Il PureTech colpisce ancora, Stellantis richiama il 3 cilindri 1.2 Gen 3
Il richiamo riguarda potenziali perdite di carburante che potrebbero portare ad un principio di incendio

Non c’è proprio pace per Stellantis quando si tratta del motore PureTech. Dei problemi legati alla sua cinghia di trasmissione a bagno d’olio che hanno portato Stellantis sull’orlo di una Class Action a livello europeo ne abbiamo parlato diverse volte. Per tale motivo, il costruttore ha riprogettato tale unità nella sua terza generazione per risolvere tutte le criticità rilevate. Si chiama PureTech EB Gen3 e mantiene sempre la stessa architettura. Si tratta quindi sempre di un 3 cilindri turbo di 1,2 litri che oggi viene utilizzato anche come base per le versioni Mild Hybrid da 110 e 145 CV che ben conosciamo visto che sono presenti in moltissimi modelli del Gruppo. Presenta non meno del 70% di componenti nuovi, tra cui una catena di distribuzione al posto della vecchia cinghia a bagno d’olio che tendeva a deteriorarsi prematuramente.
Sebbene le principali problematiche che avevano afflitto la precedente generazione del PureTech sembrano essere state risolte, la nuova progettazione non lo protegge completamente da altri tipi di problemi. Per esempio, Stellantis nella sola Francia è stata adesso costretta a richiamare quasi 238 mila veicoli equipaggiati con il motore PureTech EB Gen3 per risolvere una problematica che nei casi più gravi potrebbe portare ad un rischio di incendio. Si tratta quindi di un richiamo preventivo volto a scongiurare possibili incendi.
IL PROBLEMA
La criticità riguarda una coppia di serraggio insufficiente per alcuni dadi presenti sul tubo ad alta pressione che collega la pompa al rail dell’iniezione. Ci potrebbe essere una perdita di carburante che nei casi estremi potrebbe causare un principio di incendio. Secondo l’ufficio stampa di Stellantis il rischio è comunque basso ma il Gruppo ha giustamente deciso di voler intervenire per risolvere la criticità e garantire la massima sicurezza. L’intervento programmato è completamente gratuito e dura meno di mezz’ora.
I veicoli interessati sono stati prodotti di recente, tra il 2023 e il 2025 e sono sia endotermici e sia ibridi, con potenze comprese tra 100 e 145 CV. Le vetture coinvolte nella campagna di richiamo appartengono ai seguenti marchi: Alfa Romeo, Citroen, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot. Tutti i proprietari saranno avvertiti attraverso un’email o una lettera della necessità di recarsi ad effettuare un controllo per risolvere l’eventuale problematica. Attraverso gli strumenti online messi a disposizione da alcuni marchi è possibile inerire il VIN della propria vettura per capire se è interessata dal richiamo. Tuttavia, l’avviso potrebbe anche non apparire subito perché non tutti i veicoli verranno richiamati contemporaneamente per evitare di sovraccaricare le officine. Più di 20 modelli devono infatti essere richiamati, il che dimostra anche quanto questa nuova motorizzazione abbia già avuto il tempo di diffondersi all’interno del Gruppo Stellantis.
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