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Nuova Ferrari F80: spazio alla nuova supercar del Cavallino! | Video

Con la Ferrari F80 il testimone preso è quello delle storiche icone come F40, F50, GTO, LaFerrari e Ferrari Enzo. Telaio asimmetrico e aerodinamica al limite dell'omologazione stradale

Claudio Anniciello
Claudio Anniciello
Pubblicato il 17 ott 2024

C'è una storia che si ripete quasi ogni 10 anni da un po' di tempo a questa parte e vede Ferrari tirar fuori dal cappello magico una nuova supercar. Ma non pensate al concetto di supercar come un'auto dalle elevate prestazioni e basta, perchè in Ferrari hanno un'altra visione della cosa. Per loro una supercar è un'auto iconica, destinata a prendere un posto nella storia e portare un avanzamento di spicco. Così è stato per auto come la GTO, la F40, la F50 fino alla LaFerrari. E così è anche per la nuova Ferrari F80, questo il nome ufficiale della supercar dei sogni del Cavallino

UN CONCETTO TUTTO NUOVO DI AUTO

Com'è giusto che sia in Ferrari non hanno voluto seguire una moda, una massa o farsi dare per scontati. Non hanno voluto abbracciare una filosofia che richiedesse delle mezze misure. Hanno pensato ad un'auto due posti capace però di funzionare come una monoposto. Se questo vi sembra strano lo è stato anche per me quando l'ho vista in anteprima, mentre guardavo ed apprezzavo il nuovo telaio asimmetrico. Un concetto innovativo, fatto con un'alternanza di materiali tra il carbonio, l'alluminio e il titanio in base alla migliore soluzione per lo specifico utilizzo di determinate parti, tanto da essere non solo più leggero del 5% rispetto a quello della LaFerrari, ma anche più rigido del 50%.

Asimmetrico perchè in Ferrari volevano fare una monoposto, ma senza far rinunciare alla possibilità di far accomodare un secondo passeggero. Quest'ultimo però ha un sedile arretrato rispetto al conducente e non regolabile, a differenza del pilota che invece può personalizzarlo a proprio piacimento. Così facendo chi siede dietro al volante ha la sensazione di essere su di una monoposto vera e propria, supportata anche dalla posizione di guida: i pedali sono stati alzati, mentre il sedile inclinato. In pratica è quanto di più possibile vicino ad una Formula 1 che Ferrari abbia costruito e omologato per la circolazione stradale.

DESIGN MIXATO AD AERODINAMICA SPINTA

Quando si parla di queste auto si arriva ad un certo punto per il quale design e funzionalità devono per forza di cose integrarsi ed andare a braccetto. Nella progettazione dalla nuova Ferrari F80 è stato proprio così, perchè forma e funzione hanno trovato un compromesso. Il telaio con cabina asimmetrica ha permesso di ridurre l'ingombro laterale e creare un profilo più a cupola dell'abitacolo, definito come "Impluvium". Una volta che si chiudono le porte ad apertura a farfalla, in pratica, l'aria scorre lateralmente ai passeggeri e si tuffa lungo le spalle posteriori. Ma prima e dopo che succede?

Bisogna ragionare allora su due versanti. All'anteriore c'è un S-Duct al quale ormai siamo abituati, ma su questa F80 assume i contorni di un triplano. Al posteriore è invece una grande ala a farla da padrona, almeno sulla metà superiore. già in posizione di riposo è visibile, richiamando un po' il concetto delle F40 ed F50, ma da buona aerodinamica attiva si muove, sale, scende e si inclina. Chiaramente il concetto è quello di aiutare, assieme alle paratie anteriori mobili, il bilanciamento aerodinamico dell'auto. D'altronde non è uno scherzo raggiungere 1050 kg di deportanza a 250 km/h, ai quali però contribuisce anche l'estrattore più lungo mai proposto da Ferrari per un'auto stradale. Insomma di carne sulla brace ce ne è in abbondanza ed in Ferrari hanno fatto di tutto per riuscire ad ottimizzare ogni piccolo aspetto dell'auto.

I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Ad un occhio più attento alcuni richiami possono sembrare quasi espliciti, ma sulla F80 c'è più dell'ultimo periodo Ferrari. I fari anteriori sono annegati in una banda nera orizzontale così come l'abbiamo già vista sulla 12 Cilindri, mentre lungo la copertura del motore scorrono sei prese d'aria che – spoiler – richiamano i sei cilindri del motore termico. Un altro punto chiave del design di quest'auto è lo scarico centrale, appannaggio di epoche iconiche del passato e tuttora apprezzato trasversalmente. Oltre ad un chiaro richiamo estetico ha il compito di ottimizzare non solo le prestazioni del motore, evitando una linea di scarico con troppe curve, ma anche dare un sound che possa essere in linea con l'eredità che questa F80 deve accogliere.

