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Governo, M5S e Lega propongono il taglio delle accise sui carburanti: -20 cent al litro. Ma le coperture?

-20 centesimi al litro grazie all'eliminazione delle accise. Ma così si crea un buco da 6 miliardi

Governo, M5S e Lega propongono il taglio delle accise sui carburanti: -20 cent al litro. Ma le coperture?
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 17 mag 2018

Ancora non sappiamo se e ci sarà un governo di colore giallo-verde tra Movimento 5 Stelle e Lega. Quello che è certo è che nella bozza del Contratto di Governo redatta negli scorsi giorni dalle due forze politiche trova posto un provvedimento che potrebbe cancellare definitivamente le accise applicate al prezzo dei carburanti.

A pagina 11 della bozza, alla voce "10. FISCO: FLAT TAX E SEMPLIFICAZIONE", emerge prima di tutto la volontà dei due gruppi politici di "sterilizzare le clausole di salvaguardia che comportano l’aumento delle aliquote IVA e accise", allontanando definitivamente lo spettro di un aumento dell'IVA al 24,2%.

Il provvedimento che fa discutere – nel bene e nel male – è tuttavia quello che prevede l'eliminazione delle accise sui carburanti, definite "componenti anacronistiche". In effetti tra le accise – sovrattasse applicate al prezzo del carburante per finanziare eventi straordinari come calamità naturali, interventi militari o semplicemente per affrontare una crisi economica – figurano ancora oggi eventi risalenti agli inizi del secolo scorso, come la guerra in Etiopia, o calamità come i terremoti in Belice, Friuli e Irpinia, per una media di 20 centesimi che gli automobilisti italiani versano allo stato per ogni litro di carburante. 

Secondo quanto riporta Repubblica, le sole accise sui terremoti del '900 hanno generato entrate per 150 miliardi contro i 70 che sono stati necessari secondo il Consiglio nazionale degli Ingegneri per la ricostruzione delle sette aree danneggiate (Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche/Umbria, Molise/Puglia, Abruzzo ed Emilia Romagna).

Rimuovere queste sovrattasse, dunque, appare cosa buona e giusta, ma occorre ricordare che ogni anno grazie alle accise – che in totale pesano per circa 73 centesimi sulla benzina e 62 centesimi sul gasolio – ogni anno entrano nelle casse dello Stato qualcosa come 25 miliardi di euro. Eliminare da un giorno all'altro 20 centesimi di accise comporterebbe un buco vicino ai 6 miliardi nei conti pubblici. Soldi che andrebbero cercati altrove.

In un momento in cui l'Italia è al quarto posto nella classifica degli stati Europei con il prezzo carburante più alto (prima di noi solo Islanda, Norvegia e Paesi Bassi), tagliare 20 centesimi per ogni litro (e dunque risparmiare, in media, circa 10 euro per un pieno) non sarebbe affatto una cattiva idea. Ma l'incognita rimane sempre quella: da dove recupereremo quei 6 miliardi?

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