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Tesla: il primo servizio di robotaxi ad Austin parte il 12 giugno

Tesla si prepara a lanciare il suo primo servizio di robotaxi ad Austin: debutto previsto per il 12 giugno

Tesla: il primo servizio di robotaxi ad Austin parte il 12 giugno
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 29 mag 2025

Un passo storico per Tesla si avvicina: secondo quanto riportato da Bloomberg, il 12 giugno il colosso dell’elettrico darà ufficialmente il via alle operazioni del suo servizio di ride-hailing completamente autonomo ad Austin, in Texas. La notizia, trapelata da una fonte a conoscenza dei piani dell’azienda, segna la prima conferma di una data per il debutto operativo dei robotaxi, dopo anni di annunci e rinvii.

L’iniziativa rappresenta un cambio di paradigma per Tesla, che si sposta dalla sola produzione di veicoli passeggeri verso un ecosistema basato su guida autonoma e intelligenza artificiale applicata alla mobilità urbana. A inaugurare il servizio saranno circa dieci SUV Model Y, che opereranno nelle zone considerate più sicure della città texana. Almeno inizialmente, i veicoli non saranno accessibili al pubblico: la fase di lancio è riservata esclusivamente a un numero limitato di utenti selezionati tramite invito.


Il CEO Elon Musk, in una recente intervista alla CNBC, ha parlato di un’espansione “rapida ma prudente” della flotta, con l’obiettivo di raggiungere migliaia di veicoli in funzione “nel giro di pochi mesi”. L’ambizione è poi quella di estendere il servizio ad altre città, compatibilmente con le autorizzazioni locali. Tuttavia, come spesso accade con le tempistiche fornite da Musk, resta una certa cautela: lo stesso imprenditore ha ammesso in più occasioni la sua tendenza a essere troppo ottimista nelle previsioni.

NORMATIVE? UN RUOLO MOLTO IMPORTANTE

Dal punto di vista normativo, il Texas si conferma uno degli Stati americani più permissivi in materia di guida autonoma. Le leggi in vigore richiedono che i veicoli autonomi rispettino le stesse norme previste per le auto con conducente, comprese assicurazione, immatricolazione e codice della strada. Austin, da parte sua, ha istituito una task force con l’obiettivo di monitorare i veicoli AV, raccogliere dati sugli eventuali incidenti e mantenere un dialogo diretto con le aziende coinvolte. Al momento, però, Tesla non risulta ancora registrata ufficialmente come operatore AV nella città.

Inoltre, in questa fase iniziale, la presenza umana non sarà del tutto eliminata: Tesla prevede di impiegare operatori da remoto, con base in California, in grado di prendere il controllo dei veicoli in caso di situazioni complesse o di emergenza.

TESLA CI PROVA DAVVERO

A fare da apripista è stata Waymo, l’azienda controllata da Alphabet, che ha già avviato il servizio di robotaxi ad Austin con i SUV elettrici Jaguar I-Pace. La società vanta oggi oltre 250.000 corse settimanali completamente autonome in quattro città statunitensi, inclusi i mercati chiave di San Francisco, Phoenix e Los Angeles.


Tesla, però, punta sulla propria capacità di scalare rapidamente grazie a una rete già esistente di milioni di veicoli equipaggiati con il software Full-Self Driving (FSD). Ma restano dubbi sulla reale sicurezza di questo sistema: al momento, non sono disponibili dati pubblici sull’affidabilità del FSD su larga scala. Inoltre, i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) sviluppati dall’azienda sono stati associati in passato a numerosi incidenti, alcuni dei quali con esiti mortali.
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