In generale comunque a Maranello hanno optato per delle proporzioni molto aggressive, che in effetti seppur sotto gli occhi io abbia visto un'auto chiaramente omologata per la circolazione stradale – seppur io sia curioso di sapere quanti dei 799 proprietari già assegnati di questa serie limitata la usi realmente su strada – il pensiero è stato tutto il tempo verso un'auto da gara. Il cofano anteriore è corto, l'abitacolo è spostato in avanti e la coda è lunga, stabilizzante, con un effetto ancora più marcato quando l'ala è completamente estratta. Tutto questo perchè il motore centrale compatto ha ovviamente dato la possibilità di lavorare su delle proporzioni estremamente interessanti. Chapeau.

SCHEMA MOTORE: SI IBRIDO, MA NON PLUG IN

Ve lo dico fin da subito: non è un'auto ibrida plug-in come la 296 GTB questa Ferrari F80. Non può avanzare esclusivamente in modalità elettrica, quindi la parte elettrificata è dedicata esclusivamente alla prestazione. Con questi presupposti ho accolto anche io il fatto che questa biposto deve scaricare a terra 1200 cavalli e 850 Nm di coppia. Una robetta interessante, che però ha chiesto necessariamente l'adozione della trazione integrale definita e-4WD. Quindi il motore termico – un V6 da 120° con i suoi 900 cavalli ed il suo rapporto di 300 cv/litro – spinge sull'asse posteriore assieme ad un aiuto elettrico, mentre all'anteriore arriva un'altra componente della potenza, stavolta solo elettrica. In totale sono 300 i cavalli che la Ferrari F80 tira fuori dal rinnovato pacco batterie ad alte prestazioni e con architettura a 800V.

Visto che la nobile famiglia di vettura della quale la Ferrari F80 è entrata a far parte richiede un considerevole numero di "novità" e "prime volte", bisogna che ve le racconti un po' per volta. I dischi freno fanno parte di questo elenco, tanto per dirne una. Dischi CCM-R in carbonio direttamente derivati dal mondo delle competizioni e per la prima volta usati su una Ferrari stradale. Questi hanno una durata maggiore rispetti ai normali dischi carboceramici, ma al contempo riescono a offrire potenze frenanti ben più elevate. D'altronde l'obiettivo è quello di frenare un'auto che può raggiungere i 350 km/h limitati, coprire lo 0-100 km/h in 2.15 secondi e lo 0-200 km/h in 5.75 secondi. E lo fanno bene d'altronde, pensando che fermano l'auto dai 200 km/h in meno di 100 metri.

REGNO DI ELETTRONICA E STAMPA ADDITIVA

Quando si superano determinate potenze ed entra in gioco un'aerodinamica molto spinta, la componente di elettronica diventa più importante di quanto si immagini. Questo è alla base di tutto il software che regola le sospensioni a controllo elettronico della Ferrari F80 e, come detto prima, l'aerodinamica attiva. Perchè basterebbe del vento laterale per scompensare improvvisamente l'auto ad alte velocità e cambiare la distribuzione del carico. Questo viene ovviato da tutti questi sistemi, che non solo mantengono l'auto stabile e sicura ma confermano la distribuzione dei pesi pensata in fase di progetto, che vede il 44% all'anteriore ed il 56% al posteriore. 

Al contempo quale poteva essere la novità che caratterizzasse la Ferrari F80, se non la stampa additiva? Ormai pienamente inserita nei processi industriali, ha permesso di creare soluzioni non solo funzionali ma, vi dico, paragonabili ad opere d'arte. Il solo rocker anteriore è così sagomato da ridurre le masse ed aiutare il passaggio dell'aria. Il tutto poi considerando che le sospensioni sono montate quasi trasversalmente.

DENTRO UN’ASTRONAVE

Io poi, comunque, ci sono entrato all'interno. Ho chiuso lo sportello tirando la cordicella e sono stato assorto avanti a quel volante rettangolare per un po' di tempo. La sensazione è stata quella di stare dentro un'astronave, con il parabrezza lontano avanti ai miei occhi e tutto vetro attorno. L'auto davvero aiuta la sensazione di solitudine alla guida con la disposizione asimmetrica dei sedili, rendendoti un pezzo unico con essa. Strumentazione digitale, manettino al volante, console laterale che richiama la dashboard pulsanti di una GT o una sorella come la 499P. Insomma in questa F80 c'è tutto quello di cui si ha bisogno, dalla consapevolezza di poter scaricare a terra potenza tali da rallentare la rotazione terrestre fino a quella di poter guidare con una sola mano mentre – occhiali da sole in viso – si chiacchiera al telefono collegato con il Bluetooth.

E se proprio lo volete sapere, il prezzo è di 3.6 milioni di euro. Prezzo impegnativo se consideriamo l'allora prezzo della LaFerrari, ma tanto sono state tutte già vendute….

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