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Viaggi e Unione Europea: le linee guida per il turismo in Europa

Le linee guide sui viaggi in Europa, il turismo e le frontiere dopo la crisi coronavirus

Viaggi e Unione Europea: le linee guida per il turismo in Europa
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 13 mag 2020

Quando potremo viaggiare in Europa? Inizia così uno dei tre documenti pubblicati oggi dalla Commissione Europea che, per cercare di raggiungere un'unità di azione finora trascurata dagli Stati membri, traccia alcune linee guida.

 

INFORMARE I VIAGGIATORI

Chiunque abbia cercato di capire qualcosa riguardo i piani per i viaggi si è scontrato, finora, con un muro fatto di difficoltà a reperire informazioni, poca chiarezza, regole diverse da Stato a Stato e incertezza. Con le linee guida dell'UE si parte proprio dal viaggiatore che dovrà essere informato tramite un ipotetico sito unico con dati in tempo reale sulla situazione delle frontiere, mappa contagi nei vari Paesi, strutture sanitarie delle località turistiche e posti disponibili nelle strutture ricettive, dagli alberghi ai ristoranti. 

L'idea è quella di unire alcuni strumenti locali, digitalizzarli e metterli a disposizione in un'interfaccia che possa essere utile anche a gestire le prenotazioni, contingentate per facilitare il distanziamento sociale. Questo potrà essere valido, se si riuscirà ad unificare i dati, anche per i tempi di attesa per un museo, un parco o un'attrazione ad esempio, come insegnano i grandi parchi divertimento.

IN VIAGGIO: MASCHERINA SEMPRE

Nei documenti messi a disposizione ci sono anche indicazioni valide sia per viaggiatori che per compagnie/stazioni e via dicendo…insomma per chi eroga il servizio. 

Il viaggiatore è invitato ad effettuare il check-in in elettronicamente, calcolare i tempi anticipando possibili lungaggini per via dei controlli distanziati e indossare la mascherina in stazione, porto o aeroporto. Chi gestisce questi luoghi dovrà (il documento recita "dovrebbe" visto che poi saranno le normative locali a stabilire l'obbligo) assicurare l'igienizzazione, mettere a disposizione gel per le mani, rimuovere tavoli e sedie per evitare l'affollamento e assicurare le distanze con apposita segnaletica.

Durante il viaggio ci sarà l'obbligo o l'invito a tenere la mascherina, cambieranno i metodi di accesso e si potrebbe decidere di limitare il servizio a bordo e l'acquisto, come annunciato di recente persino da Ryanair.

Alle compagnie di trasporto si consiglia di limitare il numero di passeggeri, installare barriere protettive, assicurare la ventilazione (o usare filtri adatti, già presenti su tutti gli aerei ad esempio), aumentare la disinfezione e rendere disponibile il gel a bordo.

Le indicazioni sono poi simili per la fase del soggiorno: ventilazione, pulizia e istruzioni precise per lo staff da parte di chi gestisce l'ospitalità; distanziamento, igiene e mascherina da parte degli ospiti viaggiatori. 

In caso di cancellazione del viaggio i passeggeri avranno diritto ad un rimborso o ad un voucher da usare in futuro: l'Unione Europea è chiara nel segnalare che la scelta tra queste due modalità debba essere a completa discrezione dell'acquirente; le compagnie non dovrebbero imporne una.

Tra le note dedicate alle compagnie di trasporto, l'Unione consiglia di assicurare i voucher così da proteggerli in caso di insolvenza dell'azienda e di renderli più attrattivi: ad esempio, aumentandone la durata nel tempo, permettendo di utilizzarli sulla stessa rotta e alle medesime condizioni oppure introducendo opzioni di trasferibilità a terzi senza costi aggiuntivi.

L'EASA ha comunicato di essere al lavoro con ECDC per la presentazione di un documento tecnico coordinato anche se l'Unione Europea non ha specificatamente inserito, nelle linee guida, la necessità di posti vuoti all'interno degli aeromobili

PASSAPORTO SANITARIO? NO GRAZIE

Sul passaporto sanitario l'Unione Europea si è espressa, al momento, contraria. Dopo i lavori della Commissione, è emerso infatti che Bruxelles non ritiene che ci siano le basi scientifiche per dichiarare una persona immune.

Tale scelta è frutto dell'incertezza che ancora regna sovrana nella comunità scientifica, specie a fronte di notizie di contagi di ritorno e di manifestazione dei sintomi anche in persone che avevano già sviluppato gli anticorpi indicatori della presenza del virus

L'idea dell'UE è poi quella di evitare la creazione di "corridoi" turistici tra alcuni Stati a svantaggio di quelli più penalizzati dalla pandemia, Italia inclusa. D'altra parte, però, saranno anche le politiche nazionali ad influire sulla fattibilità di questo progetto: oggi in Italia e Spagna sono ancora in vigore forti limitazioni agli spostamenti interni, cosa che potrebbe ritardare quel progetto di apertura ventilato dall'Europa. 

Dalle prime risposte dei vari Paesi, è chiaro però che il blocco alle frontiere dipenderà dai tassi di infezione e sono già varie le conferme o le promesse tra cui l'apertura dell'Austria a Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania, o quella della Germania con il Lussemburgo.

INCROCIAMO I FLUSSI…DELLE APP

Diverso il discorso per le app di tracciamento, considerate dall'Unione Europa un sistema utile per lanciare interventi mirati che evitino i blocchi e le quarantene viste – chi più, chi meno – durante il corso di questi due mesi nei Paesi membri. 

L'UE immagina uno scenario in cui le applicazioni nazionali, la nostra è Immuni e ancora non è stata lanciata, comunichino fra di loro, creando uno scenario di interoperabilità dove i dati possano essere condivisi. Un turista tedesco nel nostro Paese, quindi, potrebbe mantenere la propria app ma ricevere i dati, sempre anonimi, dal database di quella italiana.

Ogni applicazione deve seguire le regole di protezione dati e privacy stabilite dall'Unione che sta lavorando con gli Stati su un protocollo di interoperabilità relativo alla sicurezza dei dati crittografati che verranno condivisi con il server del Paese in cui il viaggiatore si reca.

FUTURO ANCORA INCERTO

In un contesto, quello europeo, dove il turismo rappresenta il 10% del prodotto interno lordo e dove sono 2,4 i milioni di aziende coinvolte, l'Unione Europea mette nero su bianco i numeri della crisi che ha visto una riduzione delle prenotazioni tra il 60 e il 90% rispetto allo stesso periodo del 2019 che, per i trasporti, si stima nei seguenti numeri:

  • -85% per treni su lunghe percorrenze
  • -90% per crociere e aerei

Il piano di azione prevede quindi una serie di proposte atte anche all'apertura delle frontiere in Europa. Oltre alla già citata app di tracciamento, si parla infatti di eliminazione delle quarantene obbligatorie in modo coordinato basandosi sul livello di rischio (area di destinazione con rischio contagio simile a quella di partenza) e sulla presenza di strutture sanitarie con posti disponibili o dedicati.

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