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AutoX: in Cina il RoboTaxi è aperto al pubblico, cresce la guida autonoma

AutoX lancia il RoboTaxi aperto al pubblico a Shanghai in Cina con una flotta di 100 veicoli a guida autonoma

AutoX: in Cina il RoboTaxi è aperto al pubblico, cresce la guida autonoma
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 18 ago 2020

Il RoboTaxi, la possibilità di portare passeggeri sulle auto a guida autonoma, diventa accessibile al pubblico a Shanghai con AutoX. L'oriente segna così la sua offensiva contro l'occidente, che ha visto Uber e Lyft come protagonisti nella pratica (vari i test, con e senza passeggeri) e Tesla  all'orizzonte (nel frattempo il pacchetto Autopilot costa di più) con i suoi piani per il futuro del ride-hailing senza pilota. 

L'accordo con le autorità è per una prima flotta di 100 veicoli a guida autonoma  (AutoX ha stretto un accordo con FCA) che possono essere chiamati tramite AutoNavi, l'app per smartphone di Alibaba che replica le funzioni a cui siamo abituati con Uber e le espande includendo anche navigazione, mappe e prenotazione dei trasporti in generale.

La scelta di AutoNavi non è casuale: Alibaba è infatti uno dei principali investitori nella startup AutoX, basata a Shenzhen e in grado di raccogliere recentemente un nuovo round di finanziamenti per 100 milioni di dollari. Tra gli altri a supporto ci sono Dongfeng Motor e il fondo cinese Plug and Play.

Alibaba, stando alle parole del CEO di AutoX, offre però un vantaggio competitivo: l'azienda ha infatti le mani in pasta in diversi settori e, come OEM, rappresenta il partner ideale perché fornisce non solo le risorse economiche ma anche hardware e know-how.

A Letzgo andrà la gestione della flotta e presto il servizio potrebbe espandersi a macchia d'olio. Shanghai non è infatti la sola città nel mirino: i test delle auto a guida autonoma sono in corso anche a Shenzehen, Wuhan e Wuhu. Nei piani di AutoX ci sono poi ulteriori lanci di progetti pilota in altre città in tutto il mondo, così da mettere i RoboTaxi alla prova con scenari e tipi di traffico diversi. 

LO SCENARIO IN CINA…E NON SOLO

All'interno del distretto di Jiading, i RoboTaxi di AutoX non saranno gli unici: Didi sta infatti già calcando le strade con il suo progetto pilota ed è notizia recente il finanziamento di 500 milioni di dollari a supporto, segno che la guida autonoma fa gola a molti e che il progetto di Didi, 1 milione di veicoli senza pilota entro il 2030, è stato ritenuto valido. 

Le strade cinesi saranno presto affollate: anche Baidu, WeRide e Pony.ai hanno programmi in sviluppo in città differenti da Shanghai: oggi Didi e AutoX hanno scelto un distretto vicino al centro ma meno congestionato, domani potrebbero puntare a compiere un ulteriore passo e affrontare un traffico più intenso.

In foto, Sango, il veicolo a guida autonoma del progetto "PONS mobility" di NEVS e guidato dalla piattaforma software e hardware AutoX AI Driver di Livello 4 (qui la spiegazione dei Livelli della guida autonoma).

Inoltre AutoX è una delle tre aziende cinesi detentrice di licenza per i robo-taxi in California insieme a Waymo e Nuro. E l'Europa? Anche questo campo di battaglia è nel mirino della Cina: l'azienda ha in essere una partnership con NEVS e il progetto iniziale era quello di far partire i test a fine del 2020, vedremo se i due riusciranno a rispettare questa scadenza che rischia di essere posticipata per gli effetti dei blocchi e delle restrizioni legate al coronavirus.

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