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Fusione Honda-Nissan: le particolari condizioni per riaprire i colloqui

Il destino di Nissan in bilico: l'offerta di Honda, con la condizionale, per un nuovo inizio

Fusione Honda-Nissan: le particolari condizioni per riaprire i colloqui
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 19 feb 2025

Incredibile ma vero. Honda sarebbe disposta a riaprire i negoziati con Nissan per creare quello che diventerebbe il quarto gruppo automobilistico più grande al mondo, ma solo a condizione che l'attuale amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida, lasci il suo incarico. A rivelarlo è il Financial Times, che cita fonti vicine alle discussioni.

Le due case automobilistiche, rispettivamente seconda e terza per vendite in Giappone dopo Toyota, avevano avviato trattative per una fusione con un valore complessivo stimato in 60 miliardi di dollari. Tuttavia, le negoziazioni si sono interrotte la scorsa settimana, lasciando Nissan in una situazione di ulteriore incertezza. La casa giapponese sta affrontando un periodo difficile, segnato da una drastica riduzione degli utili a causa della mancanza di modelli ibridi competitivi sul mercato statunitense e della crescente pressione dei produttori cinesi.

FARSI DA PARTE

Il fallimento dei colloqui avrebbe acceso nuove tensioni all'interno del consiglio di amministrazione di Nissan, aumentando le pressioni su Uchida per un passo indietro. Il manager, in carica dal 2019, ha dichiarato di voler rimanere fino al 2026, ma sia alcuni membri del consiglio che il partner francese Renault spingerebbero per una sua uscita anticipata. Secondo il Financial Times, il board avrebbe già avviato discussioni informali sulle tempistiche di una possibile successione.

Honda, dal canto suo, non intende procedere con un'offerta pubblica di acquisto ostile, come chiarito dall'amministratore delegato Toshihiro Mibe. Tuttavia, sarebbe pronta a riaprire le trattative con un nuovo leader al vertice di Nissan, in grado di gestire meglio le resistenze interne all'azienda.

UNA NUOVA SPERANZA

L'eventuale fusione potrebbe avere un impatto significativo anche su Mitsubishi, le cui azioni sono schizzate fino all'8,6% dopo la pubblicazione del report del Financial Times. Mitsubishi, che attualmente dipende fortemente da Nissan, trarrebbe beneficio da un'integrazione con Honda, rafforzando la propria posizione nel mercato del sud-est asiatico.

Nel frattempo, altri attori si mostrano interessati a investire in Nissan, tra cui il colosso tecnologico taiwanese Hon Hai Precision Industry Co. e il fondo di private equity KKR & Co. Il futuro di Nissan resta dunque in bilico, ma non tutto è perduto. Anzi.

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