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GPL auto: guida completa, caratteristiche, costi e manutenzione | Dacia Duster

Auto GPL: caratteristiche, costi, manutenzione e info. Recensione Dacia Duster GPL 1.6 SCe

Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 4 feb 2019

GPL auto: in un momento storico in cui il diesel è protagonista di una demonizzazione senza precedenti, un numero sempre maggiore di clienti si sta orientando su auto a benzina, ibride e, in misura minore, elettriche.

Fatta questa premessa, è singolare notare che le due soluzioni più “scontate” per abbassare le emissioni delle vetture e parallelamente anche i costi di gestione – ovvero il GPL e il metano – continuino a registrare performance di vendita sottotono nel nostro Paese. Nel 2018, le vendite delle auto a GPL in Italia hanno registrato un calo del 3,5% rispetto al 2017 (125.397 esemplari) con una quota complessiva che rimane stabile al 6,5%. Un po' meglio sono andate le vendite dei veicoli a metano, cresciute del 14,3% negli ultimi 12 mesi (anche se con numeri complessivi inferiori, pari a 37.438 esemplari). Il contrario è avvenuto a gennaio 2019: GPL in crescita (+8,2%) e metano in picchiata (-46,1%).

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Tra le possibili motivazioni di questo calo, è bene ricordarlo, vi è la temporanea assenza dai listini di alcune varianti, che devono essere ancora sottoposte a omologazione secondo il nuovo standard WLTP.

Dopo aver analizzato caratteristiche, pro e contro delle auto a metano nello Speciale auto metano: tutto quello che c'è da sapere sul gas naturale, in questa guida vediamo insieme tutto quello che bisogna sapere sulle auto a GPL.

GPL: COME È FATTO?

Il GPL, acronimo di Gas di Petrolio Liquefatto (ma anche Gas Propano Liquido), è carburante composto da una miscela di idrocarburi gassosi, costituita principalmente da Propano e Butano. Si parla di Gas perché, in normali condizioni di pressione atmosferica (1 bar), il Gpl è allo stato gassoso, anche se diventa liquido quando sottoposto a pressioni superiori a 4 bar: questa proprietà consente al GPL di essere facilmente stoccato e trasportato in bombole o serbatoi. Nelle auto, il GPL viene stoccato allo stato liquido.

Senza entrare troppo nel tecnico, a livello di potere calorifico“la quantità di calore prodotta dall’unità di massa di un determinato combustibile quando questo brucia completamente” – il GPL sviluppa un ottimo valore di circa 11.500 kcal per kg (valore fissato per convenzione dalla norma UNI 10389), mentre il metano circa 12.500 kcal per kg. La differenza tra GPL e metano si trova anche nelle unità di misura in quanto il metano viene erogato direttamente allo stato gassoso (metri cubi di gas), mentre il GPL va misurato in kg (e viene venduto in litri). 

GPL: QUANTO INQUINA?

Pur non essendo “pulito” tanto quanto il metano, il GPL si difende bene garantendo una combustione più “snella” e riducendo di conseguenza le emissioni inquinanti rispetto ai motori a benzina o a gasolio: al di là di una riduzione di circa il 10% delle emissioni di CO2 (bilanciate tuttavia da un consumo di GPL superiore a quello della benzina), si registra una significativa riduzione in termini di PM10 (circa il 30%) e di monossidi di azoto (circa l’80%). Il motivo?

Nel confronto GPL vs benzina, a livello di composizione molecolare, il GPL esce vincitore perché più semplice e durante la lavorazione vengono eliminate sostanze inquinanti come piombo e benzene, riducendo inoltre gli atomi di carbonio.

IMPIANTO AUTO A GPL: COME FUNZIONA?

Qualsiasi impianto a GPL sul mercato è costituito dalle seguenti componenti: serbatoio, elettrovalvola, riduttore-vaporizzatore, commutatore. Il funzionamento di base è il seguente: l’avviamento “a freddo” del motore avviene a benzina e, quando il liquido di raffreddamento raggiunge i 25-35°C (valore che dipende dal tipo di impianto), si attiva il riduttore che permette il passaggio all’alimentazione a gas.

Il riduttore è quel componente fondamentale che consente al GPL, che nel serbatoio si trova allo stato liquido, di evaporare e di raggiungere gli iniettori con la giusta pressione. L’elettrovalvola è invece in grado di stabilire quale carburante entrerà nel motore (benzina o GPL). Il serbatoio viene di norma collocato al posto della ruota di scorta (con forma dunque toroidale) oppure (per le vetture meno recenti) nel vano bagagli (in questo caso la forma è cilindrica). Un’eccezione è rappresentata dalla Renault Twingo GPL, provata qualche settimana fa: in questo caso, data la presenza del motore al posteriore, la bombola è stata collocata al di sotto dei sedili anteriori.

Il gas passa poi in un filtro, e da questo al gruppo iniettori. A controllare l'intero processo a partire dall'apertura delle varie elettrovalvole fino all'iniezione vera e propria che avverrà per ogni cilindro, e a monitorare tutte le condizioni di funzionamento, ci penserà una centralina elettronica che riceverà informazioni direttamente dalla centralina motore dell'automobile, traducendo così in tempo reale e con estrema precisione ogni input dato dal guidatore.

Gli impianti ad iniezione sequenziale gassosa, quelli più diffusi, iniettano il GPL allo stato gassoso interfacciandosi con la centralina di controllo.

COSTI DI GESTIONE AUTO GPL

Per quanto riguarda i consumi, il GPL comporta un aumento nell’ordine del 20/30% rispetto alla stessa auto alimentata a benzina ma il vantaggio sta nel prezzo estremamente inferiore del carburante alla pompa: in Italia, al momento della pubblicazione di questo articolo, il prezzo medio del GPL è di 0,64 euro al litro (gasolio 1,49 euro, benzina 1,565 euro, metano 1,00 euro).

Il metano, di contro, costa di più alla pompa (1 euro/kg) ma con un kg permette di percorrere molta più strada. Il risultato, a livello di economia di esercizio, è un leggero vantaggio del metano rispetto al GPL: per percorrere 100 km con Volkswagen Golf TGI (QUI la nostra prova nell’ambito dello speciale metano) bastano meno di 4,50 euro (contro i 10,50 euro andando a benzina, -60%), mentre con Dacia Duster GPL (penalizzato però da un’aerodinamica più sfavorevole) sono necessari circa 6,50 euro di Gpl contro gli 11/12 euro a benzina (-40/50%).

In attesa di avere un paragone più equo (confrontando le versioni GPL e metano di una stessa auto), diverse prove consumi “reali” effettuate su Fiat Panda a GPL e Fiat Panda a metano dalle varie testate automobilistiche italiane hanno dimostrato che il metano conviene quasi sempre sulle lunghe percorrenze (anche per via di una manutenzione meno onerosa).

Infine, quanto costa convertire l’auto al GPL? ll costo della conversione di un veicolo benzina a GPL può variare dai 1.400 euro ai 2.200 euro (dipende da diversi fattori: marca dell’impianto utilizzato, complessità dell’intervento, caratteristiche dell’automobile da convertire).

AGEVOLAZIONI ECONOMICHE GPL

Esistono diverse forme di agevolazione economica a sostegno dei veicoli a GPL. Alcune sono valide su tutto il territorio nazionale, mentre altre misure sono state adottate dalle amministrazioni locali e riservate di conseguenza ai soli residenti nei territori comunali, provinciali o regionali interessati.

Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali, la legge consente alle regioni di esentare dal pagamento della tassa automobilistica regionale i veicoli bi-fuel (GPL/benzina o metano/benzina), convertiti e nuovi, rispettivamente per cinque anni (escluse le categorie Euro 0 ed 1) e sei anni consecutivi. A livello nazionale è prevista una riduzione del 75% della tassa automobilistica alle "autovetture e autoveicoli ad uso promiscuo dotati di dispositivo per la circolazione solo con GPL o metano" (serbatoio benzina con capacità inferiore a 15 litri).

Inoltre, la tariffa base nazionale degli autoveicoli e dei veicoli a trasporto promiscuo Euro 0, 1, 2, 3 e 4, ad alimentazione (esclusiva o doppia) a metano o GPL è pari all’importo riservato ai veicoli Euro 4 o 5 con potenza inferiore a 100 kW: 2,58 euro/kW per pagamenti per l’intero anno solare e 2,66 euro/kW per pagamenti frazionati. A tutto questo si aggiunge la possibilità di aggirare i blocchi del traffico (anche in questo caso le norme variano a seconda della zona d'Italia in cui si vive).

MANUTENZIONE AUTO GPL

Iniziamo con le basi: per quanto i produttori possano assicurare di aver rinforzato le sedi delle valvole, è sempre bene utilizzare ogni tanto la vettura anche a benzina (è sufficiente una decina di km ogni volta che finisce il GPL). Il GPL, infatti, possiede meno componenti “lubrificanti”, rendendo più secchi i condotti: il funzionamento a benzina consente di “pulire” tali condotti da eventuali residui. È inoltre consigliato lasciare nel serbatoio una quantità di benzina superiore a un quarto, rabboccando regolarmente con nuova benzina per impedire il ristagno di quella meno recente.

Passando alla manutenzione ordinaria, un’auto con impianto a GPL richiede almeno due interventi aggiuntivi rispetto ad una vettura equivalente a benzina.

