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Renault Scenic dCi 160 EDC Initiale Paris: recensione e prova su strada | HDtest

09 Febbraio 2018 0

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È sempre più raro trovarsi a recensire una monovolume, in un momento in cui le case automobilistiche spingono sull'acceleratore per promuovere i propri SUV e crossover, di qualsiasi taglia e prezzo. Renault non è immune a questa tendenza: di recente abbiamo recensito il nuovo Koleos e pochi mesi fa è stata la volta di Kadjar, senza dimenticare il piccolo Captur, recentemente protagonista di un restyling di metà carriera.

Insomma, i monovolume oggi occupano una nicchia di mercato, e per distinguersi rispetto alla folta schiera dei veicoli a ruote alte l'unica soluzione è osare. E in Renault, con questa nuova Scenic, hanno osato davvero tanto, nel senso positivo del termine, pur mantenendo intatti i valori di un costruttore che i monovolume li ha inventati (almeno in Europa), oltre 30 anni fa.

Fin dal primo sguardo, la nuova Scenic (uscita nel tardo 2016) non nasconde la volontà di sembrare tutto fuorché una monovolume classica. Piuttosto, si avvicina al segmento dei crossover, pur mantenendo una linea a uovo molto particolare. Una soluzione che lascia pi spazo per la testa degli occupanti, che in questo allestimento top di gamma Initiale Paris possono godere di dettagli di alto livello.

In questa recensione scopriamo come va questa Renault Scenic: il nostro esemplare, tra l'altro, monta il motore 1.6 dCi da 160 CV con il cambio a doppia frizione EDC. Una sostanziosa differenza rispetto al powertrain provato da Nicola qualche mese fa, e un'occasione per capire quale delle due configurazioni si adatti meglio a questa vettura.

Design: sorprende con eleganza e proporzioni

Renault ​Espace nel 2014 ha rivoluzionato il concetto di monovolume trasformandosi in un crossover spazioso e futuristico. Scenic, pur rimanendo una monovolume, introduce tanti elementi innovativi come i cerchi in lega di grandi dimensioni, una superficie vetrata ampia senza scadere nell’effetto furgone e forme scolpite dalla sapiente matita di Laurens Van Der Acker. Grazie al designer olandese, che ha rivoluzionato in pochi anni la gamma Renault con uno stile fresco e sportiveggiante, siamo finalmente davanti ad una monovolume che cerca di scrollarsi di dosso l’aspetto compassato e da padre di famiglia. Potrà piacere o non piacere, ma è indubbio che il lavoro svolto dal team di Van Der Acker sia degno di nota.

Se aggiungiamo tutti i dettagli lussuosi dell'allestimento top Initiale Paris - cromature, cerchi in lega multi razza da 20 pollici e inediti rivestimenti in pelle tri-colore - l'impatto visivo di questa Scenic è quello di una vettura di alta gamma, con proporzioni sportive e perfettamente bilanciate.

Curiosità sui cerchi in lega: per avere un’auto dalle proporzioni sportive, i cerchi sono disponibili solamente con diametro da 20 pollici, ma non preoccupatevi per il conto salato dal gommista: date le misure anomale "Tall and Narrow" (195/55R20) Renault ha stretto degli accordi con i principali fornitori di pneumatici per avere prezzi paragonabili a quelli di vetture dello stesso segmento. In, più, la spalla ampia e l’impronta ridotta garantiscono un comfort comunque buono e una resistenza al rotolamento inferiore.

Motore e cambio: la combinazione giusta

L’accoppiata tra il potente 1.6 dCi biturbo da 160 CV e il cambio automatico a doppia frizione EDC a sei rapporti è l’aspetto vincente di questa Scenic rispetto a quella provata qualche mese fa, che montava cambio manuale e motore 1.5 da 110 CV.

Niente di sportivo, sia chiaro, ma comunque i cavalli sono più che sufficienti per togliersi qualche soddisfazione anche guidando un po' allegri. Il propulsore è sempre pronto anche ai bassi regimi grazie alla presenza di un secondo turbocompressore, e specialmente in modalità Sport è in grado di svincolare la vettura da qualsiasi situazione, rispondendo immediatamente al pedale dell’acceleratore.

