Cerca

In viaggio con un'elettrica: Cupra Tavascan da Barcellona a Monte Carlo

Un viaggio di quasi 900 chilometri con Tavascan elettrica

In viaggio con un'elettrica: Cupra Tavascan da Barcellona a Monte Carlo
Vai ai commenti
Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 11 mag 2025

Da Barcellona a Monte Carlo con un’auto elettrica: questa la sfida che ci ha lanciato Cupra a bordo della Cupra Tavascan Endurance, il SUV elettrico dotato di una batteria da 82 kWh. Come è andata? Ecco il resoconto del viaggio.

Dalla partenza alla prova di ricarica

Si parte da Barcellona: ogni auto ha un equipaggio di due persone con i bagagli e l’obiettivo è percorrere più di 600 chilometri il primo giorno, seguiti dagli altri 220 km nella seconda giornata di viaggio. Il tragitto da Barcellona alla Francia è prevalentemente autostradale ed extra-urbano. Qui l’andatura tenuta è sostenuta perché i chilometri non sono pochi, ma il primo tratto verso il confine si chiude con una velocità media di soli 87 km/h a causa del traffico in autostrada. Ci fermiamo quindi da Ionity per una ricarica: Tavascan ha consumato circa il 50% della batteria con un consumo medio di 18 kWh / 100 km, e la sosta non sarebbe necessaria perché, in uno scenario reale, la mia strategia sarebbe stata quella di caricare durante la pause pranzo.

Ma siamo ad un evento di test che coinvolge anche la prova di ricarica, e quindi facciamo un rapido rabbocco alla IONITY che carica il 13% della batteria in meno di 10 minuti con una potenza costante di 90 kW.

Proseguiamo verso la pausa pranzo dove le auto vengono ricaricate tramite colonnine fast per sicurezza. Eccesso di zelo da parte di Cupra, perché sarei arrivato scarico in hotel la sera e avrei avuto la possibilità di usare la ricarica lenta a qualsiasi presa, anche in assenza di colonnine dedicate.

In realtà, però, un lato positivo c’è perché la ricarica fatta dallo staff alla IONITY è di esattamente 54 kWh, e vi spiego di seguito perché questo numero è importante.

L’autonomia autostradale in un viaggio reale

Quando parliamo di autonomia autostradale è facile fare un calcolo corretto, ma approssimativo: la batteria netta (utilizzabile) è da 77 kWh, il consumo autostradale a una media di 130 km/h è di circa 24 kWh / 100 km… quindi Cupra Tavascan può fare 320 km di fila in autostrada.

Parzialmente corretto, perché nella vita reale, dall’esperienza di 4 anni di utilizzo esclusivo di una Model 3 Long Range, funzionerebbe così:

  • parto da casa al 100%, percorro 290 km in autostrada
  • arrivo alla colonnina autostradale con circa il 10% di batteria, o poco meno
  • alla colonnina fast ricarico fino al massimo all’80% perché superata questa soglia la ricarica rallenti.
  • riparto quindi con l’80% e mi fermerò alla prossima fast con il 10%

significa che da colonnina a colonnina ho circa 54 kWh netti utilizzabili (proprio quanto ricaricato alla IONITY dallo staff Cupra durante la pausa pranzo), e ai consumi rilevati (media di 126 km/h) significa avere 225 km di autonomia.

Questo apre a due scenari:

  • viaggio totale di meno di 500 chilometri: una sola ricarica fast in autostrada se parto da casa con il “pieno"
  • viaggio di più di 500 chilometri: una ricarica autostradale ogni 225/200 chilometri dopo i primi 290 chilometri percorsi

Giorno due, addio autostrada

Il secondo giorno è caratterizzato da meno chilometri, ma da tempi di guida simili perché si viaggia più in extra-urbano: medie inferiori, ma tante curve, tante colline/montagne (fino ai 1.607 metri del Col de Turini) e più traffico.

Qui la media dei consumi è stata inferiore proprio perché le velocità si sono abbassate. La scalata verso il Col De Turini ha permesso di mettere alla frusta la dinamica di Tavascan, piacevole ma pur sempre un SUV: insomma, non è l’auto che sceglierei per un contesti impegnativo come il Col, ma se non avete passeggeri a bordo il setup di Cupra è comunque più divertente della maggior parte delle concorrenti e l’auto si fa ben condurre tra curve e i tornanti grazie ad uno sterzo più diretto e meno moltiplicato della media dei SUV sul mercato.

Scollinato, tocca alla rigenerazione fare da padrona: peccato che Tavascan non abbia la guida ad un pedale, e che anche al livello massimo (si attiva tramite palette al volante o con la modalità B), questo SUV elettrico ha una rigenerazione meno incisiva di una Model Y ad esempio, costringendo a usare maggiormente il pedale del freno nei tornanti in forte pendenza in discesa.

Il viaggio si conclude con una media generale di 20,6 kWh / 100 km, equivalenti a più di 370 km di autonomia reale netta, senza contare i ben 5 kWh di riserva nella batteria, praticamente altri 30 chilometri.

Cupra in Formula E: le curiosità dai box

Terminata la parte del viaggio, è tempo di conoscere il team Cupra Kiro. Il marchio spagnolo deve ancora crescere, ma parte da solide basi perché l’auto c’è e anche i piloti: Ticktum ha dominato nelle libere 1 e 2, arrivando alle qualifiche.

Peccato che, per via della struttura del sistema a scontri diretti, sia finito poi al terzo posto in griglia di partenza in un circuito, quello di Monte Carlo, dove i sorpassi sono difficili.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Luigi Melita (@luigimelita1)

Neanche il Pit Boost ha aiutato a mescolare troppo le carte: si tratta della sosta ai box obbligatoria per ogni piloti, questa tecnologia verrà portata nel mondo delle auto di tutti i giorni, e consiste in una ricarica ad alta potenza (600 kW) per immettere 3,85 kWh in 30 secondi.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento