Opel Omega: la seconda generazione festeggia 30 anni
L'Opel Omega ha segnato dal suo anno di debutto un'importante pagina della storia del marchio ed ottenne un buon successo fino al termine della sua produzione nel 2003.

30 anni fa, nel 1994, la seconda generazione di Opel Omega debuttò sui principali mercati europei con carrozzeria berlina 4 porte e station wagon. Parliamo di una vettura che si contraddistingueva per un prezzo alla portata di molti offrendo numerosi comfort.
Otto anni prima, Opel sostituì la Opel Rekord con la prima generazione della Opel Omega. Questo cambiamento non solo introdusse un nuovo nome, ma segnò anche un rinnovamento dell'immagine del marchio.
La linea della prima serie della Opel Omega rappresentava questa svolta, tanto che il modello aveva fruttato alla casa tedesca il secondo premio Auto dell'Anno nel giro di tre anni. La seconda serie, invece, si distingueva per una gamma di motori a benzina e turbodiesel da 2.000 a 3.000 cc, oltre a una particolare attenzione per la dotazione di sicurezza.
Tra le motorizzazioni della seconda serie della Opel Omega si distinguevano un 6 cilindri in linea, un 2.0 a iniezione diretta di gasolio e un 3.0 V6 a benzina. Per quanto riguarda la sicurezza passiva, la "Opel Omega-B" era equipaggiata di serie con ABS, doppi airbag per conducente e passeggero, e barre anti-intrusione nelle porte, caratteristiche ancora piuttosto rare a quel tempo.
Il progetto relativo alla seconda generazione di Opel Omega partì tra il 1989 e l'inizio del 1990 con l'idea di sostituire sia la prima Opel Omega che la seconda Opel Senator.
Per ridurre i costi, Opel utilizzò la piattaforma della precedente Omega-A 3000 24V, garantendo così anche un comportamento su strada sicuro. La nuova Omega-B vantava una dotazione di sicurezza moderna e completa. I primi collaudi su strada iniziarono nel luglio 1992. La Opel Omega-B fu presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra e la produzione iniziò il 29 aprile 1994 nello stabilimento di Rüsselsheim.
La seconda generazione si distinse per una lunghezza maggiorata di 10 cm e portava aggiustamenti estetici con linee più morbide e affusolate. Fu inoltre avanzato il parabrezza e vennero riposizionati i sedili permettendo una maggiore abitabilità interna. Infine fu migliorata la qualità dei materiali impiegati per la vettura
Sul piano dei motori debuttarono due nuovi propulsori Opel ECOTEC e due ECOTEC V6 bialbero da 2,5 e 3,0 litri, rispettivamente da 170 CV e 211 CV. La nuova offerta venne completata da un 2.500 turbodiesel da 131 CV e, inoltre, tre anni dopo la gamma si arricchì del 2.000 turbodiesel a iniezione diretta da 101 CV.
Successivamente nel 1999 fu presentato un primo restyling che prevedeva diversi aggiornamenti estetici tra cui nuovi gruppi ottici anteriori, nervature sul cofano, paraurti in tinta, coda con gruppi ottici diversi e modanature laterali anch'esse in tinta.
I motori 2.0 a benzina furono sostituiti da un nuovo propulsore 2.2 a 16 valvole da 144 CV (107 kW), che divenne la motorizzazione di ingresso.
Al termine della produzione di Opel Omega nel 2003 fu progettata una nuova ammiraglia in grado di raccogliere la sua eredità.
Nel 2008, il vuoto lasciato dalla Opel Omega fu quasi completamente colmato con l'arrivo della Opel Insignia. Sebbene questa nuova vettura sostituisse la Vectra, le sue dimensioni e ambizioni erano decisamente superiori, posizionandola come una via di mezzo tra la Opel Vectra e la Omega.