Elon Musk accusato di frode dalla SEC: il titolo Tesla crolla in borsa
Musk avrebbe turbato il mercato con "dichiarazioni false e ingannevoli"
In seguito al tweet del 7 agosto in cui Elon Musk annunciava la volontà di privatizzare Tesla, la SEC (Securities and Exchange Commission, ovvero l'autorità che vigila sul mercato azionario di Wall Street, equivalente alla nostra Consob) ha intentato un'azione legale nei confronti dell'imprenditore sudafricano, accusandolo di aver turbato il mercato con "dichiarazioni false e ingannevoli" . In seguito all'annuncio, infatti, le azioni di Tesla avevano subito un'impennata dell'11%.
Nel tweet in questione Musk ipotizzava un delisting (ovvero la revoca delle quotazioni in borsa) di Tesla a 420 dollari per azione, un valore che per la SEC non ha né capo né coda: anzi, secondo l'autorità, il numero 420 al quale Musk ha fatto riferimento sarebbe più probabilmente legato alla "cultura della marijuana" (420 è infatti il nome in codice per riferirsi a questo tipo di sostanza, di cui Musk ha fatto uso durante una recente ospitata in un programma radiofonico)
All'accusa – depositata presso il tribunale di New York – è subito seguito un crollo dei titoli della società, arrivati a perdere fino al 10,56%.
Questo il commento di Elon Musk, che tra l'altro a fine agosto aveva rinunciato all’ipotesi delisting:
Sono profondamente rattristato e deluso da un'azione non giustificata, ho sempre agito nel miglior interesse della verità, della trasparenza e degli investitori. L'integrità è il più importante valore nella mia vita e i fatti lo dimostreranno.