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Ferrari FXX-K Evo: l'auto-laboratorio si evolve

L'auto laboratorio frutto di oltre 12 anni di innovazione del programma XX si evolve con un nuovo pacchetto.

Ferrari FXX-K Evo: l'auto-laboratorio si evolve
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 30 ott 2017

In occasione delle Finali Mondiali 2017 al Mugello (occasione, tra le altre cose, di celebrare i 70 anni della casa di Maranello) , Ferrari ha tolto i veli all'ultima evoluzione delle sue auto-laboratorio pensate esclusivamente per la pista: la FXX-K Evo propone un pacchetto di innovazioni in produzione estremamente limitata, applicabile anche alle FXX-K esistenti.

Ultima evoluzione del concetto "XX", lanciato nel 2005 con vetture appositamente concepite per partecipare all’omonimo programma di ricerca e sviluppo (ricordiamo, tra queste, la FXX e la 599 XX, oltre ovviamente alla più recente FXX-K), la nuova Ferrari FXX-K Evo è la sintesi di sette decenni di sviluppo della Scuderia Ferrari, equamente divisa tra Formula 1, GT3, GTE e Challenge (il monomarca del Cavallino rampante che festeggia nel 2017 25 anni di attività).

Progettata esclusivamente per la pista (come, del resto, tutte le vetture "XX"), la FXX-K Evo è destinata a pochi e selezionati clienti Ferrari interessati a condividere, insieme ai tecnici Ferrari, lo sviluppo di contenuti tecnologicamente innovativi, guidando una vettura laboratorio che non sia una monoposto di Formula 1. Sintesi di circa 5000 km di sviluppo e 15000 km di test di affidabilità, diventerà una delle protagoniste attive del Programma XX per la stagione 2018/2019, che si svilupperà su nove appuntamenti – da inizio marzo a fine ottobre – ai quali si aggiungerà, come ormai tradizione, il prestigioso fine settimana delle Finali Mondiali, al termine di ciascuna stagione sportiva. Proibitivi potenza e prezzo: 1050 CV e oltre 4 milioni di euro.

(Ancora più) aerodinamica e leggera

Rispetto alla già estrema FXX-K, la Evo è stata ulteriormente alleggerita grazie a nuovi processi di lavorazione dei componenti in fibra di carbonio (qui l'esperienza della Formula 1 insegna), nonostante l'introduzione di nuovi elementi fissi come l'ala posteriore. A proposito di aerodinamica, i designer del Centro Stile (in collaborazione con gli ingegneri), hanno lavorato per oltre un anno sui simulatori CFD e nella galleria del vento per ottenere valori di carico verticale molto vicini a quelli di vetture da GT3 e GTE: il coefficiente di carico verticale è stato incrementato del 23% rispetto alla versione precedente, il che equivale a un aumento del 75% a confronto con la vettura stradale da cui deriva. Il valore del carico arriva a 640 kg a 200 km/h, e supera gli 830 kg alla velocità massima della vettura. Altre novità in questo senso sono rappresentate dalle due nuove pinne laterali e da una centrale, che sostituiscono l'attuale biplano posteriore, mentre il paraurti posteriore è stato rivisto nella forma per aumentare il condotto di scarico dai passaruota posteriore, svuotando completamente il volume dietro le ruote e aumentando l'efficienza del carico posteriore del 5%. Ricordiamo che l'estetica aerodinamica di Ferrari FXX-K le è valsa un Compasso d'Oro.

Un nuovo volto per la sportiva da pista

Anche l'estetica del frontale è stata interessata dall'evoluzione aerodinamica: la geometria dei fianchetti del paraurti anteriore è stata modificata scavando le superfici al di sotto dei proiettori. Questo ha consentito di alloggiare all’interno dei nuovi volumi una coppia di flick interrotti da una bandella verticale con scarico laterale davanti alle ruote anteriori. I superiori livelli di prestazione raggiunti dalla vettura hanno richiesto un nuovo design delle prese freni anteriori che, pur non incrementando la sezione per non impattare sulla resistenza aerodinamica, migliorano la loro efficienza grazie ad un nuovo disegno della presa d’aria.

Si evolvono anche le sospensioni, che ora dispongono di una taratura specifica, al servizio dei nuovi valori di efficienza aerodinamica.

Più ergonomia per l’utilizzo in pista

Infine, gli interni rappresentano una sostanziale evoluzione del centro di comando, grazie ad un nuovo volante di ispirazione Formula 1 che integra le leve del cambio e il manettino del KERS, per un maggiore controllo del sistema e una migliore ergonomia. A cambiare la fisionomia e la funzionalità dell'abitacolo contribuisce anche il nuovo display a destra del pilota, che visualizza con maggiore precisione le immagini provenienti dalla telecamera posteriore grazie ad una diagonale aumentata a 6,5 pollici. Questo display riporta anche i dati di un nuovo sistema per la telemetria, consentendo di visualizzare in modo più diretto tutti i parametri legati alla performance ed allo stato della vettura.

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