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Ecobonus, alzato il limite a 61.000 euro: ora rientra anche Tesla Model 3

Nuovo decreto per NCC, incentivi per seggiolini smart

Ecobonus, alzato il limite a 61.000 euro: ora rientra anche Tesla Model 3
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 24 dic 2018

Ecobonus: piccole modifiche al maxi-emendamento che nella notte tra sabato e domenica ha ottenuto la fiducia in Senato includono il rialzo del limite di prezzo massimo per ricevere l'Ecobonus: dai 45.000 euro IVA esclusa si passa a 50.000 euro IVA esclusa, ovvero circa 61.000 euro. In questo modo rientra tutta la futura gamma di Tesla Model 3, di cui oggi si conosce solamente il prezzo della versione Long Range con trazione integrale (59.600 euro, in Italia da febbraio)

Tra le novità pervenute nel testo definitivo (che dovrà effettuare un secondo passaggio alla Camera il prossimo 27 dicembre ma senza ulteriori modifiche) vi è anche lo stanziamento di nuovi incentivi per l'acquisto di seggiolini dotati di dispositivo antiabbandono (come indicato dal decreto Salvabebè): un milione di euro per il 2019 e un milione per il 2020. 

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Dopo giorni di scontri tra tassisti e noleggiatori con conducente (NCC) è saltato, per mancanza di coperture, l'emendamento che riguarda il settore NCC, anche se è poi è arrivato un decreto ad hoc approvato dal Consiglio dei Ministri per regolamentare il settore. Il testo, denominato "disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea", introduce la possibilità per gli NCC di operare in ambito provinciale senza dover tornare sempre in rimessa, a patto che nel "foglio di servizio" siano già indicate "più prenotazioni oltre la prima"

Il contenuto riprende quello presente nel maxi-emendamento alla manovra, tra cui la deroga per due anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a 15 giorni prima dell'entrata in vigore del decreto. Prevista, per quanto riguarda le sanzioni, una moratoria di 90 giorni sempre dall'entrata in vigore del decreto. Infine, è stato disposto lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo “archivio informatico pubblico nazionale” che, che si occuperà di registrare tutte le licenze (anche dei taxi).

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