Recensione Askoll eB5: bici elettrica semplice e concreta
Dopo aver passato due mesi in compagnia della eB5 di Askoll tiriamo le somme su questa bella bicicletta elettrica.
La febbre da due ruote è ufficialmente scoppiata, un po' per la bella stagione un po' per il momento favorevole – suona quasi male da dire – visti i lauti incentivi promessi per il settore. Negli ultimi due mesi ho in prova la nuova Askoll eB5, modello di punta della loro line up che strizza l'occhio a chi, come il sottoscritto, deve spostarsi prettamente in città e non ama arrivare agli appuntamenti sudato e con il fiatone.
Non starò qui a discutere questa fondamentale differenza; tra le biciclette tradizionali e quelle elettriche intercorrono diverse centinaia di euro di differenza, a volte anche nell'ordine delle migliaia, chi fa quindi questa scelta deve esser consapevole di andare incontro ad un esborso inevitabilmente maggiore. Confrontarle direttamente non avrebbe senso.
Tornando a noi, sulla eB5 che Askoll definisce impropriamente da "trekking" e che, a mio avviso, incarna invece l'anima di una urban come le sorelle minori eB4/eB4u. Si tratta di una bici alta, robusta, non proprio leggerissima ma con un motore potente che riesce a spingerci grazie ad un'adeguata progressione quando necessario. Design atipico, a tratti un po' spartano, l'azienda vicentina è andata dritta al sodo con le sue bici elettriche, sviluppando un sistema pratico ma certamente meno attraente rispetto ad altri.
PER UOMO MA ANCHE UNISEX
Oltre alla versione standard che vedete in foto è prevista a listino anche la eB5u, dove "u" sta per "unisex" e sposta in più basso il tubo orizzontale, così da permettere un utilizzo più agevole anche alle donne o coloro che lo preferiscono così. Il telaio in alluminio e le ruote da 28 pollici disegnano una bici mediamente alta, quasi al limite anche per me che sono 1.73m. Ho trovato questo taglio delle ruote un'ottima via di mezzo tra le più agili 27/27,5" e le 29" che montano diverse eMTB, capaci di assorbire ottimamente le asperità in associazione all'ammortizzatore anteriore.
Quest'ultimo è regolabile a seconda delle esigenze: la corsa è di 63 mm e basta girare la linguetta superiore per bloccarla, così da avere più stabilità sui terreni più omogenei. Personalmente l'ho usata "sbloccata" sin dal primo istante, le buche e le discontinuità non mancano di certo a Milano come in tantissime delle altre città italiane.
Non è certo un peso piuma con i suoi 23 kg, diciamo che rientra nella media delle elettriche e deve parte della sua massa alla batteria da 2,6 kg; Askoll parla di un carico massimo, compreso il conducente, di 120 kg. Il telaio è del tutto assimilabile a quello di una normale bicicletta, questo è uno dei (pochi) vantaggi di avere la batteria "esterna" davanti al manubrio. Quest'ultimo è piuttosto largo, praticamente retto e regolabile anche nell'inclinazione a seconda delle preferenze o necessità; sulla sinistra vanta il computer di bordo e il faretto LED bianco anteriore, a destra invece il campanello, non proprio facilmente raggiungibile senza staccare la mano dalla manopola.
MOTORE POTENTE E AUTONOMIA ADEGUATA
La pedalata assistita è una manna dal cielo in queste calde giornate estive, poter alleggerire lo sforzo permette di spostarsi sulle due ruote senza dover patire eccessivamente l'afa e rendersi impresentabili dopo 15 minuti in sella. A seconda della calura, ammetto, sfrutto spesso al massimo il motore elettrico Brushless di Askoll da 250 W, integrato nel mozzo posteriore e capace di rilevare piuttosto rapidamente l'input della pedalata. Cosa alquanto utile soprattutto nelle ripartenze.
Il computer di bordo a cristalli liquidi ha tre tasti fisici, facilmente raggiungibili, con cui variare anche i livelli di assistenza da 0 (nullo) a 4 (massimo) e consumi che crescono di conseguenza. Si cambiano anche in corsa: io ho usato per lo più il livello 2 in questi mesi di tragitto lavoro-casa-lavoro a Milano, ma come detto ho spesso aumentato al massimo l'assistenza per risparmiare energie e sudori, soprattutto in vista delle poche salite.
