
14 Giugno 2022
Mini Clubman si rinnova nel dettagli: i designer guidati dal capo Oliver Heimer, del resto, hanno lavorato in punta di matita per non stravolgere i connotati di un modello che nella gamma Italiana di MINI detiene una quota del 12%: la segmento C inglese presenta un cofano a cupola pronunciato, fari circolari con ottica aggiornata, una rinnovata griglia del radiatore che si estende su tutto il paraurti e una presa d’aria inferiore allargata. Ma soprattutto accoglie in gamma un'iniezione di potenza considerevole per la variante più sportiva John Cooper Works, diventando la MINI stradale più potente mai prodotta. Scopriamola in questa nostra prova su strada in anteprima nazionale.
Ripensata l'illuminazione, con nuovi fendinebbia circolari a LED incastonati in prese d'aria finte (vere solo sulla versione più pepata, la John Cooper Works). I fari circolari hanno un disegno rinnovato, sia quelli alogeni che quelli opzionali a LED. I primi presentano un riflettore ingrandito e una luce di marcia diurna integrata nella parte inferiore delle luci di posizione del paraurti anteriore, i secondi hanno moduli LED per anabbaglianti e abbaglianti con maggiore luminosità. Entrambi offrono una cornice nera o cromata, mentre l’anello di luce bianco attorno ai fari funge sia da luce diurna che da indicatore di direzione.
La funzione Matrix viene offerta come optional e consente di gestire l’intensità della luce automatica per gli abbaglianti aumentando la visibilità in certe condizioni di guida evitando nel contempo di abbagliare le altre auto (sono 4 i segmenti dell’abbagliante selezionabili). In questo modo, la cam frontale identifica il mezzo che proviene in direzione opposta o che precede misurandone la distanza: lo spazio occupato dal veicolo viene così illuminato solamente con la luminosità dei fari inferiori.
Tutta nuova è anche la sezione posteriore: i fari orizzontali si adeguano al family feeling più recente del lighting design di MINI, con una porzione di Union Jack a fungere da luce di posizione e freno. I nuovi gruppi ottici inglobano anche gli indicatori di direzione e le luci di retromarcia: tutto è raggruppato nella sezione superiore. Nella parte inferiore, restano i vecchi alloggiamenti per l'illuminazione secondaria ma, soprattutto, debutta un nuovo scudo paraurti, che su tutte le versioni ingloba degli scarichi veri (da 95 mm nella JCW).
Inedita anche la forma delle calotte degli specchietti retrovisori: ora è più grande ma al contempo più lavorata per meglio fendere l'aria. Infine, novità per quanto riguarda la personalizzazione, con il debutto di nuovi colori, nuovi disegni per i cerchi ("figli" del programma tailor made "Mini Yours Customised") e inediti inserti all'interno e all'esterno dell'abitacolo. Tantissime le combinazioni: le trovate nel dettaglio nel configuratore che vi lascio alla fine dell'articolo.
Stile, sicurezza, tecnologia, sportività: questi i quattro pilastri che guidano le scelte dei clienti MINI Clubman. Con l'aggiornamento di metà carriera, la compatta a 6 porte va ad integrare la dotazione in ognuno di questi campi. Dello stile abbiamo già parlato, ma tanto è stato fatto anche dal punto di vista della tecnologia.
Prima di tutto, MINI Clubman è sempre connessa. Grazie ad una SIM dati 4G permanente integrata nel veicolo, è possibile sfruttare non solo servizi oggi obbligatori come la chiamata automatica di emergenza (anche manuale premendo l'apposito tasto SOS sulla plafoniera superiore) ma anche per sfruttare i servizi connessi dell'ecosistema MINI Connected. Novità anche l'introduzione dell'app per smartphone, che permette ai proprietari di controllare da remoto alcune funzioni della vettura:
Migliorata anche la dotazione di ADAS: l'Active Cruise Control (adattivo, in funzione da 30 a 140 km/h) si abbina ai sistemi di sicurezza del pacchetto Driving Assistant, che comprende il Forward Collision Warning (prevenzione del tamponamento tramite segnale visivo, acustico, pre-attivazione dei freni e frenata automatica in caso di emergenza), Pedestrian Collision Warning (prevenzione dell'investimento dei pedoni), Traffic Sign Recognition (riconoscimento dei cartelli stradali indicanti limiti di velocità e divieti di sorpasso) e High Beam Assistant (controllo automatico dei fari abbaglianti). Presente anche l'head-up display a colori, con proiezione su supporto in plastica e ottima risoluzione.