Su Dacia Duster GPL (l’auto che mi ha affiancato per due settimane e di cui vi parlerò nell’ultimo capitolo) gli intervalli di manutenzione sono gli stessi della versione a benzina (20.000 km), con l’aggiunta del controllo del gioco valvole ogni 60.000 km e la sostituzione dei filtri: ogni 40.000 km quello del GPL allo stato liquido e ogni 80.000 km quelli del GPL allo stato gassoso. Il consiglio degli esperti per scongiurare ogni tipo di problema? Anticipare questi intervalli di qualche migliaio di km.

REVISIONE AUTO GPL: FACCIAMO CHIAREZZA

Come previsto dalla circolare n.B76/2000/MOT del 16 novembre 2000 del Ministero dei Trasporti, è necessario sostituire il serbatoio del GPL a 10 anni dal primo collaudo o dall’immatricolazione della vettura (se, come nel caso di Duster a GPL, l’impianto viene montato in fabbrica).  La sostituzione della bombola ha un costo che varia tra i 500 e i 1.000 euro. Non sostituire la bombola GPL significa incorrere in una sanzione di 85 euro, a cui seguirà l’obbligo della revisione. La sostituzione è indipendente dalla revisione del veicolo.

SICUREZZA: GPL AUTO PERICOLOSO? I MITI DA SFATARE

Il GPL auto è pericoloso? Sfatiamo il mito: non è meno sicuro rispetto alle auto a benzina. GPL ed esplosione sono due termini che difficilmente si tramuteranno in realtà. È vero infatti il contrario: le auto a gas, a differenza di quelle a benzina, sono sottoposte a numerosi e minuziosi controlli e sono inoltre dotate di diverse valvole di sicurezza. In più, i serbatoi del GPL sono in acciaio, materiale ben più resistente della plastica dei serbatoi della benzina, in grado di sopportare una pressione interna di 30 bar.

L’unica limitazione in materia di sicurezza GPL riguarda i parcheggi interrati: le vetture a gas possono parcheggiare liberamente nei parcheggi sotterranei, a patto di non andare oltre il primo piano interrato. Questo è quanto disposto da una legge entrata in vigore nel 2002 che riguarda tutte le auto con impianti a GPL installati a partire dal 2001. Se vi può consolare, le auto dotate di impianti installati prima dell'entrata in vigore di questa normativa non possono nemmeno accedere ai parcheggi interrati.

DOVE E COME FARE RIFORNIMENTO DI GPL

In Italia sono attualmente presenti circa 4.000 distributori di GPL, dislocati un po’ ovunque anche se la maggiorparte è al Nord e Centro Italia e la densità di distributori è maggiore in centri come Milano ad esempio. Per quanto riguarda il rifornimento valgono le stesse considerazioni fatte a suo tempo nello Speciale metano. Anche per il GPL, infatti, per fare il pieno nel nostro Paese bisogna necessariamente recarsi nei distributori all'interno dell'orario di apertura (dunque, di norma, tra le 8 e le 19), in quanto il rifornimento può essere effettuato solamente dal personale addetto.

Esistono, fortunatamente, alcuni punti con orario esteso o h24, in particolar modo sulle arterie autostradali, ma il consiglio è quello di pianificare attentamente i propri viaggi, tenendo conto della presenza di distributori di GPL lungo il percorso , soprattutto, degli orari di apertura.

ELENCO DISTRIBUTORI GPL METANO ITALIA 2019 (FONTE: MYLPG.EU) 

Il self-service GPL è possibile solo in teoria. La legge, infatti, lo consente operativamente, ma in pratica si stanno attendendo disposizioni ufficiali affinché i distributori possano adottare tutte le misure necessarie per consentire il rifornimento self-service. Gli automobilisti di auto alimentate a Gpl dovranno dotarsi di una scheda che conterrà i dati anagrafici e la targa del veicolo, per consentire l’erogazione solo al veicolo autorizzato, impedendo rifornimenti abusivi molto pericolosi. Inoltre verranno istruiti dal gestore su come usare il bocchettone di rifornimento e come comportarsi in caso di anomalie. Qualcosa si è mosso negli scorsi giorni per quanto riguarda il metano | Self Service metano, ci siamo quasi: via libera dall'UE.

AUTO A GPL: COSA OFFRE IL MERCATO?

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Gli automobilisti italiani intenzionati ad acquistare un'auto a GPL possono attingere ad un elenco di modelli che copre quasi tutti i segmenti "che contano", dalle citycar ultra-economiche alle compatte, passando per i SUV e le monovolume. Si tratta di modelli dalla meccanica semplice e collaudata, con motori quasi sempre aspirati (i pochi turbo presenti non sono tecnlologicamente "all'ultimo grido").