L'autonomia dipende fortemente da quale livello di assistenza si sfrutta; diciamo che per un tragitto di 10 km circa in città con il 4 impostato porta via più o meno il 15%. Difficile fare delle stime precise perché le variabili in gioco sono davvero tante: dal peso del conducente allo stile di guida, il grado di assistenza che si chiede al motore e i livelli che possono esser variati durante una corsa. Askoll parla di un range massimo di 90 km con il livello 1, distanza che sembra credibile con la batteria da 400 Wh; ricarica completa che avviene in 6 ore, ma servono solo 3 ore e mezza per raggiungere l'80 percento.
Quest'ultima è l'elemento chiave; una piccola ma evidente forzatura se si guarda al lato estetico, di tutt'altro avviso se si guarda la facilità con cui è possibile sganciare la batteria e riporta sopra la sua basetta di ricarica. Rispetto ad altre biciclette elettriche c'è quindi un vantaggio per la fase di accumulo, ma il suo posizionamento pone alcuni dubbi: su tutti ci metto l'anteriore appesantito, poco agile nei cambi di direzione e dinamica di guida non certo eccezionale nelle discese più veloci.
COME VA IN STRADA
Il cambio Shimano a 7 rapporti è fluido e rapidissimo nei passaggi, con la mano destra si gestiscono agevolmente le due leve, ma è pur vero che mi sarei forse aspettato qualcosa di più. I rapporti sono infatti troppo agili e non permettono di andare poi molto oltre i 25 km/h garantiti dal motore elettrico, bisogna infatti aumentare molto la cadenza della pedalata per tenere una velocità media di 30 km/h.
Ammessi i limiti consentiti dalla legge in elettrico, quindi 25 km/h, mi sarebbe piaciuto qualche "marcia in più" da poter sfruttare nelle discese o nei lunghi rettilinei. Decisamente potente e ben calibrato il freno a disco anteriore, peccato solo che Askoll non ne abbia incluso uno anche sul posteriore e puntato invece su un V-Brake, visto il costo della eB5 credo che sarebbe stato più appropriato.
In strada la mia esperienza è stata complessivamente positiva, al netto dei compromessi appena citati ho macinato oltre 150 km in tutta comodità, senza mai avvertire il pericolo di una caduta davanti ad una buca, scalino, rotaie del tram o scivolosissimo pavè. Ben bilanciata, scattante quanto basta con una coppia massima di 40 Nm e una frenata decisa.
SPECIFICHE TECNICHE
- Motore Elettrico: Brushless Askoll a rotore esterno integrato nel mozzo posteriore
- Potenza: 250 W nominale
- Velocità Max: 25 km/h Coppia Max 40 Nm
- Livelli di assistenza: 4 + modalità non assistita
- Programmi speciali: 1) Modalità di accompagnamento 2) Supporto partenza in salita
- Batteria: 400 Wh (36 V – 9 Ah) / 2,6 kg
- Ricarica: 6 ore x 100% (3 ½ ore all’80%)
- Autonomia: Fino a 90 km
- Cambio: Shimano – al deragliatore 7 velocità
- Freni: anteriore a Disco Meccanico / posteriore V-BRAKE – Integrato nel telaio
- Ruote: 28” x 1 5/8 alluminio doppia camera
- Dimensioni: lunghezza 1.800/1.810 mm – larghezza 700 mm – passo altezza 1.160 mm – 23 kg
CONCLUSIONI E PREZZI
Il modello in prova è il più costoso, si parla di 1.490 euro di listino ed una differenza di 100€ rispetto alle eB4, che a fronte di una batteria meno capiente (300 Wh contro 400 Wh) ed un cambio a 6 marce fissa il costo a 1.390€. Siamo su una fascia medio alta che può godere a pieno degli incentivi, facendo richiesta si può infatti ambire al massimo rimborso consentito di 500€ che permetterebbe di tagliare il prezzo di un terzo.
Al di là dei conti devo ammettere di aver trovato dopo qualche giorno il giusto feeling con questa eB5, certamente poco appariscente ma concreta quanto basta per portarmi a destinazione senza batter ciglio. Dopo circa 250 km percorsi in città posso dire di non aver mai avuto alcun tipo di problema, né al cambio né alle ruote, segnalo soltanto un po' di umidità (poi rientrata) all'interno del display del computerino in seguito ad un acquazzone.
Quest'ultimo si è dimostrato molto utile, capace di fornire le giuste informazioni necessarie ad affrontare i percorsi programmati e con una stima credibile della distanza residua al livello di assistenza corrente. Insomma rimanere a secco è quasi impossibile.
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