Limite velocità 150 km/h in Autostrada: la proposta che fa discutere
Pro e contro della proposta
Dalla Lega, e in particolare dal Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Alesandro Morelli, arriva una proposta destinata a far discutere: portare i limiti di velocità a 150 km/h su alcune Autostrade. Un impegno politico a cui il partito del Carroccio è storicamente legato da molti anni, ma che non ha mai trovato sostenitori in grado di trasformarlo in realtà.
Tutto nasce da una constatazione. Come ha osservato Morelli, le condizioni rispetto al passato sono cambiate: le dotazioni di sicurezza delle auto e dei mezzi pesanti sono migliorate esponenzialmente. Si sono evolute anche le abitudini dei guidatori: con il Tutor molti si sono sì abituati a rispettare i limiti, anche se nel frattempo sono arrivati gli smartphone a portare una distrazione che secondo le stime causa il 40% degli incidenti.
Al punto che, quando la scorsa estate sono stati spenti i Tutor perché dichiarati contraffatti, il numero dei morti in autostrada è sensibilmente diminuito, a fronte di un aumento limitato degli incidenti. In quel periodo senza Tutor era quasi la normalità veder procedere i veicoli in terza corsia ad una velocità intorno ai 150 km/h. Un limite che, nonostante sia previsto dalla legge in alcune autostrade particolari, fino ad oggi non è stato adottato da nessun gestore autostradale.
Particolari sono anche le condizioni a cui, se la proposta di Morelli diventasse legge, si potrebbe viaggiare effettivamente a 150 km/h. Innanzitutto, è necessaria la presenza di un sistema di controllo della velocità media in stile Tutor. In secondo luogo, occorre che il tratto autostradale in questione sia a 3 corsie e dotato di asfalto drenante.
PIU’ INQUINAMENTO E INCIDENTI SECONDO L’ASAPS
Per l'ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) l'innalzamento a 150 km/h del limite di velocità in autostrada rappresenterà un passo indietro, portando con sé solo svantaggi. Questo il commento del presidente Giordano Biserni:
Di fatto con questa riedizione del vecchio progetto Lunardi (2001) non si guadagnerà assolutamente tempo perché è dimostrato che a una elevazione del limite anche di soli 10 chilometri (di più per 20 chilometri) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità, ma che causerebbero più frequenti code e rallentamenti. E i 20 chilometri orari in più nel tratto Milano-Rimini farebbero guadagnare poco più di 15 minuti. Tenuto poi conto del 5% di tolleranza sul misurato, calcola Biserni, "con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 chilometri orari di media se la caverà con appena 169 euro di sanzione e solo tre punticini di prelievo, come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non è consentito.
Biserni si è inoltre soffermato sulla constatazione di Morelli in merito all'incremento della sicurezza dei veicoli oggi in circolazione:
Le berline di oggi permettono maggiori velocità per i sistemi di sicurezza ultramoderni di cui sono dotate? In parte può essere vero, ma una cosa è se la superberlina la guida Vettel e una cosa è se la guida un sessantenne o un ultraottantenne che ha due secondi di tempo di reazione. Cosa facciamo andremo anche ad una selezione dei conducenti?
E poi c'è la questione dell'anzianità del parco circolante:
Abbiamo forse in Italia un parco veicoli migliore degli altri stati? No è mediamente un parco veicoli più datato con una media di 11 anni di vita. La strada per altro è fatta per tenere conto delle qualità medie dei conducenti (giovani inesperti, anziani) e non solo dei più performanti.