Recensione Tesla Model Y: la migliore, ma ha dei difetti | Video e confronto Model 3
La migliore fra le auto elettriche, ecco la nostra recensione

Tesla Model Y è arrivata tardi in Europa e, per recuperare il tempo perduto, è arrivata da Shanghai, con tutti i problemi di percezione relativa alla qualità che il mondo cinese si porta dietro, non sempre a ragione.
Eppure, Model Y è il SUV/crossover elettrico da battere, quello che farà da riferimento nel suo segmento sorprendendo non solo per le solite cose a cui siamo abituati, efficienza e autonomia, ma anche per come si guida. Se consideriamo poi che la dinamica di guida è legata a stretto filo all'ingegnerizzazione innovativa che contraddistingue quest'auto, Model Y diventa un riferimento anche per quella nuova era delle auto che ci porterà all'elettrificazione totale e che costringerà un po' tutto il mondo a ridefinire il modo in cui si progetta un mezzo a quattro ruote.
COME VA? PROVA SU STRADA
Parto proprio dalla dinamica di guida, figlia dell'ingegneria dei materiali e dei processi produttivi. La storia nasce quando Idra, azienda italiana ed eccellenza nel mondo, si lega a doppio filo con Tesla che partorisce un'idea folle: realizzare i telai delle auto in un modo nuovo, che rompe più di cento anni di tradizione e che punta a ridurre il numero di componenti da assemblare in linea.
Si può realizzare in un unico stampo una fusione di alluminio che abbracci la gran parte del pianale della vettura? Idra accoglie la sfida e realizza la Giga Press che stampa un pezzo di telaio enorme rispetto a quanto fatto finora.
Model Y a sinistra, Model 3 a destra
Sfida ingegneristica affascinante, e l'ingegneria non è l'unica materia chiamata in ballo: bisognava creare una lega di alluminio studiata specificamente per questa esigenza. Il materiale serviva per quelle "formine giganti" dove il metallo liquido scorre a temperature fino a 850° in un sistema ad alta pressione e in uno stampo predisposto creando il vuoto al suo interno. Una delle Giga Press si trova a Shanghai, la terza Giga Factory; le prime due sono state installate a Freemont e la quarta entrerà in funzione a Berlino. .
Rimpiazzare decine di componenti con una singola fusione, specie se a livello di telaio, è una delle chiavi della dinamica di guida così soddisfacente per Model Y, un crossover che non si guida come un SUV e che unisce i vantaggi della seduta alta (e di una decente luce da terra, poco meno di 17 cm che non raggiungono i 21 cm di un vero SUV come Duster o EQA), con una dinamica inedita.
A sinistra Model Y, a destra Model 3: settanta parti ridotte ad un pezzo unico (due tecnicamente) significa poi fare a meno dei punti deboli: bulloni e saldature.
L'altro aspetto fondamentale è il passaggio all'alluminio che ha consentito di contenere il peso, 2 tonnellate a causa della batteria, trasformando Model Y in un mezzo divertente e affilato come la berlina grazie ad uno sterzo diretto, preciso, ben calibrato e con il giusto carico. Ed è anche variabile quando serve faticare meno, con la modalità Comfort che è quella giusta per la città.
La batteria abbassa il baricentro, il bilanciamento dei pesi è perfetto e i due motori elettrici, con la loro coppia, servono a farci dimenticare dei 2.000 kg che ci portiamo dietro: 0-100 km/h in 5 secondi veri, veloce abbastanza per rendere la Long Range (Dual Motor) quella giusta e bilanciata.
SPAZIO, PRIMA DI TUTTO
Confrontando Model Y con Model 3, si notano subito i vantaggi della filosofia crossover. La guida più alta aiuta nel traffico, ma è nel bagagliaio che la praticità viene esaltata. Con una bocca d'accesso enorme si risolve il problema delle berline, dove lo spazio è tanto ma bisogna piegarsi per sistemare i bagagli e lavorare con un'apertura nettamente inferiore, e la soglia di carico è perfetta, alta ma non troppo, in piano con i sedili che si abbattono tramite i tasti nella paratia sinistra.
Dietro il tetto in vetro rende l'abitacolo luminoso, non è interrotto come su Model 3 ed è poi affiancato da uno spazio adeguato anche per cinque passeggeri.
