Renault: al via i primi test di ricarica bidirezionale su larga scala
Come funziona il sistema di ricarica V2G di Renault
Prime sperimentazioni su larga scala della ricarica bidirezionale per veicoli elettrici – detta anche vehicle to grid (V2G) – da parte del Gruppo Renault. L'annuncio è anche l'occasione per ricordare – a chi ancora non lo sapesse – come funziona questo sistema. Si tratta di una tecnologia, in corrente alternata, che nel caso di Renault ha la specificità di integrare il caricabatterie bidirezionale direttamente nei veicoli. In questo modo, la vettura può ricevere energia ma, all'occorrenza, anche restituirla alla rete elettrica per contribuire a stabilizzarla in quei momenti in cui vi è di picco dei consumi. Il tutto senza dover provvedere a costose modifiche alle colonnine.
A partire da oggi, inizialmente a Utrecht (Paesi Bassi) e sull’Isola di Porto Santo (arcipelago di Madera in Portogallo) e successivamente in Francia, Germania, Svizzera, Svezia e Danimarca, una flotta di 15 Renault Zoe (QUI la nostra recensione della piccola elettrica di Renault) a ricarica bidirezionale sarà messa a disposizione per una sperimentazione che ha lo scopo di elaborare le future offerte di ricarica del Gruppo Renault e predisporre le norme, quest'ultimo compito condiviso con i partner.
In un sistema ideale, i veicoli elettrici diventano delle unità di stoccaggio temporanee di energia, utili per esempio per l'accumulo dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. In questo modo, da una parte la rete elettrica ottimizza la fornitura di energia rinnovabile locale e riduce i costi delle infrastrutture, dall'altra parte i proprietari dei veicoli elettrici possono essere remunerati per il servizio che offrono alla rete elettrica.
Il Gruppo Renault ha in programma di testare la ricarica bidirezionale in diversi progetti, al fine di verificare l'effettiva convenienza tecnica ed economica di una soluzione integrata a bordo dei veicoli (come nel caso delle Zoe della flotta), dimostrare concretamente il valore dei servizi offerti alla rete elettrica locale e nazionale, controllare la frequenza o la tensione della rete e la riduzione dei costi infrastrutturali, aprire il dialogo per iniziare ad adottare un quadro normativo comune per questo tipo di tecnologie