Il cambio poi è dotato di un’ottima intelligenza ed è ben tarato con le impostazioni del MultiSense, il "cervellone" che gestisce le cinque modalità di guida della vettura: in Eco e Comfort le cambiate avvengono ad un basso numero di giri, sfruttando tutta la coppia di 360 Nm e privilegiando la fluidità e la silenziosità di marcia. In Modalità Sport, invece, l’auto diventa più “nervosa”, con cambiate più in alto e un maggiore freno motore. Non velocissima ma sempre fluida la cambiata in ogni situazione: l'EDC è uno dei migliori cambi a doppia frizione in circolazione, a patto che non gli si chieda di essere sportivo. Ma per quello c'è sempre la modalità manuale, in particolare nelle discese. L'effetto trascinamento nelle fasi di manovra è ridotto.

Comfort: un salotto per sentirsi coccolati

La Scenic è un'auto fatta per chi vuole sentirsi coccolato. Da una parte i sedili in morbida pelle tri-colore con regolazioni elettriche millimetriche, riscaldamento e massaggio, dall’altra il bracciolo centrale con due vani portaoggetti che scorre fino ad arrivare ai sedili posteriori, passando per l’enorme cassetto apribile con un semplice tocco davanti al passeggero anteriore. A questo poi si aggiunga il tetto panoramico in vetro che interessa l’intero padiglione, il climatizzatore automatico bizona con bocchette anche per i sedili posteriori, l’illuminazione a LED che cambia colore a seconda della modalità di guida prescelta, le finiture di pregio con materiali morbidi nelle parti più in vista e plastiche rigide ma solide nei punti più nascosti.

I sedili sono il pezzo forte dell'abitacolo di questa Scenic: oltre a prevedere tre diversi tipi di massaggio – tonico, rilassante e lombare – personalizzabili in cinque diversi livelli di intensità e velocità, le due poltrone anteriori sono riscaldabili e regolabili elettricamente. Molto flessibile anche la zona posteriore: il divanetto (suddiviso 60/40 ma conformato come se ci fossero tre poltroncine) può scorrere per aumentare lo spazio per le gambe o per i bagagli e oltre a questo è possibile abbatterli semplicemente premendo un pulsante o nel bagagliaio o nella sezione dedicata nel sistema di infotainment.

Il volante è ben rifinito e offre un'ottimo feedback tattile, con una buona ergonomia. Lo sterzo è leggero ma preciso in ogni situazione. Non chiedetele di correre: nonostante il motore potente, la Scenic non è fatta per le curve, ma per lunghi viaggi con la famiglia godendosi il paesaggio.

Sicurezza: c'è quasi tutto

Un'auto da famiglia, oggi, deve poter garantire la serenità di viaggiare potendo evitare un impatto, un colpo di sonno o anche un semplice tamponamento a bassa velocità: sulla nostra Scenic sono presenti tutti i sistemi di sicurezza di cui si ha bisogno. Il cruise control adattivo funziona bene: preciso, fluido nel recuperare la velocità, si aggancia sempre bene alle vetture che precedono, anche in curva e anche a velocità basse. A 40 km/h, però, si "stacca" e dobbiamo riprendere il controllo del mezzo.

Presente ma mai invasivo il sistema antitamponamento frontale (nelle due settimane di prova è intervenuto solamente quando ci si avvicina troppo alla vettura davanti a velocità sostenuta), così come il sistema di controllo della corsia, che si può avere sia con la sola vibrazione del volante (Lane Departure Warning) sia con mantenimento attivo della corsia (Lane Keeping Assist), opzione sempre consigliata perché mantiene la vettura al centro della corsia. Ben visibile il sensore dell’angolo cieco annegato negli specchietti retrovisori e sempre comodo (anche se un po' lento a trovare il posto) il sistema di parcheggio automatico, in grado di agire sullo sterzo per parcheggi a S, a L o a lisca di pesce.

