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Mercedes e Enel: smart EQ fortwo tra geotermico e idroelettrico | SPECIALE

In viaggio con smart EQ fortwo dotata di caricatore AC da 22 kW

Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 29 set 2018

Nuovo appuntamento con il mondo delle auto elettriche: ho ripreso in mano una vecchia conoscenza, smart EQ fortwo. Presentata per l’occasione nella versione con caricatore AC da 22 kW, in grado di portarla dal 10 all’80% in meno di un’ora, smart EQ fortwo è stata protagonista di un viaggio alla scoperta delle centrali storiche di Enel dedicate alla produzione energetica da fonti rinnovabili, dalla Centrale Geotermica di Larderello a quella Idroelettrica di Piano della Rocca.

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Rimandandovi alla recensione e alla guida alla ricarica di smart EQ fortwo, riassumo prima di iniziare i principali dati: motore da 60 kW, batteria da 17.6 kWh, 160 Nm di coppia e 130 chilometri orari di velocità massima (limitata elettronicamente). La batteria è garantita 8 anni o 100.000 chilometri e può essere ricarica con il modulo standard, che accetta fino a 4.6 kW, e con il “supercharger", accessiorio optional da 22 kW.

Sappiamo già da qualche tempo che la gamma smart sarà solamente elettrica a partire dal 2020: la produzione delle versioni a benzina terminerà nel primo semestre del 2019 e, esaurite le scorte, la termica si estinguerà ufficialmente. Tre i modelli EQ disponibili: cabrio, fortwo e forfour.

Con EQ Ready App, infine, si può controllare stato di ricarica e gestire in remoto la vettura.

Smart EQ fortwo a Roma e Milano: confronto costi benzina vs elettrico

Smart elettrica conviene? Vediamo il confronto costi di uso e manutenzione con la formula del leasing in due esempi principali: Milano e Roma. 

Mercedes propone un confronto realistico: se è vero che la rata del canone del leasing di smart EQ fortwo è più alta di quella a benzina, permettendo a conti fatti di accedere a vetture di categoria superiore, le agevolazioni premiano l’elettrica che costa 439€ al mese a Roma contro i 575€ della versione a benzina. A Milano, la spesa mensile è di 669€ a causa delle tariffe maggiori di ZTL e parcheggi.

Tutto questo è vero ad alcune condizioni, ovvero che abbiate necessità di accedere alla ZTL, sfruttiate spesso i parcheggi a pagamento. Scenario realistico? Per me assolutamente: abitando in Brianza e recandomi spesso a Milano per lavoro, il pagamento del parcheggio fa parte delle spese mensili e mi basta guardare gli scontrini accumulati sul tavolo e aprire lo storico dei movimenti di Telepass Pay per scoprirlo. Identico il discorso della ZTL, nella quale a volte sono costretto ad entrare se la presentazione o l’appuntamento non è al di fuori della cerchia dei bastioni.

Proviamo a togliere dal piatto della bilancia alcune agevolazioni ipotizzando che riusciate sempre a trovare parcheggio gratuito e non abbiate necessità della ZTL: in questo caso la versione a benzina costa 485€ al mese a Roma o Milano tra uso, tasse e manutenzione perché il costo inferiore del carburante, la minor manutenzione, RCA ridotta e bollo gratis per 5 anni assorbono il sovrapprezzo della rata.

Wallbox Enel in omaggio

Insomma, Smart elettrica conviene e potrete fare i calcoli modificando i valori delle tabelle, ad esempio cambiando il costo dell’elettricità qualora non abbiate un box, non vogliate fare un abbonamento a tariffa agevolata e decidiate solo di sfruttare le colonnine pubbliche più costose, quelle di Enel da 0.45€ / kWh (in questo caso la spesa mensile carburante è di quasi 68€)

Continuerà ad essere conveniente fra 10 anni?  Difficile dirlo senza la sfera di cristallo, più facile però ipotizzare che per i prossimi 3 anni – la durata del leasing – i prezzi resteranno in linea con i dati indicati nella tabella. Certo è, invece, che fra 10 anni trovare una smart a benzina nuova sarà impossibile!

L’offerta di smart prevede inoltre il wallbox in omaggio a fronte dell’acquisto: l’accordo tra smart ed Enel prevede un sopralluogo entro 7 giorni e l’installazione gratuita entro 15 giorni nel luogo scelto dal cliente, sia questo la casa, l’ufficio o il negozio. 

La wallbox sarà quella da 4.6 kW e l’installazione è gratuita fino ai 10 metri di allaccio (oltre bisogna pagare la differenza). Si paga un extra anche se si decide di cambiare la potenza della wallbox, scegliendo il modello da 7kW o, a breve, quello da 22 kW, “lussi" non necessari visto l’utilizzo urbano dell’auto e l’intelligenza della wallbox (ve lo spiego nel prossimo capitolo) .

Mercedes e smart hanno pensato anche a chi non ha la possibilità di ricaricare a casa: il progetto “ready to park&charge" prevede la convenzione con una serie di parcheggi che verranno dotati di postazioni di ricarica. L’app per smartphone consente di accedere sia al parcheggio che alla ricarica senza tessere ed è già attiva a Roma (100 parcheggi), Firenze (29 parcheggi) e Genova (8 parcheggi), espandendosi nei prossimi mesi anche a Milano e Napoli. Chi acquista smart EQ fortwo può scegliere, al posto della wallbox, un buono del valore equivalente per i servizi “ready to".

