Nissan, nuovo piano industriale e tagli: si punta al risanamento
Il piano di rilancio della casa automobilistica
Dopo un anno fiscale 2024 segnato da pesanti perdite e un utile operativo ridotto allo 0,6%, Nissan lancia “Re:Nissan”, un piano di rilancio che mira a ristrutturare profondamente l’azienda sul piano industriale e finanziario. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: tornare a margini operativi e flussi di cassa positivi nel comparto automobilistico entro l’anno fiscale 2026. Ma il percorso per raggiungerlo sarà segnato da riduzioni drastiche di costi, risorse e strutture produttive.
La casa automobilistica giapponese prevede una contrazione complessiva dei costi, sia fissi che variabili, per 500 miliardi di yen rispetto al 2024. Di questi, 250 miliardi arriveranno dal contenimento delle spese variabili, con una revisione delle strategie di ingegnerizzazione, una governance dei costi più severa e un importante ridimensionamento delle attività di sviluppo non prioritarie. È stato creato un ufficio di trasformazione trasversale, guidato dal Chief TdC Officer, composto da 300 esperti, incaricati di prendere decisioni strategiche sui costi. Circa 3.000 dipendenti saranno riallocati da progetti avanzati post-2026 alle attività di contenimento della spesa.
COSTI? BISOGNA RIDURRE
Anche sul fronte dei costi fissi si prevede una decisa razionalizzazione. Entro il 2027, Nissan chiuderà 7 dei suoi 17 impianti di produzione di veicoli. Verranno ottimizzati anche gli stabilimenti dedicati ai propulsori, mentre è stato cancellato il piano di costruzione di una fabbrica per batterie LFP a Kyushu. Le spese in conto capitale verranno ridotte, così come la forza lavoro, che scenderà di 20.000 unità in tre anni, inclusi 9.000 esuberi già annunciati. I tagli interesseranno dipendenti diretti, indiretti e contrattisti, coinvolti nei reparti produttivi, R&S e amministrativi.
La revisione si estende anche ai processi di sviluppo: il costo orario medio del lavoro sarà abbattuto del 20%, la complessità dei componenti ridotta del 70% e le piattaforme tecniche passeranno da 13 a 7 entro il 2035. Nissan punta anche ad accelerare il ciclo di sviluppo: 37 mesi per i modelli completamente nuovi, 30 per le varianti. Tra i progetti già allineati a questo approccio figurano la futura Skyline, un SUV globale del segmento C e un SUV compatto firmato Infiniti.
PIU’ ESPORTAZIONI
A livello commerciale, la strategia si focalizzerà sui mercati chiave: Stati Uniti, Giappone, Cina, Europa, Medio Oriente e Messico. In Nord America verranno rafforzati i segmenti ibridi e rilanciato il brand Infiniti, mentre in Cina il focus sarà sui veicoli elettrici a batteria, con un ruolo crescente delle esportazioni. In Europa Nissan punterà sui B e C-SUV, anche attraverso le sinergie con Renault e partner cinesi. Il Messico si confermerà hub di esportazione strategico.
A sostegno della nuova visione, Nissan rafforzerà le collaborazioni all’interno dell’Alleanza con Renault e Mitsubishi, avviando anche una cooperazione con Honda su elettrificazione e intelligenza artificiale per i veicoli. Intanto, come anticipato, i dati 2024 raccontano una realtà ancora difficile: utile operativo in caduta a 69,8 miliardi di yen, perdita netta di 670,9 miliardi e un quarto trimestre con appena 5,8 miliardi di utile operativo e perdite per 676 miliardi. Le previsioni per l’anno fiscale 2025 sono caute: ricavi stimati a 12.500 miliardi di yen, ma utile operativo, netto e flusso di cassa restano ancora da definire.