Cerca

Bosch eBike: 58 km e 4 Passi sulle Dolomiti senza allenamento grazie alla bici elettrica

Prova della bici elettrica Bosch eBike al Sellaronda 2018...senza allenamento

Bosch eBike: 58 km e 4 Passi sulle Dolomiti senza allenamento grazie alla bici elettrica
Vai ai commenti 52
Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 2 lug 2018

Bosch eBike è arrivata con il giusto tempismo nel mezzo del progetto #hdelettrico, proponendomi un test di una bici elettrica in occasione del Sellaronda 2018. Così, male armato visto che il mio abbigliamento tecnico si limitava alla maglia termica e ad una giacca tecnica dimenticata a casa, mi sono fiondato in direzione delle Dolomiti…

Un fumatore di 100 chili al Sellaronda

Quando mi hanno chiamato per questa prova ci ho pensato qualche minuto prima di accettare, nonostante un passato da ciclista: si parla di "secoli" addietro, quando ero meno che un teenager e mi dilettavo con la bici da corsa partecipando anche a qualche gara.

Avevo già provato la gamma Performance Line CX alla presentazione dell'ABS di Bosch: sapevo quindi quanta assistenza poteva darmi anche se il test era stato effettuato in città e in un extra-urbano non certo impegnativo come i passi delle Dolomiti. 

Forte di queste considerazioni, ho visto il percorso e ho calcolato che, con il mio livello di allenamento sotto zero e vicino al punto di ebollizione dell'azoto liquido, "ce la potevo fare"

Sellaronda: la strategia per affrontarlo

Il Sellaronda non è certo uno scherzo: partenza da Selva Gardena a 1.563 metri, primo dislivello verso il bivio di Passo Gardena a 1.862 m e poi si prosegue verso Passo Sella a 2.230 m. Da qui inizia la discesa e, al chilometro 22 dopo una nuova salita, ecco che si raggiungono i 2.241 metri di Passo Pordoi

La discesa dal Pordoi ci porta verso Arabba, chilometro numero 30 dei 58 previsti. Da Arabba al Passo Campolongo ci sono 3 chilometri in salita per arrivare ai 1.850 metri partendo da 1.601.

Imponendo il mio ritmo di pedalata costante e sfruttando il livello di assistenza Sport, sarei riuscito ad arrivare a fine giro con un paio di batterie e una velocità media tale da non far attendere troppo il resto del gruppo, con ciclisti regolari e allenati. Per intenderci, i migliori hanno viaggiato con livello di supporto tra Eco e Tour arrivando a fine tour con la stessa batteria della partenza.

Purtroppo accade l'imprevisto: i 3 chilometri di risalita verso Colfosco li ho fatti con il posteriore sgonfio a causa di una minuscola, ma infida, foratura. Il fiato non era un problema, ma cambiare passo e sforzare i muscoli delle gambe più di quanto consentito dal mio livello di (non) allenamento li ha stressati irrimediabilmente. Ad aiutarmi in questo caso la modalità Turbo, massima assistenza che ha parzialmente compensato la guida trascinandosi il posteriore a terra in salita.

Giunto a Colfosco dopo uno sforzo importante (per il mio fisico), mi sono portato al Passo Gardena saltando di fatto 6 chilometri in salita con un dislivello di 519 metri. Ai 2.119 del Passo ci sono arrivato in ovovia, usando poi la bici per completare il resto del tragitto ormai quasi tutto in discesa.

Il racconto delle peripezie affrontate non è certo fine a se stesso, piuttosto è un esempio pratico per far capire a chi non ha mai sentito parlare di eBike o resta ancora scettico, quali sono le potenzialità di questa tecnologia

Ricordate però che non è vero che con la eBike non si fatica, specie in situazioni come queste dove si sta comunque sfidando un passo dolomitico portandosi dietro un peso di una certa importanza in dislivelli notevoli. Diverso è il discorso per la città: qui si può sfruttare l'assistenza ed evitare sudate che ci porterebbero in ufficio (o all'appuntamento di lavoro) in condizioni pietose.

Dal mio punto di vista, la eBike è un ottimo mezzo per chi vuole riprendere con la bici gradualmente e partendo da condizioni che precluderebbero attività di un certo tipo. Inoltre, a sentire le parole di ciclisti più esperti, esistono tutta una serie di modi per impiegare la bici elettrica nel programma di allenamento tradizionale.

Una punta di amarezza…

Prima di passare alla parte tecnica, volevo condividere una riflessione scaturita dalla giornata passata in sella. Come anticipato, erano anni che non andavo in bici in gruppo e l'esperienza al Sellaronda è da definire sicuramente atipica per le condizioni: i passi sono letteralmente invasi dai ciclisti.

Essendo i ciclisti la categoria più a rischio tra gli utenti della strada – insieme a moto e scooter ed escludendo i pedoni che non devono condividere la strada con gli altri mezzi – tutto mi sarei aspettato fuorché un comportamento poco civile nei confronti dei colleghi di categoria.