Elevata anche la risoluzione del sistema di infotainment: il touchscreen è dotato di diagonale variabile da 6,5 a 8,8 pollici. Il touch è reattivo, la grafica è curata, le transizioni sono veloci e anche il navigatore funziona egregiamente, ma forse ci sono troppe informazioni e la miriade di linee che troviamo sulla mappa rischia di distogliere l'attenzione dal percorso impostato dal navigatore. Assente Android Auto, ma presente Apple CarPlay in versione wireless (optional). Wireless anche la ricarica per smartphone (altro optional).
Di tutte le novità introdotte con l'aggiornamento di metà carriera, quella più significativa è senza dubbio l'iniezione di potenza ricevuta dalla versione John Cooper Works: questo allestimento sportivo beneficia di tanta potenza e coppia in più rispetto al modello uscente (fermo a 231 CV e 350 Nm), grazie al nuovo motore 2.0 TwinPower Turbo 4 cilindri da 306 CV e 450 Nm (lo stesso propulsore trova posto anche sotto il cofano della nuova MINI Countryman John Cooper Works e della variante M35i di BMW X2).
Rispetto alle versioni Cooper S e SD, JCW si distingue immediatamente per alcune peculiarità estetiche: i dettagli rossi, tipici degli allestimenti John Cooper Works, si trovano sul tetto e sulle calotte degli specchietti retrovisori. Design dedicato anche per i Side Scuttles laterali (che integrano gli indicatori di direzione) e il logo John Cooper Works sulla griglia del radiatore e sul portellone posteriore. Le prese d'aria anteriori sono vere (ad eccezione di quella sul cofano, che resta finta anche qui), così come gli sfoghi dell'aria laterali, appena dietro il passaruota anteriore, e l'impianto frenante con dischi maggiorati e pinze monoblocco.
La dotazione di serie di entrambi i modelli include sedili John Cooper Works con poggiatesta integrati, volante John Cooper Works con comandi multifunzione, leva del cambio John Cooper Works e padiglione color antracite. A livello di tecnologia, presenti i fari a LED, il climatizzatore automatico bizona, i MINI Driving Modes, l'infotainment MINI Visual Boost con schermo touch da 6,5” e servizi Mini Connected.
Il nuovo motore è dotato di rapporto di compressione ridotto da 10,2 a 9,5, soluzione adottata per controbilanciare l’incremento della pressione di sovralimentazione. Inoltre, il sistema di sovralimentazione, integrato nel collettore di scarico, è dotato di una valvola di scarico che contribuisce a fornire una risposta ottimizzata. Presenti l'iniezione diretta della benzina e la tecnologia MINI TwinPower Turbo, con comando valvola variabile VALVETRONIC e variatore di fase degli alberi a camme (doppio VANOS).
Completa l'erogazione anche il sistema di scarico dedicato: se si viaggia con un filo di gas, con il motore a bassi regimi, il doppio sistema di scarico produce un sound discreto, che non invade l'abitacolo: la situazione cambia con l'aumentare della velocità, con un sound più coinvolgente. Niente suoni artificiali: semplicemente, quando il sistema avverte una maggiore pressione sul pedale dell'acceleratore (o quando viene attivata la modalità Sport con il manettino MINI Driving Modes), viene aperta la valvola degli scarichi.
MINI Clubman John Cooper Works è abbinata di serie alla nuova trasmissione sportiva automatica a 8 rapporti Steptronic, insieme al differenziale meccanico autobloccante sull’asse anteriore e alla trazione trazione integrale ALL4: la trazione viene distrubuita sui due assi a seconda delle condizioni di aderenza del fondo stradale.
Il percorso scelto da MINI per farci saggiare le doti della sua nuova sportiva compatta prevedeva un misto tra autostrada e strade a scorrimento veloce (ingresso/uscita da Milano), brevi tratti urbani e tanta collina (Montevecchia). Partiamo allora da Milano: nel traffico di Milano al 4 cilindri piace borbottare, specialmente in modalità Sport, che rende subito reattiva la vettura nel continuo accelera/frena da un semaforo all'altro.
