Addio alle targhe straniere per i residenti in Italia: giro di vite nel Decreto Sicurezza
Non sarà più possibile circolare in Italia con un'auto a noleggio con targa straniera
Addio ai furbetti delle targhe straniere, ovvero gli automobilisti che, pur abitando in Italia, circolano su auto (a noleggio o di proprietà) immatricolate all'estero per aggirare il pagamento del bollo italiano (e soprattutto il superbollo), dell'assicurazione alle tariffe italiane e, in molti casi, anche le sanzioni.
Una norma inserita nel Decreto Sicurezza recentemente approvato dal Senato, infatti, impedisce a persone che risiedono in Italia da più di 60 giorni di circolare sulle nostre strade con targa straniera. Il giro di vite si compone di multe decisamente più severe ma non solo, visto che tra le opzioni proposte figura anche la confisca del veicolo.
Si tratta di una mossa che avrà risvolti a livello fiscale ma anche per quanto riguarda la sicurezza: dal momento che le targhe di veicoli stranieri non sono presenti nelle nostre principali banche dati, è più difficile non solo risalire ai responsabili per eventuali infrazioni, ma diventa anche più facile evitare il pagamento della tassa di possesso o dell'assicurazione, costituendo un pericolo anche per gli altri automobilisti.
Multe circolazione con targa estera: cosa si rischia
Oggi la legge è molto più permissiva nei confronti di chi, pur risiedendo in Italia, viaggia a bordo di veicoli con targa straniera: l'articolo 132 del Codice della strada consente a questi automobilisti di circolare per 12 mesi, poi scatta l'obbligo teorico di reimmatricolazione, pena una sanzione da 84 a 335 euro. Valori irrisori, specialmente a fronte del vantaggio in termini di non-pagamento del superbollo, giusto per dirne una.
La novità, oltre alle multe più salate di cui parleremo nei paragrafi successivi, è rappresentata da alcune eccezioni: se il veicolo è in leasing, a noleggio o concesso in comodato ad un residente in Italia (è il caso della Infiniti Q50 che abbiamo ricevuto in comodato d'uso per i nostri test drive e pagella della guida autonoma), la circolazione nel nostro Paese è ammessa, a patto che sia presente a bordo un documento che attesti la durata del contratto. In caso contrario, la sanzione per il conducente è salata: da 250 a 1.000 euro, e poi ci sono 30 giorni di tempo per presentare il documento, pena il fermo amministrativo del mezzo. Una volta fermato il mezzo, il conducente ha tempo altri 60 giorni per presentare il documento: in caso contrario, l'auto viene restituita ma occorre pagare un'altra multa, da 705 a 3.526 euro.
Infine, le modifiche all'articolo 132: chi venisse sorpreso a guidare un veicolo con targa straniera dopo i 12 mesi è soggetto al pagamento di una multa da 712 a 2.848 euro (contro gli 84-335 euro precedenti). In più, la carta di circolazione viene sequestrata e il veicolo deve essere immediatamente trasportato (a spese del conducente/proprietario) in un luogo chiuso al pubblico passaggio. Ci sono poi altri 180 giorni per l'eventuale immatricolazione del veicolo, terminati i quali il mezzo viene confiscato.
Soddisfatto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli:
Grazie alla volontà del Governo e del nostro Ministero, i furbetti, che fino a ieri utilizzavano in Italia auto immatricolate in altri paesi pur risiedendo nella Penisola, ora non potranno eludere tasse e controlli. Queste persone non avranno più vita facile, il provvedimento punta a porre un freno ad una pratica scorretta purtroppo molto diffusa che danneggia tutti noi togliendo al fisco soldi dovuti e fa male anche a tante aziende nazionali che lavorano correttamente. Coloro che violeranno il divieto che abbiamo imposto dovranno pagare una multa salata e, se non si metteranno in regola, si potrà arrivare sino alla confisca del veicolo.
Affinché la proposta diventi legge è necessario il passaggio alla Camera dei Deputati.