Vero, le strade erano chiuse, ma più volte mi è capitato di trovare il percorso bloccato da ciclisti che di colpo si fermavano in mezzo alla via mettendo a rischio chi seguiva, per farsi un selfie o per chiacchierare con gli amici. Ai passi in pochi hanno avuto l'accortezza di lasciare un passaggio per chi voleva proseguire. Il risultato erano ciclisti in mezzo alla strada anche quando gli spazi a bordo carreggiata erano disponibili.

Tu, utente "debole" e bistrattato, con poche piste dedicate nella vita di tutti i giorni e ben conscio dei rischi della strada, nel giorno a te dedicato al posto di dimostrare virtuosismo ed essere d'esempio per la categoria…metti in campo egoismo e poca considerazione degli altri? Non voglio generalizzare, specie perché i partecipanti erano 24.000, ma i casi di cui sopra non erano certo isolati.

Bosch Performance Line CX

L'occasione mi ha consentito di provare nuovamente la Performance Line CX, top dell'offerta di Bosch eBike che propone cinque livelli di assistenza, da quello zero (spento) passando per Eco, Tour, Sport e Turbo, con un motore da 75 Nm di coppia.

In piano già la modalità Tour è generosa nel supporto mentre Sport è talmente potente da portarmi in salita tra i Passi. L'assistenza ricevuta alla minima pedalata è incredibile, con accelerazioni e riprese da lasciare a bocca aperta. Turbo estremizza ancora di più questa situazione, tanto da risultare forse persino pericolosa se ci immaginiamo un ciclista alle prime armi che si trova una spinta notevole in risposta ad un "mezzo giro di pedale". Ovviamente, come da regole per le Pedelec, basta smettere di pedalare e il motore taglia il supporto.

Ai livelli più alti il motore aumenta le prestazioni tra il 120 e il 300% con la eMTB che rimpiazza la Sport sulla Performance Line CX, offrendo un supporto variabile e intelligente che assiste in base alla pressione del pedale (assente sul modello provato (dove c'era la "vecchia" ma pur sempre generosissima Sport).

Ti potrebbe interessare

Ad alimentare il tutto c'è la PowerTube 500, batteria da 500 Wh integrabile nel telaio e utilizzabile in parallelo con una gemella nel sistema DualBattery con adattatore a Y.

Nota di merito per le resistenza, il gruppo motore e batteria ha affrontato bene l'escursione termica senza mai mostrare segni di cedimento, reggendo anche ad una puntatina in fuoristrada nel tratto dall'ovovia al passo.

Moustache: il tandem elettrico

Tra i partecipanti al Sellaronda c'erano anche tre tandem di Moustache, i primi elettrici disponibili sia in versione stradale che nel modello da Trekking con le SuperMotoX da 27.6 x 2.35.

A spingerlo c'è il nuovo sistema a "Y" di Bosch, con due batterie: il motore attinge ad ognuna allo stesso modo, così da garantire la stessa vita per entrambi i pacchi, PowerPack 500 da 36v, 13.8 Ah per 500W ognuno (totale 1.000 Wh). La ricarica avviene in 4 ore e 30 minuti, 2 ore al 50%.

Bici elettriche: considerazioni sul futuro della mobilità

Futurologi ed urbanisti lo dicono da tempo: nel 2050 il 75% della popolazione vivrà in grandi agglomerati urbani. Il problema è noto già oggi nella grandi metropoli e, tra le soluzioni, la eBike si candida a ricoprire un ruolo importante. L'assistenza dell'elettrico risolve i problemi di fatica per chi è fuori allenamento ma anche banalmelmente di sudore per chi deve seguire un codice d'abbigliamento per il lavoro. Inoltre il mercato ha già abbracciato soluzioni cargo per i corrieri che possono così ridurre sia i tempi che i costi degli spostamenti, i primi nei confronti delle bici tradizionali, i secondi in confronto ai mezzi a motore.

Il progetto pilota di GLS a Milano, ad esempio, ha restituito dati interessanti, con un risparmio economico dell'85% e una riduzione di CO2 di 90 tonnellate annue. In Germania, dove il parco circolante di eBike supera i 3 milioni, Deutsche Post utilizza poco meno di 10.000 bici elettriche per la posta.

Oltre alle emissioni, le eBike potrebbero ridurre notevolmente l'inquinamento acustico, abbattendo i decibel nelle città. Ed è proprio nelle città che si sta riscuotendo il maggior successo di questi mezzi, il cui mix di vendita è del 45% per quanto riguarda i modelli cittadini. Seguono al 35.5% le eTrekking, al 15% le eMTB e al 2.5% le eCargo.

Per quanto riguarda la distinzione tra pedeled e S-pedelec (info sulla differenza in questo speciale), il mix è tutto a favore delle prime: solo l'1% sono S-pedelec a causa dell'obbligo di assicurazione che non permette a questi modelli di sfidare veramente gli scooter, specie considerando prezzi sì in calo ma ancora vicini alle due ruote termiche per quanto riguarda le eBike di gamma alta.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento