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Le associazioni auto chiedono un piano coordinato di incentivi a livello europeo

Le 4 maggiori associazioni che rappresentano il settore auto chiedono un piano coordinato a livello europeo di incentivi per risollevare il settore.

Le associazioni auto chiedono un piano coordinato di incentivi a livello europeo
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 mag 2020

Il settore auto è stato fortemente provato dalla pandemia che ha causato danni economici pesantissimi. Si pensi, per esempio, al quasi azzeramento del mercato auto Italia 2020 del mese di aprile con un crollo delle immatricolazioni di quasi il 98%. In Italia già da tempo UNRAE aveva chiesto una serie di interventi per stimolare la ripresa. Il problema, però, non riguarda solo l'Italia e per risolverlo serve un intervento coordinato di più ampio respiro. Così la pensa, ACEA, l’associazione dei costruttori in Europa, che assieme a CECRA, CLEPA ed ETRMA, ha presentato un piano composto da 25 punti ben precisi pensato per riavviare il settore. Piano che è destinato a tutti i Governi europei.

Il cuore di questo progetto sono incentivi ed investimenti che, però, dovrebbero essere coordinati centralmente a livello europeo. Ciò significa che i requisiti per i bonus dovrebbero essere equivalenti in tutti i Paesi del Vecchio Continente. Inoltre, i fondi dovrebbero essere attinti da finanziamenti nazionali e europei. Obiettivo finale quello di stimolare le vendite con un rinnovo del parco circolante. Il piano, comunque, mantiene il focus sui principali obiettivi legati alla digitalizzazione e alla carbonizzazione.

Eric Mark Huitema, direttore generale di ACEA, commenta così questo progetto:

E' necessario adottare misure mirate per stimolare la domanda e gli investimenti. In questo modo aumenterà l'utilizzo della capacità produttiva e si potranno salvaguardare i posti di lavoro e gli investimenti.

Per le associazioni, dunque, solo un piano coordinato a livello europeo permetterà la ripresa del settore auto. Tra le altre proposte non meno importanti, quelle relative alle precauzioni da adottare negli ambienti di lavoro e alle richieste per formare meglio i lavoratori. Si chiedono, poi, nuovi investimenti per lo sviluppo di carburanti alternativi più puliti e per la creazione di punti di ricarica per le auto elettriche.

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