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Recensione Nilox eBike X2: la bici elettrica pieghevole

Recensione Nilox ebike X2: la bici elettrica pieghevole a pedalata assistita

Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 26 mag 2018

Nilox eBike X2 ha già fatto qualche apparizione sui social e in alcuni articoli del progetto #hdelettrico, ora è tempo di dedicarle un po’ di attenzione con la recensione dopo un mese di utilizzo nel quale mi ha sempre fatto compagnia nel bagagliaio di Hyundai IONIQ. 

Nilox X2 è una bici elettrica pieghevole, un progetto non semplice perché deve ridurre ai minimi termini gli ingombri, garantire comunque una buona autonomia ed essere resistente alle sollecitazioni, da quelle in strada a quelle durante il trasporto nel bagagliaio stesso.

Partiamo dalle caratteristiche: il motore elettrico è un brushless collegato al mozzo. Non c’è il cambio ma il monorapporto è gestito perfettamente in modalità elettrica dall’unità da 250 watt che spinge fino a 25 km/h, velocità limite per le bici elettriche a pedalata assistita. La batteria consente di percorrere realisticamente 15 chilometri se utilizzate la bici in piano al massimo del carico consentito, 100 chili. Il motore riesce a reggere qualcosa in più, così da potersi portare dietro anche uno zaino di una decina di chili e, per chi pesa meno, i 20 chilometri sono alla portata, fino ad un massimo di 25 per i pesi piuma. 

In questo scenario influisce molto la pedalata ma anche la presenza o meno di salite da affrontare, che costringono ad un assorbimento maggiore da parte del motore.

Realizzata con un robusto telaio in acciaio, Nilox eBike X2 monta cerchi da 16 pollici – non il massimo per la stabilità ma l’ideale per rendere la bici compatta e ripiegabile – campanello e luce LED. Con la batteria, integrata nel telaio e quindi protetta da acqua e polvere, Nilox X2 raggiunge un peso di 20.5 chilogrammi. La ricarica avviene in meno di 3 ore, consentendovi quindi di fare anche 50 chilometri al giorno a patto di poterla ricaricare in ufficio o avere accesso ad una presa. Le dimensioni compatte rendono possibile portarla facilmente in uno zaino.


a:2:{s:4:"pros";a:2:{i:0;s:17:"Telaio in acciaio";i:1;s:31:"Batteria all’interno del telaio";}s:7:"contras";a:1:{i:0;s:29:"Estetica dei cavi da rivedere";}}

L’assistenza elettrica del motore è completamente automatica. A differenza di eBike turistiche più costose e ingombranti, Nilox ha optato per la massima semplicità e non ci sono modalità tra cui scegliere: un tasto e si accende, il resto avviene in automatico, con il sensore che legge la pedalata e gestisce l’assistenza.

L’attivazione è inoltre immediata: bastano un paio di giri di pedale per far intervenire il supporto elettrico così da rendervi facilissime anche le partenze in salita senza il minimo sforzo. 

Minimalistica anche la strumentazione: 3 LED che indicano lo stato di carica, non certo il massimo della precisione ma tarati in modo da aumentarla man mano che ci si avvicina alla scarica, per questo vedrete più a lungo i 3 LED attivi e solo dopo svariati chilometri si spegnerà quello posto più in alto.

L’utilizzo per cui Nilox eBike X2 è pensata è chiaramente quello cittadino: si tratta della bici elettrica ideale per il pendolare, magari per chi si sposta con l’auto o con i mezzi fino ad un certo punto, vuoi per trovare parcheggio, vuoi perché il trasporto pubblico su rotaia non arriva fino alla destinazione, e prosegue il percorso a destinazione su due ruote. L’assistenza alla pedalata è quel plus che serve per evitare di arrivare in ufficio e doversi fare una nuova doccia, oppure per chi vuole fare un po’ di movimento dopo secoli di inattività.

Se il pattino anteriore tutto sommato se la cava a fermare la massa di bici e pilota in spazi d’arresto decenti, nel comparto frenante il vero punto di forza è il disco posteriore che garantisce la sicurezza necessaria nelle frenate d’emergenza. Ricordatevi però che ad ogni frenata (e ogni volta che smetterete di pedalare) si interrompe l’assistenza elettrica e serviranno sempre un paio di giri di pedale per farla riattivare.

Il sistema ripiegabile permette di ridurre molto le dimensioni e far entrare la bici anche nel bagagliaio delle city car, agendo sulle due cerniere che collassano telaio e manubrio. Eventualmente si può anche abbassare sellino e manubrio e anche i pedali di ripiegano per ridurre ulteriormente l’ingombro laterale. La prima volta sarete spiazzati ma dopo qualche giorno riuscirete ad aprirla e richiuderla facilmente sfruttando il cavalletto per aiutarvi nelle operazioni.

Infine da lodare l’inclusione nella confezione di uno strumento multi-attrezzo tascabile, con tutto (anzi di più) quello che vi serve per la manutenzione e le regolazioni, dai freni all’altezza di manubrio e pedali. Non sarà comodo come chiavi dedicate ma, nell’emergenza, è quello che vi salva “la vita". Apprezzati anche i parafanghi in plastica molto flessibile che rende virtualmente impossibile romperli.

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