
29 Ottobre 2020
26 Ottobre 2019 24
Aggiornamento del 26/10
Tracciando un filo tra passato e futuro, Ford partecipa al salone di Padova dedicato alle auto classiche affiancando il nuovo Transit ibrido Plug-In alle vecchie declinazioni del progetto, una storia che risale al 1965.
Ford Transit nasce ufficialmente il 9 agosto del 1965 a Langley, Inghilterra, ma le sue origini affondano le radici nel 1953. In quell'anno Ford FK 1000 (rinominato poi Ford Taurus Transit) abbraccia il concetto di veicolo spazioso e versatile, diventando un mezzo da lavoro e di servizio (Vigili del Fuoco e soccorso).
Negli anni cinquanta esisteva anche Ford Thames 400E, un modello che affiancava il Taurus e che puntava alla parte continentale dell'Europa: per contenere i costi di sviluppo, si decise quindi di avviare il progetto Redcap che diede vita al primo Ford Transit.
Entrato in servizio, Transit mostrò subito la sua doppia anima: da un lato venne scelto come mezzo per il trasporto persone, entrando nella cultura popolare quando accompagnava in tournée la band dell'epoca. Dall'altro fu impiegato per il trasporto, ospitando anche due piccoli elefanti oltre alla riproduzione di un centisauro di 15 metri e 1,5 tonnellate.
Tra le curiosità della storia di Transit c'è la versione 4x4 con assetto rialzato del 1982, in uso nel Sahara, o la serie Supervan con motore Cosworth V8, senza dimenticare l'episodio del 1985 in cui un Transit a 3.000 metri di altitudine restò sommerso da 5 metri di neve e fu recuperato sei mesi dopo, al disgelo, con qualche danno per via degli elementi ma perfettamente in grado di ripartire.
A partire dai primi mesi del 2020, tra febbraio e marzo, debutteranno Transit e Tourneo Custom PHEV, versioni Plug-In Hybrid che rientrano nella strategia di Ford per l'elettrificazione: 17 veicoli elettrificati entro il 2024 (il 50% della gamma entro il 2022).
A scanso di equivoci, per chi facesse ancora confusione, con Transit si intende veicolo da trasporto da mentre con Tourneo si identifica la versione dedicata ai passeggeri, fermo restante che la piatta forma resta la stessa così come le caratteristiche tecniche.
Transit Custom Plug-in Hybrid è un veicolo da trasporto da 1 tonnellata
Ford definisce Transit Custom e Tourneo Custom come degli ibridi plug-in ma, tecnicamente, il powertrain di questo modello è più simile a quello di un'auto elettrica (da 92,9 kW e 355 Nm) con range extender (REx). La trazione è sempre elettrica e il motore a combustione, l'EcoBoost 1.0 da 100 CV, si occupa di ricaricare il pacco batterie da 13,6 kWh che, da solo, promette 56/53 chilometri di autonomia a zero emissioni. Usando il benzina come generatore e bruciando tutto il serbatoio, insieme alla carica iniziale della batteria, si raggiungono i 500 chilometri di autonomia.
Ford Transit e Tourneo Custom si ricaricano tramite wallbox in 2,7 ore oppure in 4,3 ore con il cavo casalingo che lavora a 10 A e 230 V (2,3 kW) con la presa domestica. In movimento sono disponibili quattro modalità:
La Modalità L si può attivare per massimizzare il recupero dell'energia in decelerazione e frenata, abilitando una guida molto vicina a quella ad un pedale.
C'è anche la versione Ecoblue Mild Hybrid, con tecnologia a 48 V su Custom e Transit con 2.0 TDCi Ecoblue da 130, 170 e 185 CV.
Articolo originale del 21/10
Ford Transit Custom Plug-In Hybrid rappresenta il prossimo, imminente, passo dello sviluppo della tecnologia PHEV degli americani. Annunciato all'ultimo Go Further, l'evento che anticipa le novità dell'Ovale, il veicolo commerciale promette 50 chilometri di autonomia in modalità elettrica, dato purtroppo dichiarato secondo il ciclo NEDC.
Non sono però i numeri dell'autonomia il fulcro del progetto di sperimentazione che è arrivato a Colonia dopo Londra e Valencia, piuttosto l'applicazione di tecnologie note nel mondo tecnlogico, la Blockchain resa celebre da Bitcoin e cripto valute in generale e il geofencing visto spesso sugli antifurti satellitari, allo studio della mobilità elettrica.
L'idea di Ford è semplice: tramite cinque flotte comunali e in collaborazione con le istituzioni (la città di Colonia), 9 Transit Custom PHEV e un Tourneo Custom PHEV verranno testati in situazioni di utilizzo reale, tracciando i percorsi per massimizzare i chilometri a zero emissioni percorsi.
La Blockchain si occupa di tracciare i percorsi tramite record cronologici e permanenti e viene affiancata al geofencing, la creazione di un confine virtuale basato sui dati GPS. Unendo le due tecnologie e collegando il veicolo alla rete (tramite FordPass Connect, accessorio già disponibile sulle auto passeggeri e recentemente introdotto sui veicoli commerciali), Ford punta ad automatizzare l'utilizzo in elettrico nelle zone predisposte dalla città per il controllo delle emissioni (ULEZ).
Questo permette non solo di controllare le emissioni nei centri o nelle aree garantendo l'accesso a chi può viaggiare anche in elettrico nel rispetto (reale) delle zero emissioni, ma anche di cambiare zone e orari eliminando il rischio, da parte dei conducenti, di perdersi un cartello di avviso o di non conoscere le specifiche ordinanze per quella città/fascia oraria.
Immaginando un sistema del genere applicato a tutte le auto, ad esempio, anche le nostre Area C e Area B di Milano potrebbero beneficiare di questa tecnologia, consentendo ai conducenti di sapere in tempo reale se la propria vettura può entrare nella zona a traffico limitato.
La sperimentazione non servirà solo per adattare l'utilizzo dell'auto alle zone a zero emissioni ma i dati raccolti dalle iniziative simili, sono già parte di un progetto più ampio per mappare i percorsi al fine di stabilire i luoghi migliori per l'installazione delle colonnine di ricarica. Da notare, infine, che già nella primavera del 2020 sarà disponibile il modulo di geofencing (senza Blockchain) per Transit Custom PHEV (nuovi o già immatricolati) che sarà in grado di passare automaticamente in modalità EV Now (solo elettrica) all'ingresso di una zona a basse emissioni.
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Commenti
Può essere, ma questo lo trasforma in un veicolo che di ibrido ha poco, visto che di fatto va a carburante.
Da valutare l’efficienza.
Utilissimo. Quel che non comprendi è il rapporto costi/benefici. La batteria è il componente che costa di più, loro la riducono per lasciare posto ad un range extender che aumenta l'autonomia di altri 500 km e per eliminare il problema ricarica. Con una batteria da 500 km sarebbe costato il doppio e avrebbe avuto un mercato risibile, e non sarebbe stato un veicolo ibrido ma elettrico.
In effetti...
deve essere brutto non capire l'ironia...
Chiunque non lavori nel centro di Milano/Roma?
Qui 25km li fai solo per arrivare dal magazzino al primo cliente...
dai, chi fa più di 25 km al giorno con un furgone?!?
Vero, vero...
sarebbe piccolo come serbatoio. Un furgone del genere lo vuoi poter sfruttare.
Le auto erano meno, non c'era necessità di economie di scala e soprattutto non esisteva nemmeno una delle centinaia di imposizioni (vincoli) che oggi sono legate alla questione sicurezza.
Difficile rispettare tutti i parametri e produrre qualcosa di "diverso".
Assurdo come le auto del passato fossero tutte diverse l’una dall’altra, con forme particolari. C’è stato un appiattimento del design a dir poco rivoltante.
120 scarsi. Dalle prove viste non va una fava
50km NEDC... quindi 25km di autonomia elettrica.
Utile.
si dovrebbe esserci
no ne ci è stata ancora comunicata dove lavoro io
La versione MHEV uscirá con cambio automatico?
Quale è la velocità massima che può fare il phew? C’è in phew la versione L2?
Una legenda
è calcolato un consumo di 3,1 per 100 km, quindi avrà circa 15/20 litri
Lol xD
Vai col furgone al lavoro e poi prendi la macchina per lavorare xD
Scusate e quanti litri contiene il serbatoio di benzina? Mi sembra un'autonomia ridicola a fronte dello svuotamento del serbatoio.
Dai picchi di consumo di energia alla carenza di gpu AMD, si può dire che se ne videro di ogni legate al fenomeno dei bitcoin. Ma i "migliori" rimangono i tre ricercatori russi che si fecero arrestare per aver installato un miner in un supercomputer del centro di ricerca sull'energia nucleare.
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah......
Chi conosce davvero il bitcoin sa che per l'ecologia è stato un disastro peggio delle navi da crociera...