Tesla chiude alcuni Supercharger a causa del Coronavirus
Alcune stazioni Supercharger di Tesla in Spagna hanno dovuto chiudere a causa del fermo delle attività della struttura ricettiva che li ospitava a seguito delle normative per il contenimento del Coronavirus.

La pandemia del Coronavirus sta colpendo molto duramente il mondo dell'auto in tutto il mondo. Tesla, per esempio, è stata costretta, dopo un lungo braccio di ferro con le autorità, a chiudere le sue Gigafactory di Fremont e di New York. Arriva adesso un'altra notizia che riguarda sempre il costruttore di auto elettriche americano che sarebbe stato costretto pure a chiudere alcune stazioni Supercharger in Spagna.
Il problema non riguarderebbe strettamente i Supercharger ma la struttura che gli ospita che sarebbe stata chiusa a seguito delle normative contro la diffusione del pericoloso virus. Si tratterebbe di un motivo plausibile visto che i punti di ricarica per le auto elettriche non richiedono personale e quindi presentano un rischio molto basso per quanto riguarda la diffusione della malattia. (Qui la guida su come ricaricare un'auto elettrica)
Il problema è comunque di quelli importanti in quanto molti Supercharger sono ospitati da strutture come gli Hotel che in questo periodo possono venire forzatamente chiusi impedendo ai proprietari di una Tesla di poter ricaricare. Sebbene le segnalazioni riguardino la Spagna non è da escludersi che fatti similari non possano accadere anche in altri Paesi in cui le restrizioni anti Coronavirus prevedano la chiusura forzata di molte strutture ricettive.
Un contrattempo difficilmente gestibile da Tesla che non ha ovviamente controllo sulle strutture che ospitano i suoi Supercharger. Quanto sta accadendo apre, però, una riflessione. Forse, Tesla per il futuro farebbe meglio a puntare su stazioni di ricarica indipendenti per evitare che possano ripetersi fatti analoghi.