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Continental: gestione termica delle auto elettriche | speciale tecnologia nascosta

13 Ottobre 2018 9

Continental Thermal Management è quella tecnologia che ricade nella gestione termica delle auto elettriche...e non solo. Si tratta di una delle tante novità che solitamente girano alle fiere per gli addetti ai lavori, dove gli OEM vanno a caccia di soluzioni da integrare nelle vetture. Insomma, quella tecnologia nascosta che "nessuno" saprà mai che esiste sulla propria auto, ma potrebbe essere in grado di fare la differenza nella pratica.

Continental promette proprio questo, un miglioramento per quanto riguarda i consumi, o meglio una riduzione della perdita di efficienza dovuta all'influenza della temperatura ambientale sulle batterie nelle situazioni più estreme. Nella pratica, la soluzione del produttore promette un aumento dell'efficienza del 25% in inverno.


In estate e in inverno le prestazioni delle elettriche variano a causa di riscaldamento e raffreddamento, processi che richiedono energia da attingere dalla stessa batteria che si occupa di alimentare il motore elettrico. In alcuni casi, l'autonomia può calare fino al 30%/40% a -10° ad esempio. Qui si inserisce la soluzione di Continental, compensando la perdita nel range della vettura.

La chiave è l'efficienza del sistema, frontiera su cui tutti i produttori stanno lavorando e che in casa Continental si traduce con valvole (Coolant Flow Control Valves) che, insieme a sensori e pompe, gestiscono i circuiti di riscaldamento e raffreddamento così da convogliare i flussi termici nella maniera più efficiente possibile.

Le valvole intelligenti sfruttano un attuatore con un piccolo motore brushless per gestire il posizionamento basandosi sui dati dei sensori in risposta alle necessità di un determinato momento/utilizzo.

Altro aspetto da considerare è che le batterie agli ioni di litio possono accettare l'energia recuperata in frenata solo all'interno di un range di temperature, concetto che si affianca alla ricarica rapida dove è importante proteggere l'accumulatore dal surriscaldamento che riduce la corrente di carica e aumenta i tempi.

Come insegna Joule, il passaggio di corrente attraverso un circuito ne incrementa la temperatura: se la potenza non è impiegata per un lavoro meccanico, il sistema la convertirà in calore.

Le celle operano al meglio in un range di temperature limitato (20-25 C°, fino a 35°), sia in ricarica rapida per ricevere corrente, sia in scarica per fornire corrente a vantaggio della guida sportiva. Considerato che la potenza in kW è il risultato di corrente moltiplicato per la tensione, quando la temperatura è troppo elevata il sistema di controllo ha due scelte: ridurre la corrente o attivare il sistema di raffreddamento. La ricarica rapida a 50 kW si ottiene, tipicamente, moltiplicando 125A per 400V.

Tecnicismi a parte, il risultato è un miglioramento dell'autonomia (la temperatura della batteria è influenzata anche dalla guida), protezione della batteria e maggior velocità di ricarica nelle condizioni più estreme. La produzione delle nuove CFCV inizierà verso la fine del 2019 in Cina così da rendere agibili queste soluzioni per i produttori che sceglieranno di intergrarle sulle elettriche di prossima generazione.

La scoperta dell'acqua calda

Oggi si parla di gestione termica per le auto elettriche perché è proprio il limite in kWh delle batterie che costringe gli ingegneri a "pensarle tutte" per sfruttare al meglio una risorsa limitata (la capacità), specie considerando che tale risorsa non può essere reintegrata nello stesso tempo richiesto da un pieno di benzina.

La scoperta dell'acqua calda, doppio senso chiaramente voluto, è che la gestione termica è qualcosa di già impiegato nelle auto con motore a combustione, dove i circuiti si occupano di riscaldare nel minor tempo possibile il propulsore per portarlo alla temperatura ottimale, migliorare l'efficienza così da minimizzare le perdite e sfruttare il calore stesso, veicolandolo dove serve per ridurre i consumi. Un circolo virtuoso che si completa con il trattamento e il recuero dei gas di scarico.

Complici le normative sempre più stringenti in termini di emissioni, è quindi chiaro che la gestione termica crescerà d'importanza anche sulle vetture a combustibili fossili. Se fino a qualche anno fa ci si poteva permettere di ridurre sofisticatezza tecnica (e costi di sviluppo e produzione) a causa delle maglie larghe della legge, il prossimo futuro costringerà a pensarla diversamente.

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Commenti

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Kamgusta

Sicuramente nel mezzo c'è anche un circuito neurale e tutto gestito tramite intelligenza artificiale... se dobbiamo dire le ca--ate, diciamole a modo

ironmel

vizio da togliere abituato all'inglese, corretto ;)

Antonio

Quindi Continental ha ufficializzato l'applicazione della supercazzola al grafene d'antani alla gestione della temperatura delle batterie. Interessante evoluzione! Né Tesla, né Toyota hanno mai pensato a riscaldare o raffreddare le batterie col circuito di condizionamento dell'abitacolo.

Account Anniversario

Ogni volta che leggo voltaggio sento i lamenti provenire dalla bara del mio ex professore di tecnologia elettrica.

The_Th

Prima o poi tornerà...

Stefano Ferri

Anche un bel tso a chi ci credeva !

LaVeraVerità

Ecco dov'era finito...

https://uploads.disquscdn.c...

ironmel

è un attuatore rotante

Riccardo Favretto

"Le valvole intelligenti sfruttano un attuatore con un piccolo motore burshless per gestire il posizionamento basandosi sui dati dei sensori in risposta alle necessità di un determinato momento/utilizzo."

gestisce il posizionamento?

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