CONSUMI E AUTONOMIA
Tesla Model 3 e Tesla Model Y hanno lo stesso coefficiente di attrito, un Cx di 0,23 che rende il crossover in grado di ottime prestazioni anche alle alte velocità. La differenza di consumi va riscontrata chiaramente nella formula completa, che necessita di moltiplicare il Cx per A, la superficie frontale che su Model Y è chiaramente maggiore rispetto alla berlina.
La prova definitiva dei consumi è programmata per i primi giorni di ottobre, quando porteremo Model Y nel Brianza Ring insieme a Model 3 e quando affronteremo anche l'autostrada velocità sostenuta. Il primo dato è quello di una media tra i 18 e i 21 kWh / 100 km in un utilizzo misto con l'entusiasmo della prima recensione. Mi aspetto comunque dati nettamente inferiori nel mondo reale.
Tesla dichiara un'autonomia WLTP di 507 km con una ricarica contro i 614 km della Model 3 Long Range nella stessa configurazione (trazione integrale, due motori). Chiamando in causa i viaggi è probabile raggiungere tra i 350 km e i 450 km a seconda di quanta percentuale di autostrada inserite nel vostro tragitto, restate sintonizzati per i dati rilevati dalla strumentazione tecnica nelle diverse circostanze.
I LIMITI
Tesla Model Y non è un'auto per tutti, anche escludendo il fattore prezzo. Innanzitutto le dimensioni sono importanti, e questo può essere un problema se siete abituati ad auto più europee. Se non vi spaventa un muso largo, però, la soddisfazione è assicurata.
Poi c'è da considerare che la trazione integrale complica le manovre risultando in un raggio di sterzo che costringe a spendere più tempo nella classica inversione: non c'è un sistema a quattro ruote sterzanti che ci semplificherebbe molto la vita e che resta una finezza ingegneristica a cui gli americani di Musk non sono ancora arrivati su questo segmento. Il passo (virtualmente) variabile che le 4WS creano è qualcosa da "provare per credere".
L'altro limite riguarda la scelta di non permettere, neanche come optional, la scelta di un sistema adattivo per l'ammortizzazione, qualcosa in grado di rendere l'auto dinamicamente interessante quando guidiamo da soli in Sport e, al contempo, cambiare faccia nell'assorbimento quando bisogna privilegiare il benessere dei passeggeri con la modalità Comfort.
Il setup qui è unico, non variabile ed è di base rigido, restando simile a quello già evidenziato su Model 3 che non è certo la più dolce sulle buche. C'è a chi piace perché è quello più vero, da motorsport. Ma, ancora una volta, ci sono diverse esigenze quando si parla di auto: Model Y esclude gioco forza una fetta di pubblico abituata ad un certo comfort di viaggio "livello premium".
I PREGI
Non mi dilungo tanto sui punti di forza di Model Y relativamente a tecnologia, ricarica e dotazione. La prova di Model 3 ha già evidenziato le ottime prestazioni del sistema di intrattenimento di bordo, con Netflix e Twitch che arricchiscono l'esperienza ad auto ferma insieme ai giochi aggiornati e sempre più numerosi. La navigazione è facile, ottimi comandi vocali e basata sulle mappe di Google.
Tutto è immediato ed accessibile, lo stesso vale per la ricarica senza necessità di tessere o applicazioni, e per la guida semi-autonoma di Livello 2. Model Y ha tutti i sensori che in USA consentono, a chi è in beta, di raggiungere l'autonomia completa sotto la supervisione dell'occhio del conducente.
In Italia è limitata: il pacchetto base include di serie cruise control adattivo che centra anche l'auto in corsia e gestisce in autonomia le situazioni di traffico. Con quello più costoso, poco utile nel nostro Paese, si abilita il Navigate on Autopilot che aggiunge anche il cambio automatico di corsia in autostrada (previa attivazione degli indicatori di direzione): comodissimo, ma da solo non vale il pacchetto.
L'app per smartphone si è recentemente rinnovata ed è completa: controlla la vettura, avvia e interrompe la ricarica (o ne estende il limite in percentuale), localizza il mezzo e le stazioni di ricarica. Manca solamente la pianificazione, ma quella in auto è talmente ben fatta che non se ne sente la necessità.
Tesla Model Y costa 60.990€ in versione Dual Motor (trazione integrale, Long Range) con colorazione bianca di serie, interni scuri e cerchi da 19" La garanzia è di 8 anni o 192.000 km sulle batterie (al 70%) e di 4 anni o 80.000 km sull'auto. Model Y in allestimento base, comunque "full optional" è in grado di accedere gli incentivi statali… fondi permettendo.
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