Nel pavé l'assetto si dimostra senza dubbio rigido, ma con una piacevole sensazione di "compattezza" dato dalle sospensioni (anteriori McPherson, posteriori multi-link), che come optional possono anche essere adattive (variano nella risposta in base alle modalità MINI Driving Modes). I cerchi da 19 pollici fanno quello che possono nell'allontanare gli scossoni, ma il risultato è decisamente buono per un'auto così "assettata" (ricordiamo che le sospensioni, su questa versione, sono ribassate di 10 mm).
Lo sterzo è preciso e offre una buona consistenza: rigido quanto basta nel misto veloce, forse un po' troppo rigido nelle manovre urbane. Ma mai difficoltoso da azionare. Per la città la modalità di guida ideale è la Green, che riduce al minimo il rumore, rende un po' più confortevoli le sospensioni e alleggerisce lo sterzo, ma occhio (specialmente se venite dalla modalità Sport) al taglio di potenza che porta ad un lag piuttosto importante nell'intervallo di tempo da quando premete l'acceleratore a quando la vettura inizia a muoversi.
Usciamo dalla città, e iniziamo a divertirci sul serio: selezioniamo la modalità Sport e MINI Clubman John Cooper Works fa subito sfoggio del sound a valvole aperte: un toccasana dopo 40 minuti di traffico. Il motore canta che è un piacere, e soprattutto spinge bene e quasi ininterrottamente da 1.750 a 4.500 giri, spalmando la coppia di 450 Nm su un arco di erogazione quasi lineare.
Il calcio nella schiena non è dato tanto dalla spinta del motore, quanto dalla "rabbiosità" delle cambiate dello Steptronic: l'automatico a 8 rapporti con convertitore di coppia (fornito dalla giapponese Aisin) è tutta un'altra cosa rispetto alla sonnolenta unità provata sui precedenti esemplari di MINI con cambio automatico. Intelligente, rapido, reattivo in automatico, ancora più preciso in manuale, sfruttando i paddle solidali al volante.
In questa modalità (azionabile temporaneamente dai paddle o permanentemente spostando a sinistra il nuovo joystick del cambio), le scalate sono fulminee, un po' meno invece i passaggi alle marce più alte. Ma, in ogni caso, la sensazione è che sia stato fatto un gran bel lavoro di ottimizzazione. Molto bene, visto che l'automatico è l'unica opzione disponibile per questa versione sportiva.
La MINI stradale più potente accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Ma oltre i freddi numeri, sono le sensazioni di guida a rendere questa Clubman JCW una delle hot-hatch più sfiziose oggi sul mercato: rispetto a BMW X2 M35i, dotata dello stesso motore, qui abbiamo il peculiare Go-Kart feeling di MINI. Certo, il passo è più lungo di quello di una MINI a 3 o 5 porte, ma nel misto stretto si nota ben poco. E soprattutto stupisce la capacità dell'auto di restare stabile e piatta anche nelle curve più impegnative, dove l'assetto è "nervoso" il giusto per farci capire sempre dove stiamo mettendo le ruote.
Grazie alla trazione integrale - e al differenziale autobloccante - il sottosterzo è tenuto sotto controllo e l'intervento del controllo di stabilità è ritardato, ma presente (si può comunque escludere manualmente con una delle levette in plancia). L'inserimento è preciso e offre in tutte le situazioni una grande sensazione di sicurezza. Ci si diverte, insomma, anche se non si è piloti. E i consumi? Nel corso della prova in anteprima, la media rilevata dal computer di bordo è stata di 11 litri di benzina ogni 100 km, valore da verificare con una prova di lunga durata. I cavalli sono tanti e il peso è nella media, con 1.625 kg.
I motori della nuova MINI Clubman propongono un'offerta che spazia dai 3 cilindri a benzina ai 4 cilindri turbodiesel, con potenze comprese tra 102 e 306 CV. In particolare, la gamma si articola nelle seguenti versioni:
Tutti i motori di MINI Clubman sono omologati Euro 6D TEMP, mentre il piccolo diesel di One D è già conforme agli standard Euro 6D | Euro 6D vs TEMP, differenze RDE, WLTP, emissioni NOx e CO2: cosa cambia.
