vista delle alimentazioni, il pesante segno negativo di giugno interessa le motorizzazioni tradizionali, il gpl e metano. Il diesel con un -34,8% dei volumi si ferma al 35,6% di quota, il benzina non raggiunge per poco il 40% con una flessione delle vendite del 28,6%. Il Gpl, in calo del 19,5%, rappresenta il 7,2% del mercato ed il metano il 2,4% (-11,2% delle immatricolazioni). Il mese di giugno conferma la forte crescita delle vetture ibride (+84,4% e 17.684 unità), che con quasi 8 punti di crescita, rappresentano il 13,3% del mercato e delle vetture elettriche (+53,2% a 2.228 unità), che coprono l’1,7% delle preferenze.
Guardando ai numeri dei vari segmenti di mercato il crollo è generalizzato, in particolare le city car (segmento A a -29,2%) e le medie del segmento C a -27,9%. Non si salvano neanche le carrozzerie, tutte in calo a doppia cifra, passando dal -11,1% dei fuoristrada e dei monovolume grandi, al -65,2% dei monovolume compatti.
Volendo osservare i risultati dei vari Gruppi. FCA presenta un calo del 25,08%. All'interno, i dati peggiori sono quelli di Maserati e di Alfa Romeo. Bene, invece, la Ferrari. Male anche il Gruppo Volkswagen con un -20,25% e il Gruppo PSA con una flessione del 29,08%. Il calo, comunque, è generalizzato con valori molto simili. Ci sono solo pochi segni positivi tra cui Volvo.