Porsche: 718 Boxster e Cayman in doppia versione ibrida ed elettrica
La Casa di Stoccarda sta lavorando per trovare soluzioni ottimali che concilino prestazioni ad efficienza energetica.
Non ci sarà solo l’elettrico in casa Porsche, con Taycan recentemente entrata nella fase finale dei test: la casa di Stoccarda sta infatti lavorando anche sull’offerta ibrida, pronta a fare il suo debutto in un futuro non troppo lontano. Il CEO Oliver Blume rivela infatti che il marchio è impegnato nello sviluppo di diverse soluzioni, incluse le elettriche 718 Boxster e 718 Cayman e le relative versioni ibride che, secondo alcune indiscrezioni, utilizzeranno soluzioni simili a quelle progettate per la 911. Blume confida tuttavia come ad oggi non sia ancora chiaro se verrà intrapresa o meno la strada del plug-in. Dipenderà da cosa chiederà il mercato, ma non solo.
EURO 7 O ELETTRICO / IBRIDO?
Il motivo per cui Porsche è impegnata nell’implementazione di propulsori ibridi è presto detto: ad oggi, la soluzione puramente elettrica (leggasi tecnologia delle batterie al litio) richiederebbe modifiche strutturali tali per garantire autonomia e prestazioni che andrebbero a compromettere l’architettura stessa dell’auto.
L’ibrido consentirà così di trovare il giusto compromesso in termini di performance senza variazioni sostanziali, nonostante vi sia il costante impegno a sviluppare varianti full-electric sia di Boxster che di Cayman con l’ausilio della nuova architettura PPE. E sempre su PPE sarà basata una prossima versione completamente elettrica di Macan che, tuttavia, continuerà ad essere prodotta anche sulla piattaforma MLB con nuovi drivetrain ibridi.
Ciò che sarà da capire, ammette il CEO, è se continuare a seguire la strada dell’elettrico (con tutte le sue sfaccettature, ibrido incluso) o se piuttosto tornare a lavorare sull’implementazione di motori a scoppio Euro 7. La risposta – ancora una volta – verrà fornita direttamente dal mercato e dalla sua domanda.
L’IBRIDO SECONDO PORSCHE
Porsche ha sviluppato una soluzione mild-hybrid che mette il motore elettrico a supporto di quello a benzina, fornendogli una “spinta aggiuntiva” senza tuttavia poter funzionare autonomamente. Discorso diverso invece per il plug-in, in cui la batteria riesce a garantire prestazioni sufficienti per poter muovere l’auto in modalità puramente elettrica per coprire una determinata distanza.
A proposito di distanza, la soluzione e-volution adottata nel 2017 su Cayman permetteva di coprire circa 190km con una batteria al litio da 38kWh: troppo poco per la casa di Stoccarda, che ha deciso di implementare alternative allo stato solido, capaci – sulla carta – di garantire “autonomie superiori del 50% rispetto a quelle attuali”, come spiegato in passato dal responsabile R&S di Toyota Kiyotaka Ise.
E le elettriche 718 Boxster e Cayman, così come l’hypercar prevista nel 2025 dovrebbero essere basate proprio su questa tecnologia, che promette non solo un miglior rapporto peso-energia (si stima un incremento del 25% sia per peso sia per volume in sei anni), ma anche un’ottimizzazione delle prestazioni (con miglioramento stimato di un ulteriore 25%).