Le dimensioni di MINI Clubman 2019: 4.266 mm di lunghezza x 1.800 mm di larghezza x 1.441 mm di altezza x 2.670 mm di passo. Il bagagliaio, accessibile tramite il caratteristico sportello a due battenti, ha una capacità minima di 360 litri e massima di 1.250 litri (abbattendo lo schienale frazionato 40/20/40). Presente un doppio fondo per sfruttare ulteriormente l'altezza del vano di carico (altrimenti ridotta per via della carrozzeria). Resta il dubbio sulla praticità del doppio portellone posteriore con apertura a libro: un compromesso di stile, che rende comunque inconfondibile MINI Clubman rispetto alla concorrenza.
Lo spazio per le gambe è più che sufficiente per chi siede davanti, con ampie regolazioni in altezza e profondità e una plancia poco ingombrante. La seduta è quasi rasoterra (un pregio se si vuole un'auto sportiva). I sedili sportivi con poggiatesta integrato (di serie su JCW in tessuto, optional con rivestimento Dinamica e pelle) offrono un buon contenimento laterale anche per chi, come me, è di corporatura robusta. Sono rigidi ma sufficientemente strutturati per garantire un buon isolamento dalle sconnessioni stradali, e il loro spessore ridotto aiuta a risparmiare preziosi centimentri per chi siede dietro.
Detto questo, con il sedile impostato sulla mia altezza (sono alto 1,95 metri) riesco ad accedere al divanetto posteriore ma sono costretto ad allargare le gambe: un'altra persona come me ci starebbe, ma per un eventuale terzo passeggero centrale non ci sarebbe speranza. Chi siede dietro può apprezzare le tasche sugli schienali dei sedili anteriori e soprattutto le bocchette dell'aria (mancano invece le prese USB). Buono lo spazio per la testa, complice anche la seduta bassa.
I prezzi di nuova MINI Clubman 2019: la segmento C inglese è già disponibile in Italia con prezzi a partire da 23.950 euro, valore riferito alla variante One (con motore 1.5 TwinPower Turbo benzina da 102 CV) in allestimento base. MINI John Cooper Works Clubman parte invece da 44.100 euro.
La dotazione di serie dell'allestimento base comprende: Start/Stop, sistema di rigenerazione dell'energia cinetica, Cornice griglia anteriore cromata e listelli in nero lucido, sedile guidatore regolabile in altezza e con funzione "Memory", servosterzo elettromeccanico, alzacristalli anteriori e posteriori elettrici, cerchi in lega da 16" Revolite Spoke color Argento, computer di bordo, sospensioni anteriori McPherson e posteriori Multi-Link, sistema di infotainment MINI Mobility System Radio MINI 6,5’’ a colori (interfaccia Bluetooth con funzione streaming, MINI LED Ring e MINI Controller), volante sportivo in pelle regolabile in altezza profondità, freno a mano elettrico, interni in Stoffa Firework Carbon Black / Carbon Black, sensore anticollisione, retrovisori esterni e getti lavavetro riscaldabili, climatizzatore manuale, sensore pioggia, Keyless GO (avviamento vettura senza chiave), Emergency Call e Radio DAB.
Le versioni Cooper prevedono anche il terminale di scarico sdoppiato cromato, i Side Scuttles cromati con indicatori di direzione integrati, la griglia anteriore con cornice cromata e radiatore a nido d'ape con presa d'aria sul cofano, i sedili sportivi anteriori con seduta regolabile in profondità, i fari fendinebbia a LED, i cerchi in lega da 17" Vent Spoke color Argento, il cambio automatico. Cooper S/SD aggiungono sensori di parcheggio posteriori, sedili in Dinamica/tessuto Carbon Black, tetto interno antracite, cerchi in lega da 18’’ JCW Grip Spoke Black, fari Bi-LED, sospensioni sportive, sedili sportivi, Cruise Control, Climatizzatore automatico bizona, spoiler posteriore, MINI Driving Modes, superfici interne in Piano Black e Cambio automatico Septronic sportivo. La gamma si può ulteriormente arricchire attingendo alla lista degli optional o optando per le versioni Classic, Exclusive, Sport e Business. Solo per l'Italia è infine disponibile la versione Mayfair Edition, un allestimento "preconfezionato" con gli optional solitamente più richiesti dai clienti.
