L'IIHS mette a confronto alcuni ADAS: risultati spesso sottotono
Tanti rimandati a settembre in occasione dell'ultimo confronto tra ADAS effettuato dall'IIHS
L'IIHS – ente no-profit per la sicurezza stradale costituito dalle compagnie assicurative USA – ha messo alla prova, confrontandoli, cinque tra i pacchetti di ADAS ritenuti più avanzati attualmente sul mercato americano: il Driving Assistant Plus su BMW Serie 5, il Drive Pilot su Mercedes-Benz Classe E, l'Autopilot su Tesla Model 3 (8.1) e Model S (7.1) e il Pilot Assist su Volvo S90.
Tutti e cinque hanno ottenuto valutazioni eccellenti ("Superior") per quanto riguarda i sistemi di frenata automatica d'emergenza, ma quando si è trattato di guida autonoma di livello 2 (ossia quella che permette alla vettura di controllare autonomamente acceleratore e freno e, in alcune situazioni, anche lo sterzo) non sono mancate le criticità.
Così l'IIHS ha sintetizzato i risultati del confronto:
Le valutazioni del cruise control adattivo e del mantenimento della corsia attivo mostrano prestazioni variabili in situazioni di guida tipiche, come l'avvicinamento ai veicoli fermi e la gestione di colline e curve. I primi risultati sottolineano il fatto che i sistemi odierni non possano essere considerati dei validi sostituti dei conducenti umani.
Guida autonoma di livello 2 sotto esame
In particolare, l'attenzione degli esperti si è concentrata sul funzionamento del cruise control adattivo (ACC) e del sistema di mantenimento attivo della corsia (LKA).
I sistemi di controllo adattivo della velocità in base alla distanza dal veicolo che precede hanno funzionato quasi sempre bene in condizioni controllate: in pista, per esempio, i sistemi hanno sempre frenato riconoscendo un veicolo che si era appena fermato completamente; in caso di veicolo fermo da diverso tempo (per esempio ad un semaforo) molti hanno costretto il conducente a frenare manualmente (è il caso della Mercedes).
Pur garantendo un funzionamento complessivamente soddisfacente, l'ACC di Tesla Model 3 ha accusato troppo spesso il fenomeno del "falso allarme", frenando inaspettatamente ben 12 volte su un percorso di circa 290 km. In sette casi, il radar è stato ingannato dalle ombre proiettate sugli alberi, mentre nelle altre situazioni la vettura ha frenato perché ha rilevato veicoli cambiare corsia molto più avanti. Si tratta, secondo l'IIHS, di "condizioni non sicure", che fanno "perdere la fiducia nell'Autopilot".
Tesla Model 3 la migliore del lotto
Model 3 ha ampiamente recuperato con il Lane Keeping Assist, che ha centrato quasi sempre la corsia durante un test svoltosi su un percorso collinare (ricco di curve e saliscendi), risultando il migliore del lotto. Model 3 ha inoltre dimostrato un'ottima affidabilità a lungo termine, non "sganciandosi" mai nel corso dei test. Subito dopo c'è la sorella maggiore Model S: per lei 0 errori nelle curve ma ben 12 per quanto riguarda la capacità di centrare la corsia in presenza di salite. Numerosi gli errori registrati invece dalle concorrenti tedesche e svedesi.
Le parole dell'amministratore delegato dell'IIHS David Zuby ribadiscono che la strada verso una guida autonoma di cui ci si possa fidare ciecamente è ancora lunga:
Non siamo ancora pronti a dire quale azienda possa vantare l'implementazione più sicura [degli ADAS, ndr] ma è importante notare che nessuno di questi veicoli sia in grado di guidare in modo sicuro da solo. Un veicolo autonomo di produzione che possa andare ovunque, in qualsiasi momento non è attualmente disponibile nelle concessinarie e non lo sarà per un bel po 'di tempo. Ancora non ci siamo.