Volkswagen al Vienna Motor Symposium con ibrido, metano e diesel
Al Vienna Motor Symposium Volkswagen mostra le tre strade a breve termine per i propri propulsori endotermici
Aggiornamento dell'8 maggio: sono state aggiunte nuove informazioni sui motori 2.0 TDI e 1.5 TGI relative a potenza e rispetto delle normative antinquinamento.
Articolo originale 27/04/2018
Chi ha detto che il diesel è morto non ha fatto i conti con chi il diesel…stava per farlo morire. Dal Gruppo Volkswagen arrivano infatti tante novità dal mondo dei motori: in occasione del Vienna Motor Symposium il colosso tedesco ha svelato tre anteprime mondiali che sintetizzano in modo esemplare la strategia del Gruppo in materia di tecnologie per la propulsione nei prossimi anni.
Accanto alla tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, destinata ai futuri modelli benzina e diesel a partire dalla nuova generazione di Golf, VAG ha svelato a Vienna il nuovo 1.5 TGI Evo a metano e, a sorpresa, anche una nuovissima generazione del 2.0 TDI turbo diesel.
Il metano come soluzione sostenibile a breve termine
Il metano secondo Volkswagen è un successo tale che il costruttore è stato costretto a sospendere temporaneamente gli ordini delle vetture TGI a causa della troppa richiesta. Del resto, si tratta di soluzioni ben integrate con il sistema di bordo e offerte con propulsori dalle ottime prestazioni (per saperne di più qui troverete la nostra prova su strada di Polo e Golf TGI).
Lo sviluppo del metano rappresenta una delle direzioni intraprese dal Gruppo Volkswagen verso una mobilità sostenibile, e la presentazione del nuovo 1.5 TGI Evo lo conferma. Si tratta di un propulsore (nome in codice EA211 Evo) basato sul motore 1.5 TSI di ultima generazione con sistema di disattivazione dei cilindri ACT, turbina a geometria variabile e ciclo Miller.
La potenza è la stessa (130 CV), con una coppia di 200 Nm tra 1.400 e 4.500 giri/min, mentre per quanto riguarda l'efficienza Volkswagen segnala (a bordo di una Golf con cambio DSG) un consumo medio di metano di 3,5 kg per 100 km e un'autonomia di 490 km con un pieno di gas. Il nuovo motore a metano dovrebbe debuttare sulla Golf 1.5 TGI nella sua ottava generazione.
Il diesel ha ancora molto da dire
Con il lancio del nuovo 2.0 TDI EA288 Evo, Volkswagen dimostra il grande potenziale di questa tecnologia negli anni a venire. Il segreto sta anche (ma non solo) nell'abbinamento (per la prima volta nel Gruppo) dei motori TDI a quattro cilindri con dei sistemi ibridi. Il primo sarà proprio questo nuovo 2 litri, abbinato ad un sistema mild-hybrid a 12 V.
Quello che caratterizzerà i nuovi motori TDI saranno i bassi valori in termini di emissioni in ogni condizione di guida: per questo, la certificazione con i cicli WLTP e RDE è scontata.
Entrando nel dettaglio, la nuova unità 2 litri TDI a quattro cilindri (attesa inizialmente sotto al cofano delle Audi con motore longitudinale per poi arrivare successivamente anche sulle vetture nate dalla MQB) sviluppa una potenza massima che va dai 163 CV (per la versione PC1, che parte da 136 CV) ai 204 CV (+9% di potenza e coppia) ed è dotato di un nuovo sistema di combustione.
Inedito è anche il trattamento dei gas di scarico, composto dal filtro antiparticolato DPF e da un catalizzatore SCR per abbattere le emissioni di NOx, tutti ridimensionati per ridurre peso (inferiore di 20 kg), ingombri e attriti. Ridotte saranno anche le emissioni di CO2, più basse di 10 grammi/km rispetto all'attuale generazione. Questo per rientrare nei limiti antinquinamento Euro 6d.