Pikes Peak: il nuovo regolamento vieta le moto supersportive
Chi viaggia in moto lo sa bene, il rischio è sempre dietro l'angolo e il pilota è più esposto di un automobilista. Chi corre in moto lo sa ancora di più, e competizioni dure o rischiose come la Dakar e la Pikes Peak lo hanno dimostrato. Così arriva un

Chi viaggia in moto lo sa bene, il rischio è sempre dietro l’angolo e il pilota è più esposto di un automobilista. Chi corre in moto lo sa ancora di più, e competizioni dure o rischiose come la Dakar e la Pikes Peak lo hanno dimostrato. Così arriva un nuovo “ban" per la Pikes Peak, il cui regolamento vieta le moto supersportive (si parla di divieto per le moto con i semi manubri) dalla corsa.
La modifica arriva in seguito a due incidenti purtroppo mortali per i piloti, uno a bordo della Triumph Daytona 675 R (Bobby Goodin) e l’altro su una Ducati 848 (Carl Sorensen). Così dal 2016 non si potrà più correre con moto del genere anche se la regola solleva qualche dubbio. E’ infatti vero che la sicurezza va messa prima di tutto ma è anche vero che spesso competizioni del genere affascinano proprio perché mettono l’uomo di fronte alle sfide della natura: il rischio è una componente che i piloti accettano e mettono in conto.
Inoltre l’evoluzione tecnica ha trasformato completamente il settore delle due ruote e, complici i controlli elettronici, anche modelli come le maxi-enduro e le stradali si sono trasformati in moto sportive, basti considerare che il record attuale alla Pikes Peak lo detiene la Ducati Multistrada per la quale il produttore ha realizzato anche un’edizione speciale celebrativa. Insomma, perché quindi limitare il ban ad una caratteristica come i semimanubri e non mettere un limite di potenza?
La scelta non è chiara ma è chiaro che il regolamento continua ad evolversi. Fino al 2011, infatti, le sportive avevano vita difficile alla Pikes Peak perché arrivare ai 4.300 metri del traguardo significava dover affrontare un pericolosissimo sterrato. E’ solo dal 2011 che l’asfalto ha coperto l’intero tracciato e da li si è visto un progressivo abbassamento dei tempi: prima con la Multistrada, poi sono arrivate CBR1000RR e ZX-10R e in seguito le prime vittime.
Così è arrivata la nuova norma che prevede che solo le moto realizzate (in origine) con un manubrio intero potranno partecipare. Ma resta sempre quel dubbio: i 9 minuti e 52 secondi del record attuale per le due ruote (di Carlin Dunne) sono stati fatti proprio su una Multistrada senza i semimanubri…