Airbag difettosi Takata: Udicon, la sicurezza non è negoziabile
L'Unione per la Difesa dei Consumatori è soddisfatta della decisione della Corte che mette in primo piano la sicurezza degli automobilisti

Tiene ancora banco la notizia della sentenza della Corte di Appello di Torino che ha respinto il ricorso presentato da PSA Italia contro l’ordine del Tribunale del capoluogo piemontese di provvedere alle inadempienze sulla campagna di richiamo delle vetture Citroen C3 e DS3 con airbag difettosi Takata. Sul caso è intervenuta Udicon, Unione per la Difesa dei Consumatori, che ha voluto esprimere la sua soddisfazione per la decisione della Corte, evidenziando che la sicurezza non è una cosa negoziabile.
Il caso degli airbag difettosi Takata è purtroppo ben noto alle cronache e in questi giorni nel nostro Paese c’è stato un nuovo capitolo di questa vicenda. Martina Donini, presidente nazionale Udicon ha evidenziato che quando c’è una campagna di richiamo servono certezze e la sentenza si muove proprio in questa direzione.
Chi guida un’auto deve poterlo fare in sicurezza. E quando c’è una campagna di richiamo servono certezze: tempi chiari per le riparazioni, mezzi sostitutivi, comunicazioni tempestive. Lo denunciamo da mesi e il Tribunale di Torino lo ha ribadito a chiare lettere, respingendo il reclamo di Groupe PSA Italia contro il provvedimento cautelare ottenuto da Udicon per salvaguardare i diritti dei consumatori coinvolti nella campagna di richiamo dei veicoli Citroën C3 e DS3 con airbag Takata difettosi.
CERTEZZE PER LA CAMPAGNA DI RICHIAMO
Come spiega Donini, il Tribunale ha confermato la gestione diretta della campagna MK7 da parte di Groupe PSA Italia S.p.A. oltre che la tardività, l’inefficienza e la negligenza con cui la stessa è stata condotta. Il Collegio è stato chiaro nel riaffermare con decisione che i consumatori hanno diritto ad informazioni chiare, precise e trasparenti sui tempi effettivi di riparazione e sulle procedure per richiedere il rilascio di un’auto sostitutiva. Le misure correttive, confermate dal Tribunale, sono particolarmente significative ed incisive, in quanto sottolineano l’obbligo di Groupe PSA Italia di cercare attivamente tutti i proprietari dei veicoli coinvolti, in modo che nessuno resti all’oscuro del richiamo e dei rischi legati all’airbag difettoso.
Un’altra importante battaglia vinta che si affianca e precede la class action che in un separato giudizio sarà finalizzata a garantire ai consumatori il giusto risarcimento per i danni, patiti a causa della condotta illecita di tutte le società del gruppo Stellantis.