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Commenti
oppure si?
bella sta nuova serie 1,ah no
Sport romero
Ma perché ti permettono di scrivere opinioni tra l’altro sbagliate.
ma infatti sono osceni, nessuno discuteva questo e non mi voglio infilare nella diatriba Mini vs "Bini"
La Clubman ha gli interni identici alle altre Mini.
Davvero difficile giustificare il pagamento del superbollo per sto barattolo
la clubman è di nicchia rispetto alle altre, sugli interni bmw de gustibus
ma che macchine fanno, gli l'ingegneri chi sono??
1- Definire le Mini auto "di nicchia" é ridicolo
2- Gli interni BMW sono stupendi, niente a che vedere con quelli Mini
Ultimi baluardi della passione che ci contraddistingueva dal resto del mondo... Massai è fantastico
44.000 euro e riesco a "sentire" le plastiche rigide economiche da qui. (sono ovunque davvero...costasse 7-8k euro in meno non mi importerebbe ma tant'è)
C’entra che questa nello specifico è un tipo di auto di nicchia di gusto classicamente inglese retro, e unire questo fatto al senso del gusto degli interni bmw non faceva ben sperare. Le altre che citi sono auto più canoniche e “internazionali” come stile.
beh no, c'è la fabia, c'era la polo, e forse me ne dimentico altre
Scusami ma cosa c'entra il fatto che sia inglese?
Le Land Rover non ti piacciono? Le Jaguar non ti piacciono?
No, non ho indagato, mi costava troppo, olio finito in tutto il motore... rivenduta poi così...
Una inglese in salsa bmw...le premesse non erano buone
Anche come tipologia la clio è l’unica a cui la puoi confrontare
Di una bruttezza inconcepibile, sia dentro (come tutte le Mini alla fine) che fuori.
ecco, io tra una golf e la clubman prenderei la clubman. Gli interni sono belli, telaio, cambio e motore è quello della X1 f48 che ho avuto per 100k km ed è molto valido. Motori diesel sono bmw, cambio automatico buono ma non stratosferico. Abitabilità e capacità di carico di una station wagon.
io vedo moltissime frecce al suo arco.
Nelle auto di serie?
M1nkia, ma sei vero?
E tu?
Evidentemente no e avertelo dovuto spiegare mi deprime molto.
Soprattutto mancano considerazioni degne del loro nome, critiche ed altro. Oramai il giornalismo automobilistico italiano é morto (ammesso sia mai esistito veramente). Chiunque con la cartella stampa in mano e che avesse presenziato all'evento potrebbe scrivere un articolo insipido del genere. L'unico giornalista con la G maiuscola é, a mio parere, l'ing Paolo Massai di QuattroRuote.
25.000 € di base er avere delle bellissime "prese d'aria finte". Il settore auto é davvero allo sbando tra schermi, prese d'aria finte, rumore del motore irradiato dalle casse e mille altre supercazzole... Ma finché la gente compra a furia di rate...
Ma capisci quello che leggi?
Non sapevo degli sconti, ma sicuramente già 190CV sono molti. Comunque per guidatori con il piede pesante, intendevo tutti quelli con auto da 185kw, cioè il limite per evitare il superbollo.
Una Golf GT.
Lo so lo so e' poco meglio di questa.
distribuzione??era un difetto noto, a 75.000 km si sminchiava.
questa è buona
Prima consegui la patente e compra una macchina e poi, forse, capirai quello che dico
non dico che sia l'auto più riuscita della storia, ma per accanirti così tanto, cosa guidi?
considerando gli sconti che fanno sulle clubman, spesso si vedono le cooper sd per strada e ti assicuro che 190cv sono superiori al 90% delle auto circolanti
tu ti limiti alla lunghezza...
Abbiamo detto che e' brutta non che non ha il motore buono.
Troppo lunga e troppo brutta.
Potrebbe pure pesare di meno e restare meglio incollata a terra, il peso non ha alcuna correlazione.
1.0 turbo semmai
Sportiva, cit.
NO, e non vali il tempo che occorrerebbe per fartelo capire, qualora ci riuscissi
E' l'auto per i risvoltinati.
L'esempio era forse troppo esplicito, tanto da scatenare il piccolo professore che è in te, vero? Ora non cominciamo a fare un interminabile dibattito sulle leggi della fisica, in punto del discorso è che una cooper da 300cv non può pesare quanto una mini one da 75cv, per ovvi motovi. Fine del discorso.
Troppo lunga.
Motore BMW