Prezzi carburanti, contro i furbetti delle accise scende in campo la Guardia di Finanza
Verifiche per stanare chi gioca sporco sui prezzi di benzina e diesel

Il 15 maggio ha preso il via la riforma delle accise su carburanti voluta dal Governo. Con un percorso di 5 anni, si arriverà ad un allineamento delle accise della benzina e del diesel. In questi giorni è sicuramente un tema molto discusso e come abbiamo visto, il primo step prevede 1,50 centesimi in più sulle accise per il diesel e 1,50 centesimi in meno su quelle della benzina. Di conseguenza, le accise valgono adesso 71,34 centesimi di euro per litro per la benzina e 63,24 centesimi di euro per litro per il gasolio. Tuttavia, pare che gli effetti reali sui prezzi siano stati differenti. Giusto ieri scrivevamo dell’allarme lanciato dall’Unione Nazionale Consumatori che sostanzialmente affermava che c’è stato effettivamente un aumento del diesel ma non una contestuale ed equivalente riduzione dei prezzi della benzina.
A quanto pare, per stanare i “furbetti” sta intervenendo la Guardia di Finanza, mettendo nel mirino chi non si allinea alle nuove regole sulle accise.
CONTROLLO SU SCALA NAZIONALE PER STANARE I FURBETTI
Insomma, sono scesi in campo i reparti speciali delle Fiamme Gialle per stanare che si sta comportando in maniera scorretta a danno dei consumatori. Dunque, la Guardia di Finanza fa sapere che per arginare le condotte illecite lesive della leale concorrenza, ha avviato un piano su scala nazionale, finalizzato a verificare il rispetto delle previsioni normative recentemente implementate, con il coinvolgimento degli oltre 660 Reparti operativi del Corpo e il costante supporto dei Reparti Speciali.
Come si procederà? In una nota stampa viene evidenziato che i “Reparti territoriali dovranno rilevare gli elementi sintomatici di manovre distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, sviluppando, conseguentemente, attività volte a risalire la filiera commerciale, con l’individuazione di eventuali spregiudicati speculatori“.
I controlli, fondati su analisi di rischio elaborate a livello centrale, hanno anche un altro obiettivo e cioè accertare che gli operatori “pubblicizzino” e “comunichino” il prezzo praticato secondo gli obblighi normativi vigenti, volti a favorire la trasparenza del mercato e la corretta informazione del consumatore. L’intervento della Guardia di Finanza è, in ogni caso, trasversale, riguardando anche l’assolvimento degli obblighi fiscali, il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione e la qualità del prodotto venduto. Sull’attività di verifica svolta fino a questo momento, la Guardia di Finanza fa una sintesi dell’ultimo biennio:
Sono stati eseguiti oltre 20.000 interventi. Contestate, a vario titolo, anche più volte nei confronti dei soggetti recidivi, 9.728 violazioni, di cui 2.416 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto ai prezzi indicati e 7.312 relative all’omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.