Fermo in coda in autostrada? In arrivo l'applicazione per il rimborso dei pedaggi
Arriverà una nuova app unica nazionale che permetterà di ottenere automaticamente i rimborsi per i ritardi: cosa c'è da sapere
In arrivo una piccola ma importante rivoluzione per chi viaggia molto in autostrada. Infatti, l’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) ha pubblicato la delibera 211/2025 (la trovate qui) che avrà impatti importanti per gli automobilisti. Cosa prevede? In sintesi, va ad istituire un meccanismo che permetterà di rimborsare in maniera parziale o totale i pedaggi in caso di ritardi nei tratti autostradali. Il tutto si effettuerà automaticamente attraverso un nuova applicazione. Attenzione, però, ci sono delle precise regole.
I TEMPI: SI PARTE NEL 2026
Stando a quanto racconta Il Sole 24 Ore, la nuova misura entrerà il vigore dal 2026. Tuttavia, diventerà obbligatoria solamente dal primo giugno 2026 per le tratte di un solo gestore e dal primo dicembre 2026, invece, per quelle gestite da più concessionari.
COME FUNZIONA? ARRIVA UNA NUOVA APP NAZIONALE
Come accennato all’inizio, la procedura sarà del tutto automatica e digitale. La delibera va infatti ad imporre la creazione di una nuova app unica nazionale. Attraverso l’applicativo, gli utenti registrati riceveranno l’avviso di accredito entro 10 giorni e il rimborso entro 5 o 10 a seconda delle modalità di pagamento. Chi non fosse avvezzo all’utilizzo delle app potrà comunque richiedere il rimborso attraverso gli sportelli digitali o i numeri verdi. Entro 20 giorni arriverà la risposta alla richiesta di rimborso con pagamenti entro ulteriori 10 giorni.
In caso di rimborsi sotto i 10 centesimi, la cifra non sarà erogata e andrà ad accumularsi all’interno di una sorta di borsellino elettronico. Una volta raggiunta la soglia di un euro, il credito sarà liquidato. La delibera punta a garantire anche maggiore trasparenza. Le concessionarie autostradali, infatti, dovranno rendere disponibili, su richiesta e entro dodici mesi dal viaggio, i dati relativi a cantieri, tempi medi di percorrenza e criteri di calcolo dei rimborsi. Inoltre, i controlli sui blocchi e cantieri saranno automatici. Insomma, non dovranno essere gli automobilisti a denunciare i disagi.
RIMBORSI: QUANTO?
Ovviamente ci sono delle regole ben precise per i rimborsi. Il criterio è semplice. L’infrastruttura autostrada deve essere efficiente. Se per lavori programmati non è più efficiente, allora scatta il rimborso. Con la delibera si vogliono quindi riconoscere i disagi provocati dai ristringimenti di carreggiata, deviazioni di corsia ed in generale dall’allungamento dei tempi di percorrenza. Quindi, per il momento, i rimborsi riguarderanno solo i ritardi causati dai cantieri programmati. Il diritto al rimborso dipenderà poi dalla lunghezza della tratta. Sotto i 30 km scatta sempre. Per le tratte tra 30 e 50 km solo se si registra un ritardo di almeno 10 minuti. Oltre i 50 km solo per ritardi superiori ai 15 minuti. Nel calcolo del rimborso bisogna tenere conto della riduzione delle corsie, della larghezza del tracciato, dell’eventuale obbligo di marcia nella carreggiata opposta, delle ricadute sulla corsia di emergenza, della lunghezza e della durata dei lavori e dello scostamento temporale rilevato sul segmento tra un casello e quello successivo.
Non saranno considerati ai fini del rimborso i cantieri emergenziali dovuti a incidenti o eventi meteo eccezionali, quelli già coperti da riduzioni tariffarie e, nella prima fase, i cantieri mobili. Nel caso di eventi perturbativi alla regolare circolazione che comportino situazioni di traffico bloccato, l’utente ha comunque diritto al rimborso del pedaggio relativo alla porzione di rete di competenza del concessionario che gestisce la tratta o le tratte elementari interessate dall’evento, pari almeno al:
- 50% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 60 e 119 minuti;
- 75% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 120 e 179 minuti;
- 100% nel caso di traffico bloccato di durata pari o superiore a 180 minuti.
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