Enel X: wallbox, colonnine e lampioni per la ricarica

La gamma Enel X si è rinnovata con tutta una serie di soluzioni che spaziano dall’ambiente domestico a quello pubblico e arriveranno a partire dal 2019 (alcune già in preordine da fine 2018).

In casa si possono sfruttare i nuovi JuiceBox che arrivano fino a 22 kW, con la versione JuiceBox C (aziendale) che si differenzia solamente per la possibilità di mettere in serie più stazioni e creare quindi una JuiceStation. Il sistema serve per ridurre i costi di upgrade quando la necessità  di stalli per la ricarica delle elettriche aumenterà. 

Comune a tutti i JuiceBox è la connettività alla rete, la potenza massima di 22 kW in AC e il controllo degli accessi.

JuiceLamp è il lampione di ricarica che cambia forma al “box" e offre le stesse prestazioni, i 22 kW in AC che sono gli stessi di JuicePole, la classica “colonnina" pubblica che cambia design e tecnologia. Infine JuicePump è la versione ad armadio che integra i connettori CCS e ChaDeMo per la ricarica in corrente continua (fino a 50 kW) e la Tipo 2 per la ricarica in alternata fino a 43 kW per i pochi che hanno una Zoe con il Chameleon.

La nuova generazione non cambia solamente hardware e packaging: tutti i prodotti della gamma sono intelligenti, comunicano con la rete e sanno bilanciare la potenza di ricarica in base alle condizioni, anche locali. In caso di contratto domestico con la wallbox sulla stessa linea di casa, ad esempio, riescono a diminuire la corrente (rallentando la carica) per modulare il carico in base della potenza residua, aumentando automaticamente non appena rilevano la disponibilità di maggior potenza.

Nel piano Enel, infine, ci sono anche le stazioni ultrafast a 350 kW con Ionity.

…ma d’estate abbiamo i blackout!

Anticipo i commenti: oggi la rete elettrica è in grado di gestire, potenzialmente, un paio di milioni di auto elettriche nel parco circolante dell’intera penisola, numeri che difficilmente saranno raggiunti nell’arco di 12 mesi. 

Allo stesso tempo sono in programma interventi volti a potenziare l’infrastruttura, dalle dorsali alle ramificazioni finali, così da arrivare preparati all’eventuale boom elettrico. Tralasciando la questione sulla creazione dell’energia elettrica, la rete di oggi non avrebbe quindi problemi a reggere un improvviso picco di elettriche per diversi motivi:

  • i climatizzatori portano al blackout perché fanno impennare il carico accendendosi “contemporaneamente". Le auto elettriche difficilmente si collegheranno tutte in simultanea per la ricarica.
  • le auto possono stabilizzare la rete facendo da accumulatori: in un ipotetico scenario di diffusione massiccia delle elettriche, queste lavoreranno insieme alla rete cedendo energia nei momenti di picco, aiutando a conti fatti l’intera infrastruttura. 

 

Enel Green Power e le fonti rinnovabili

Il viaggio con smart elettrica è stato ad emissioni zero, non solo locali. Per la ricarica, infatti, abbiamo sfruttato l’energia prodotta da due impianti di Enel, uno geotermico e l’altro idroelettrico. 

La produzione geotermica ruota intorno all’impianto principale di Larderello, nato per l’acido borico e ora trasformato in una struttura da 120 MW (più grande in Europa, uno dei primi al mondo). Insieme agli altri impianti toscani, la geotermia produce circa 6 miliardi di kWh annui (6 TW), il 30% del fabbisogno energetico regionale o il 2% di quello nazionale.

L’impianto sfrutta il calore del magma a 7.000 metri di profondità: tra due strati di terreno impermeabile si trova uno strato permeabile dove l’acqua viene riscaldata e si trasforma in calore. La sacche createsi, vengono quindi sfruttate e incanalate per la produzione di energia tramite turbine. A differenza di solare, eolico e idroelettrico, il vapore è una risorsa costante in grado di assicurare continuità di produzione elettrica, tanto che l’impianto di Larderello si ferma solamente 15 giorni all’anno per la manutenzione ed è in grado di fornire a case e industrie nelle vicinanze, il riscaldamento “gratuito" (vengono richiesti solo i costi per la manutenzione della linea di distribuzione).

A Piano della Rocca abbiamo invece visitato la centrale idroelettrica realizzata a fine degli anni ’30 e ristrutturata nel 2011. Forte di una potenza di 23 MW, la centrale produce in media 79 milioni di kWh annui. Per la generazione di energia è stato realizzato un reticolo di invasi così da regolare l’asta del Serchio tramite dighe e bacini e salti che mettono in rotazione le turbine idrauliche.

Oggi l’impianto rende meno rispetto al passato, coprendo il 12% del fabbisogno delle province di Lucca e Pistoia, ma ha guadagnato importanza nel ruolo di riserva idrica, svolgendo quindi una funzione attiva nella gestione e conservazione del territorio.

smart forease: il concept per i 20 anni

A vent’anni di distanza dalla nascita di smart, ecco smart forease, il concept che vi mostreremo da Parigi settimana prossima e che segue la serie “crossblade" del 2001 e “forspeed" del 2011.

Con questa interpretazione si è svelto di ridurre ai minimi termini la carrozzeria, creando una cabrio con maniglie a scomparsa e mostrandoci un primo esempio di integrazione fra auto e servizi. Il display, infatti, mostra le funzionalità dell’app “ready to" così da poter rinunciare allo smartphone e gestire tutto dalla vettura.

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