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Mazda CX-60: con il “diselone” sei cilindri funziona alla grande | Video

Abbiamo provato il SUV giapponese, ecco come va

Andrea Brambilla
Andrea Brambilla
Pubblicato il 18 giu 2025

La Mazda CX-60 ha recentemente beneficiato di un aggiornamento che ha migliorato le dinamiche di guida. Sotto il cofano un diesel da 3.3 litri che fa dimenticare il benzinaio. Razionalità giapponese sia dentro che fuori per un auto che piace per la sua semplicità. Avevamo già preso contatto con l’aggiornamento della Mazda CX-60, ma si era trattato solo un primo breve test drive; a qualche mese di distanza abbiamo avuto modo di guidare la possente CX-60 per un paio di settimane, apprezzandone il comfort di bordo e il suo godurioso motore a gasolio che fa rimpiangere i tempi che furono. Si tratta di un auto razionale e pratica che, con la trazione integrale, permette di affrontare ogni tipo di strada e in qualsiasi condizione atmosferica.

Com’è fuori


La CX-60 è lunga 4.75 m e si presenta con un aspetto davvero imponente, enfatizzato da una calandra centrale anteriore molto pronunciata. I fari sottili a Led, e i particolari cromati sparsi lungo tutta l’auto, sono dettagli che impreziosiscono la presenza su strada di questa Mazda pensata per le famiglie. Mi piace il lungo cofano che nasconde il 6 cilindri in linea mentre, alla vista laterale, si fanno notare le linee pulite e i generosi cerchi da 20 pollici. Il posteriore ha forme più rotonde, e mostra una fanaleria che riprende le forme allungate di quella anteriore. La CX-60 non sceglie la strada di un design troppo personale e stravagante, in Giappone hanno scelto un look più semplice che riesce a distinguersi dalla concorrenza proprio per la sua eleganza e pulizia.

Dentro è un salotto


L’abitacolo molto spazioso e anche ben realizzato. I materiali sono per la quasi totalità morbidi al tatto mentre i sedili, riscaldati e ventilati, sono comodi anche dopo diverse ore passate dietro il volante. Proprio come per gli esterni, anche l’ambiente di bordo è studiato seguendo uno stile semplice e razionale: ogni cosa è dove ci si aspetta di trovarla, insomma ci si sente subito a proprio agio a bordo di questa CX-60. Il cruscotto posto di fronte al guidatore sfrutta un display da 12,3 pollici e dall’aspetto old school: ci sono tre elementi tondi e lancette digitali, ma è anche presente un moderno l’head-up display che proietta le indicazioni di guida e i dati di marcia direttamente sul parabrezza. Anche lo schermo centrale è da 12,3 pollici e viene gestito tramite una rotella posizionata nel tunnel centrale, anche lei un pochino vecchio stampo. Ho trovato il layout di questo sistema un po’ obsoleto, e non allo stesso livello di quelli più moderni, nonostante sia reattivo e soprattutto è “touch” solo quando si utilizzano Apple CarPlay o Android Auto. Apprezzo invece i comandi fisici del climatizzatore automatico bizona che sono facili da raggiungere. Il bagagliaio sfrutta un portellone davvero ampio ma con una soglia di carico abbastanza alta, la capienza del vano è di 570 litri, che arrivano 1.726 litri abbattendo il divano posteriore.

Diesel che bellezza!


Sotto il cofano scalpita un godurioso 6 cilindri in linea a gasolio che lavora con un motore elettrico da 17 CV, alimentato da una batteria al litio da 0,33 kWh e posizionato nel cambio automatico a otto rapporti. Si tratta di un motore davvero vigoroso e pronto grazie alla sua generosa coppia di 550 Nm, tutto questo condito da percorrenze medie reali di 17 chilometri ogni litro di gasolio. Buono lo spunto con lo scatto da 0-100 km/h che viene percorso in 7,4 secondi mentre la velocità massima è superiore ai 210 km/h, niente male per un auto vicina ai 1.900 kg di peso sulla bilancia.

Si guida meglio ma è un po’ rigida


La Mazda CX-60 Model Year 2025 ha beneficiato di intervenuti che hanno interessato soprattutto alle sospensioni: all’anteriore ci sono nuovi bracci oscillanti e una geometria rivista, al posteriore troviamo invece sospensioni multilink, con ammortizzatori più rigidi. Grazie a queste soluzioni l’auto è diventa più stabile nelle curve ad alta velocità, anche se il “molleggio” sulle buche non è proprio morbido. In ambito urbano mi è piaciuta perché, nonostante la mole, la CX-60 è agile e facile da guidare, tuttavia le buche non sono proprio il suo pane quotidiano, un po’ più di comfort in questa situazione me lo sarei aspettato. Il motore fa sentire la sua voce, soprattutto quando i giri salgono, ciò nonostante si tratta di un propulsore dal funzionamento ineccepibile. Fare medie di 17 km al litro è un risultato davvero buono, senza contare che quando si richiede più potenza e reattività, i 249 cavalli si fanno sentire, eccome. La trazione integrale a gestione elettronica assicura poi la massima aderenza in ogni condizione di guida senza che i consumi ne risentano. Il cambio è morbido e fluido anche se in scalata non è uno dei più reattivi e pronti. In autostrada ho apprezzato l’ottima insonorizzazione e la quasi assenza di fruscii aerodinamici anche se gli specchietti un po’ si fanno sentire. Guidando quotidianamente la CX-60 ho apprezzato la qualità costruttiva di questo suv per famiglie: difficile trovare dei veri punti deboli o difetti. Il suo stile semplice ed elegante, il suo abitacolo razionale ma completo di ogni dotazione, e un motore “vecchio stampo” moderno e prestazionale, sono qualità che rendono questa Mazda diversa dalla maggior parte dei modelli presenti sul mercato.

Sei allestimenti


La CX-60 2025 è disponibile in sei allestimenti: Prime Line, Exclusive Line, Homura, Takumi e le nuove versioni, Homura Plus e Takumi Plus. Il listino attacca a 53.850 euro per la versione Prime Line con motorizzazione e-Skyactiv D 200 CV, per arrivare a 71.550 euro necessari per la versione Takumi Plus con motorizzazione e-Skyactiv D 249 CV protagonista della nostra prova. Mazda propone anche una formula di noleggio Mazda Rent a 479 euro al mese (IVA esclusa) per 36 mesi, con un anticipo di 6.000 euro. Per le unità in stock del modello precedente, è disponibile uno sconto fino a 8.250 euro.

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