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Sicurezza stradale, solo 1 italiano su 3 usa la cintura posteriore. E su alcol e guida...

Ancora toppo pochi gli italiani che utilizzano le cinture di sicurezza posteriore; il 6% guida sotto l'effetto dell'alcol

Sicurezza stradale, solo 1 italiano su 3 usa la cintura posteriore. E su alcol e guida...
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 25 ott 2025

Gli italiani e la sicurezza alla guida? Dalla fotografia scattata dalla sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’Istituto Superiore di Sanità emergono alcune criticità, alcune delle quali preoccupanti. Andiamo con ordine e vediamo cosa emerge dallo studio che fa riferimento al biennio 2023-2024.

GLI ITALIANI E LA CINTURA DI SICUREZZA

Quasi 9 italiani su 10 (87%) utilizzano la cintura di sicurezza anteriore. Le cose sono però ben differenti quando si parla di quelle posteriori. Il tasso di utilizzo infatti crolla al 34%. L’art. 172 del Codice della strada stabilisce che è obbligatorio per tutti, conducenti e passeggeri dei veicoli, sui sedili anteriori e posteriori, usare le cinture per gli adulti e, per i bambini di statura inferiore a 1,50 m sistemi di ritenuta. A quanto pare, gli italiani sembrano “dimenticarsi” che le cinture di sicurezza vanno utilizzate anche dietro. Molto meglio quindi il dato dell’utilizzo delle cinture di sicurezza anteriori anche se non si raggiunge il 100%.

Vale la pena di notare che fino al 2015 l’uso della cintura di sicurezza posteriore si aggirava al 20%. Da allora le cose sono andate meglio ma siamo ancora molto lontani da un utilizzo corretto. Invece, dall’analisi emerge che l’uso del casco in motocicletta/motorino sembra ormai una pratica consolidata: nel biennio 2023-2024 il 96% degli intervistati, che nei 12 mesi precedenti l’intervista hanno viaggiato su una moto come guidatori o passeggeri, dichiara di averlo indossato sempre.

Tuttavia va detto che questi sono dati che si riferiscono alla media nazionale. Ci sono infatti importanti differenze geografiche, con il Sud del paese che mostra dati peggiori. Per esempio, l’uso costante delle cinture posteriori in auto è pari al 18% nel Sud contro il 54% nel Nord del Paese. Per l’uso del casco in motocicletta/motorino: 93% nel Sud contro il 98% del Nord).

Anche le differenze sociali nell’uso dei dispositivi di sicurezza alla guida sono rilevanti e significative: è meno frequente l’uso del casco fra le persone meno istruite (84% vs 98% fra i laureati) o con più difficoltà economiche (91% vs 97% fra chi non ha difficoltà economiche), così come l’utilizzo della cintura posteriore (29% fra i meno istruiti vs 37% fra i laureati e 28% fra chi riferisce molte difficoltà economiche vs 38% fra chi non ne ha).

UTILIZZO DEI SEGGIOLINI IN AUTO: QUALCHE MIGLIORAMENTO

L’indagine è andata a verificare pure l’utilizzo di seggiolini o adattatori per il trasporto in auto di bambini. Cosa emerge? Nel biennio 2023-2024, il 17% delle persone che viaggia in auto con bambini hanno riferito di avere difficoltà a far uso di questi dispositivi, di non utilizzarli affatto o perfino di non avere alcun dispositivo di sicurezza. Nelle Regioni meridionali questa quota raggiunge il 24% contro 13% nel Centro e il 12% nelle Regioni del Nord. Il non utilizzo, o l’utilizzo “inadeguato” dei seggiolini/adattatori per il trasporto dei bambini in auto, è più frequente tra le persone con maggiori difficoltà economiche (24% contro 15% fra le persone senza difficoltà economiche).

In ogni caso, confrontando gli ultimi dati con quelli precedenti, emerge una situazione in miglioramento, per cui si passa dal 24% del 2011 di non utilizzo o di utilizzo “inadeguato” al 17% del 2024.

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA

Per quanto riguarda, invece, l’alcol alla guida, l’indagine mette in evidenza che 6 intervistati su 100 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista. Un fenomeno che riguarda anche i giovanissimi, con il 5% dei 18-21enni che ha dichiarato di aver guidato dopo aver consumato bevande alcoliche, rischiando oltretutto di incorrere in una sanzione certa. La guida sotto l’effetto dell’alcol è in ogni caso più frequente nella fascia d’età 25-34 anni (7%), tra gli uomini (7% contro 3% fra le donne).

Dal 2008 ad oggi si è più che dimezzata la quota di chi si mette alla guida dopo aver bevuto alcolici (passando dal 12% nel 2008 al 7% nel 2024. La maggiore riduzione si osserva negli anni della pandemia, 2020-2021, ed è presumibilmente dovuta alla chiusura dei locali e alla riduzione delle occasioni di incontro e socialità (quindi del consumo di alcol fuori casa), messe in campo per il contenimento della circolazione del virus; ne è prova che i dati degli anni successivi tornano a essere in linea con la tendenza osservata nel periodo pre-pandemico. A contribuire a questa riduzione sono per lo più gli uomini, in tutte le classi di età  (mediamente la quota di coloro che dichiarano di aver guidato dopo l’assunzione di alcol scende dal 17% del 2008 al 7% del 2023), mentre fra le donne questa quota resta per lo più immodificata intorno al 3%.

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