L'auto giusta su cui montare il GPL? Non ci sono particolari limitazioni per chi volesse convertire a GPL un'auto a benzina: è bene però orientarsi su motori già utilizzati per questo tipo di trasformazioni, motori su cui ci siano garanzie in merito all'affidabilità anche dopo la conversione. Gli esperti suggeriscono di scegliere propulsori con punterie idrauliche e, in generale, con sedi valvole robuste

DACIA DUSTER GPL: LA PROVA NELLA VITA REALE

Per questo speciale GPL ho scelto Dacia Duster per due motivi. Il primo è perché l’abbiamo provato di recente | Dacia Duster GPL 2018: prova su strada del SUV intelligente | ma solo per un paio di giorni, dunque volevo verificare le prime buone impressioni di guida; il secondo è perché si tratta di una vettura che ha in qualche modo nel DNA il concetto di "mobilità intelligente", nel senso che chi compra questo veicolo vuole risparmiare all’acquisto ma anche nei costi di gestione.

Ecco, dopo più di 1.000 km in sua compagnia posso assolutamente confermare quanto detto in occasione del primo contatto: questo Duster a GPL convince per la buona elasticità del motore, un 1.6 aspirato da 115 CV (109 a gas) e con coppia di 156 Nm che diventano 144 a Gas.

Un motore robusto pensato fin dall’inizio per l’utilizzo a GPL (testata e le sedi delle valvole sono rinforzate) che sconta la mancanza del turbo se si viaggia a pieno carico o in salita. In quel caso è piuttosto seduto e costringe a scalare utilizzando le marce più basse. Ecco, dal cambio manuale, unica opzione disponibile, sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più: nell’utilizzo quotidiano ho registrato ogni tanto degli impuntamenti e soprattutto si avverte la mancanza di una sesta di riposo. Il regime di utilizzo migliore è intorno ai 3000 giri, quando non è comunque brillante ma sicuramente risulta più che adeguato per spostare la massa della vettura (1240 kg).

Non ho registrato durante questi giorni insieme particolari differenze tra il funzionamento a benzina e quello a GPL, ma ho notato che selezionando la modalità a GPL, quando si avvia la macchina specialmente a freddo, il motore tiene il minimo con un numero di giri più alto e questo aiuta a non spegnere la macchina in attesa che si raggiunga la temperatura di esercizio e passi a all’alimentazione a GAS. A livello di rumore si avverte il classico ticchettio del GPL ma solo dall’esterno e al minimo: in auto non si avverte niente.

A livello di praticità non manca nulla visto che la bombola è posizionata sotto al piano di carico (al posto della ruota di scorta), lasciando tutti i 478 litri del bagagliaio a disposizione. Niente male anche l’altezza da terra che mi ha permesso di addentrarmi in un percorso quasi da fuoristrada senza mai toccare con pianale o paraurti. Naturalmente per i fondi a scarsa aderenza o le forti pendenze la trazione integrale (non disponibile nemmeno a richiesta) resta indispensabile, ma siamo obiettivi: quanti automobilisti acquistano Duster a GPL per fare del fuoristrada impegnativo?

Infine, capitolo costi: viaggiando a GPL ho calcolato, con carta e penna (anche perché non è prevista l’integrazione dell'impianto il computer di bordo) una media di 10,3 km con un litro di gas, ovvero un’autonomia di circa 390 km con quasi 38 litri di GPL e una spesa di circa 23,50 euro. Questo significa spendere circa 6/7 euro (dipende dal prezzo del gas) per percorrere 100 km, contro gli 11/12 euro richiesti andando a benzina.

Tra i punti a favore della vettura troviamo la buona qualità degli assemblaggi, l'insonorizzazione dell'abitacolo (in rapporto al prezzo), l'ottimo feedback sia visivo sia tattile dei comandi del climatizzatore, i sedili comodi e ben realizzati, la buona percezione degli ingombri (anche se c'è la retrocamera) e la soddisfacente capacità del bagagliaio.

I difetti riscontrati? L’integrazione dell’impianto GPL Landi Renzo è ottimale a livello meccanico ma decisamente spartana a livello di interfaccia, sia perché il commutatore è il classico tastino "da aftermarket" con LED RGB (abbastanza chiaro nell'indicare il livello di GPL residuo, anche se non precisissimo) e soprattutto perché non è possibile visualizzare nel computer di bordo l’autonomia residua, e il consumo medio e istantaneo viaggiando a GPL

Nonostante questi difetti, ritengo che sia proprio con il GPL che Dacia Duster possa esprimere il suo massimo potenziale di auto onesta e concreta, costruita per durare nel tempo e pensata per far risparmiare sia all'atto dell'acquisto sia durante tutto il ciclo di vita, con il plus di una dotazione davvero ricca: l'allestimento top di gamma Prestige della nostra prova, a listino a 16.850 euro, ha tutto di serie, dall'infotainment touch al sensore per l'angolo cieco (optional invece a 200 euro l'accesso Keyless).

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