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Porsche investe ancora negli eFuel

La Casa di Stoccarda spinge per portare in produzione i carburanti ecologici ricavati dall’idrogeno e annuncia un importante investimento in un’azienda cilena attiva nello sviluppo di nuovi impianti.

Porsche investe ancora negli eFuel
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Redazione
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Pubblicato il 7 apr 2022

Pur impegnata attivamente nella transizione elettrica, Porsche non sembra rassegnata a cancellare davvero del tutto 100 anni di motorismo tradizionale e dimostra di credere fermamente nella soluzione degli eFuel, i carburanti biologici o comunque naturali che potrebbero aiutare ad affrancarsi dal petrolio senza dover cambiare del tutto e radicalmente l’auto.

La Casa tedesca, dopo aver sperimentato combustibili di recupero, ricavati da rifiuti urbani, impiegati nell’attività sportiva, oggi sostiene lo sviluppo della filiera e a tale scopo ha sottoscritto un investimento di ben 75 milioni di dollari (attualmente in attesa dell’approvazione dell’autorità Antitrust) per acquisire una partecipazione in HIF Global LLC è soggetta all'approvazione delle autorità antitrust competenti.

Per acquisire una partecipazione nella società HIF Global LLC, con sede a Santiago del Cile, una holding attiva in progetti per la creazione di impianti di produzione per eFuel. HIF Global ha già messo in opera la costruzione del primo impianto pilota Haru Oni eFuel sul territorio nazionale, per l’esattezza a Punta Arenas, coinvolgendo partner tra cui Siemens Energy ed ExxonMobil. Questa struttura ricaverà carburante “carbon free” dall’idrogeno e dalla CO2 impiegando un sistema di pale eoliche per ottenere l’energia rinnovabile necessaria al processo produttivo.

L’impegno di Porsche rientra in un round di finanziamento internazionale a cui prendono parte tra le altre anche la società cilena Andes Mining & Energy (AME), attiva nel campo dell’estrazione e dell’energia, che è l’investitrice principale, seguita dalle americane EIG, Baker Hughes Company e Gemstone Investments. In totale, il contributo ammonta a svariate centinaia di milioni di dollari e porterà alla costruzione di impianti anche negli Stati Uniti e in Australia, focalizzate in aree dove è possibile ricavare grandi quantità di energia da fonti rinnovabili, inclusi assolati deserti o altipiani ventosi.

Come ha sottolineato Barbara Frenkel, membro dell'Executive Board for Procurement di Porsche AG: “Gli eFuels danno un importante contributo alla protezione del clima e completano in modo significativo il nostro programma di mobilità elettrica. Investendo nella produzione industriale di eFuel, Porsche amplia ulteriormente il suo impegno per la mobilità sostenibile, un impegno che ha superato i 100 milioni di dollari di investimenti". Michael Steiner, membro del consiglio di amministrazione con responsabilità in ricerca e sviluppo, aggiunge che: "I combustibili sintetici offrono prospettive interessanti in tutti i settori dei trasporti, dall'industria automobilistica ai settori dell'aviazione e della navigazione. Inoltre, il cosiddetto e-metanolo che si genera in una fase intermedia del processo di creazione degli eFuel è a sua volta un'importante materia prima per altri applicazioni, a partire dall'industria chimica, dove può sostituire altre materie prime di origine fossile.

In Porsche ci consideriamo pionieri negli eFuels e vogliamo guidare questa tecnologia come elemento costitutivo della nostra strategia globale di sostenibilità. Porsche intende continuare a utilizzare nel motorsport l'eFuel proveniente dal Cile e ipotizza di allargarne poi l’impiego all’alimentazione dei veicoli stradali, facendone il primo rifornimento al momento della consegna ai clienti.

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