Infotainment: verticale e ricco

Non è velocissimo l’R-LINK2, ma fa una gran bella figura nella plancia di Renault Scenic: prima di tutto, è uno dei pochi sistemi di infotainment con schermo verticale da 8,7", l’ideale per avere due schermate una sopra l’altra. Per esempio, è molto utile avere, in una sola schermata, sia le indicazioni del navigatore sia il riproduttore musicale.

Buona la risposta del touchscreen (relativamente ai sistemi per auto), che è anche fluido e veloce nell'elaborare gli input tattili, mentre sono davvero ottimi i contenuti del sistema, che offre un’ampia gamma di opzioni tra cui scegliere per personalizzare le schermate e gestire tutti gli aspetti dell’auto. Presente la retrocamera di parcheggio (con tanto di guide dinamiche) che ha una definizione bassa ma una buona visibilità in tutte le condizioni, e ricco il navigatore con le informazioni sul traffico in tempo reale e pinch to zoom. Tra i pregi di questo sistema TomTom integrato la cartografia 3D, che in città ci mostra la forma degli edifici rendendo più intuitiva e immediata la navigazione.

Finalmente disponibile la compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, basta collegare il proprio smartphone alla presa usb sotto al bracciolo. L'integrazione è buona per i comandi vocali, ma non nello schermo, che viene sfruttato solo in orizzontale dal sistema Apple.

Sfruttando la connessione a internet del proprio smartphone è possibile usufruire dei servizi di connettività e delle applicazioni come Coyote Series ed e-mail, scaricabili dal R-LINK store.

Tra i difetti del sistema R-LINK2 segnaliamo sovraffollamento di funzioni per le quali sarebbe stata più comoda una semplice scorciatoia fisica: parliamo ad esempio del climatizzatore, che presenta due manopole solamente per regolare la temperatura ma che costringe ad alzare una tendina per regolare i flussi e le altre funzioni: una distrazione che si può evitare lasciando tutto in automtico.

Il trattamento lucido della console centrale è piacevole ma abbastanza sporchevole (ma non ai livelli di quello presente su Renault Mégane). La leggibilità del display sotto il sole diretto (anche in assenza del tetto panoramico) è migliorabile.

Ricca di informazioni (anche se un po' "limitata" dalla forma) la strumentazione digitale dalla grafica personalizzabile in base alle modalità di guida del MultiSense. Presente l’head-up display per la ripetizione della velocità istantanea, dei pittogrammi del navigatore e delle diverse informazioni sui sistemi di assistenza alla guida.

Consumi: il 1.5 dCi è lontano

Guidando con un piede non proprio da padre di famiglia, i consumi della Scenic dCi 160 EDC rilevati durante la nostra prova si sono attestati su una media di 14-15 km con un litro di gasolio. Se invece adottate lo stile di guida rilassato adeguato a questa vettura, è possibile percorrere fino a 17 km al litro in media, anche se l’autonomia non è da record a causa del serbatoio da 52 litri.

I 18-20 km/l che si possono ottenere con il 1.5 dCi sono lontani, ma è anche vero che abbiamo 50 CV in più e la trasmissione automatica. Complessivamente, la Scenic 1.6 dCi è un'auto che non vi renderà troppo amici del benzinaio.

Spazio: tanto davanti e nel bagagliaio, meno dietro

Le dimensioni esterne di Renault Scenic (440x186x162 cm) comportano uno spazio a bordo abbodante in quasi tutte le direzioni. Il bagagliaio è regolare e ben sfruttabile, con 572 litri di cui 44 presenti nel sottofondo, e i sedili si possono ripiegare facilmente. L’unica cosa che non convince è lo spazio per i passeggeri posteriori, specialmente se chi guida è alto 1 metro e 95 come il nostro Simone.

I "colpevoli", oltre a Simone, sono due: il sedile dallo spessore abbondante (con tanto di tavolino integrato che toglie ulteriore spazio per le gambe) e il sistema che fa arretrare i sedili anteriori quando le portiere vengono aperte, per agevolare l'ingresso e l'uscita dei passeggeri. Questo è riscontrabile anche da persone di media altezza. Fortunatamente, lo spazio per i passeggeri anteriori è importante, quindi basta portare avanti il sedile di qualche centimetro per ridimensionare tale problema.

Assetto e sospensioni

Nonostante i cerchi da 20 abbiano una spalla alta, votata al comfort, in questa prova abbiamo notato che la risposta delle sospensioni della Scenic è un po’ troppo secca in ogni situazione: probabilmente questo è dovuto all’assenza di un sistema multilink, che in un'auto di segmento C che ambisce al premium si fa sentire. Globalmente silenziosa, la Scenic sconta la presenza di grandi specchietti retrovisori con qualche fruscio aerodinamico di troppo.

Un peccato, perché nel complesso la Scenic si conferma un'auto comoda, pensata per viaggi in souplesse con un filo di gas.

Plastiche e assemblaggi

In generale, sulla Scenic Initiale Paris si respira un’atmosfera quasi premium. Merito dei sedili in pelle con cuciture a vista, tre colori per i rivestimenti e poggiatesta elaborati, ma anche della plancia, che presenta un rivestimento integrale in simil-pelle con cuciture dall’aspetto niente male, anche al tatto.

A cadere, semmai, è lo stile di alcuni elementi, come la console centrale con la leva del cambio un po’ agé, lo spazio attorno al display dell’infotainment non sfruttato a dovere e l’head up-display dalla superficie ridotta che emerge dal cruscotto. Sotto l'apparenza c’è tanta sostanza, è vero, ma in caso di sconnessioni o pavè abbiamo notato diversi scricchiolii, non adeguati ad un’auto che in questo allestimento arriva a costare oltre 38.000 euro.

Prezzi

È anche vero che l’esemplare in prova rappresenta il non plus-ultra della gamma Scenic: ma si parte con prezzi decisamente più abbordabili e competitivi, sempre tenendo conto del carattere esuberante di questa vettura, non una semplice monovolume.

Con il motore più potente, il cambio automatico e l’allestimento top di gamma Initiale Paris, la vettura arriva a costare 38.800 euro, includendo di serie tutti gli accessori più importanti per la sicurezza, la multimedialità, il comfort e la sicurezza. Per spendere qualcosa meno con il motore 1.6 dCi da 160 CV e il cambio automatico l’unica alternativa possibile è l’allestimento Bose, che a 33.700 euro rinuncia ad alcuni vezzi estetici mantenendo le dotazioni principali sulla sicurezza. I prezzi scendono a 31.650 euro per la 1.5 dCi da 110 CV EDC, un’ottima alternativa se l’uso a pieno carico non è una priorità, mentre per chi non fa molti chilometri sono appena arrivati i nuovi motori 1.3 TCe da 115, 140 e 160 CV sviluppati con Daimler. In questo caso, consigliandovi sempre l’abbinamento al cambio EDC e all’allestimento BOSE, i prezzi per una TCe da 140 CV partono da 31.250 euro.

Se invece volete una vettura che sia semplicemente adatta a caricare tante persone senza troppi fronzoli, la 1.5 dCi da 110 CV con cambio manuale nell’allestimento intermedio Zen costa 27.950 euro.

In sintesi

Promossa con voti alti questa Scenic Initiale Paris, merito delle tante "chicche" tecnologiche, di un'estetica accattivante e di un abbinamento motore-cambio davvero convincente.

Se cercate un’auto da famiglia con uno stile davvero curato, ottime prestazioni e una dotazione completa di sistemi di sicurezza, la Scenic è l’auto che fa per voi. Peccato per lo spazio un po’ sacrificato per i passeggeri posteriori, che però viene ripagato con buon bagagliaio e un abitacolo comunque flessibile e luminoso.

Se cercate una monovolume classica, nella nuova Scenic non la troverete: per questo ci sono tante alternative, ma sicuramente non così affascinanti e tecnologiche. E voi che ne pensate di questo nuovo concetto di monovolume secondo Renault?


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