Boeing 737 Max, accusato di frode ex collaudatore: rischia 100 anni di carcere
Mark Forkner, ex capo collaudatore della Boeing, è stato incriminato dal Dipartimento di Giustizia statunitense
Mark Forkner, ex responsabile collaudatore della Boeing, è stato incriminato dal Dipartimento di Giustizia statunitense per due capi d'imputazione relativi a frode e altri quattro relativi a frode telematica per aver volontariamente ingannato la Federal Aviation Administration durante il processo di certificazione del Boeing 737 Max. Si tratta del modello di aereo convolto in due incidenti che sono costati la vita a centinaia persone e che hanno portato a una sospensione dei voli fino al dicembre del 2020.
Forkner, secondo l'accusa, avrebbe fornito all'agenzia federale "informazioni materialmente false, inaccurate e incomplete" sul sistema di controllo di volo, il Maneuvering Features Augmentation System (MCAS), ritenuto la causa di entrambe le due sciagure. All'ex pilota è stato contestato anche uno schema per frodare i clienti delle compagnia aeree al fine di ottenere decine di milioni di dollari dalla Boeing.
Forkner è stato il primo accusato in questa vicenda che ha visto Boeing versare già oltre 2,5 miliardi di dollari, riconoscendo che due suoi dipendenti avevano indotto in errore la Federal Aviation Administration. Secondo quanto rilevato in una mail inviata ad alcuni colleghi nel 2016, Forkner si sarebbe reso conto del malfunzionamento del MCAS senza informare chi di dovere.
Il MACS è il software anti-stallo che avrebbe causato tutti gli incidenti. Lo sviluppo del 737 Max richiedeva motori più grandi e pesanti che potevano renderlo suscettibile allo stallo in determinate situazioni. Per evitarlo, il MCAS aveva il compito di abbassare automaticamente la parte anteriore del velivolo in caso i dati indicassero un rischio di stallo forzando l'abbassamento del "muso" anche dopo che i piloti l'avevano disattivato. Il MCAS non era presente sulla versione precedente del 737 e i piloti, impreparati sul suo funzionamento, non erano più in grado di riprenderne il controllo.
Forkner, oltre ad essere consapevole che il MCAS poteva rendere difficile il volo del 737 Max, sarebbe stato anche a conoscenza del fatto che il sistema era attivo a velocità inferiori rispetto a quelle riportate da Boeing alla FAA. Dopo circa otto mesi dall'invio della mail, Forkner avrebbe indotto la FAA a rimuovere qualsiasi menzione sul MCAS dai suoi rapporti.
Forkner rischia ora fino a 20 anni di carcere per ogni capo d'accusa di frode telematica e fino a 10 anni per ogni accusa di frode. Il 737 Max, ricordiamo, è stato nuovamente autorizzato al volo dalla FAA nel novembre 2020 e dallo scorso dicembre sono ricominciati i primi voli commerciali.