Dazi USA-UE: un duro colpo per FCA
Si temono ripercussioni su Jeep Renegade, prodotta in Italia anche per il mercato USA
Tra le prime "vittime" della politica protezionistica del presidente USA Donald Trump – che è pronto a imporre dei dazi sui prodotti importati dall'Europa negli States – potrebbe esserci una casa automobilistica americana. Già, perché uno dei modelli di maggior successo a livello globale di Jeep – il crossover compatto Renegade – viene prodotto in Italia, per la precisione a Melfi, in uno stabilimento condiviso con Fiat 500X.
A lanciare l'allarme è la società di consulenza Evercore ISI, secondo cui l'applicazione di una tassa del 25% sui prodotti industriali di FCA provenienti dal Vecchio Continente porterebbe ad un calo dei profitti nell'ordine degli 866 milioni di dollari l'anno. Minori, ma comunque ingenti, i danni in caso di una tassa più "soft" (20%), attualmente al vaglio dell'amministrazione Trump: 613 milioni.
Con 103.434 unità vendute negli USA nel 2017, Renegade costituisce i due terzi veicoli che FCA ha importato negli States lo scorso anno. Di questi, ben 136.827 provenivano dall'Europa, e in particolar modo dall'Italia, sotto i brand Fiat (500X), Alfa Romeo (Giulia e Stelvio) e Maserati (tutta la gamma).
Secondo George Galliers, analista di Evercore, FCA starebbe già valutando alcune soluzioni per minimizzare l'impatto economico i questi dazi, che dovranno per forza riversarsi sul prezzo di listino di Renegade e degli altri modelli importati.
La prima soluzione sarebbe quella di orientare i potenziali clienti di Renegade sull'alto di gamma (versioni più ricche, con un margine di guadagno più elevato) oppure convincerli direttamente a scegliere modelli di categoria superiore (Compass e Cherokee); la seconda, più drastica, sarebbe quella di importare le Renegade dall'impianto brasiliano di Pernambuco. La scelta di dedicare una linea produttiva USA al piccolo SUV, invece, sembra non essere al vaglio dei vertici di FCA.