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NIO annuncia l’arrivo nel 2026 delle stazioni di battery swap di quinta generazione

Più intelligenti e flessibili per rafforzare la propria presenza anche fuori dai confini cinesi.

NIO annuncia l’arrivo nel 2026 delle stazioni di battery swap di quinta generazione
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 1 set 2025

Nei mesi scorsi si era parlato di un possibile rafforzamento del legame tra NIO e CATL, con l’ipotesi che quest’ultima potesse rilevare una quota di controllo di NIO Power, la divisione che gestisce la rete di battery swap. Ora la casa automobilistica cinese ha annunciato che la prossima generazione di stazioni per il battery swap è pronta al debutto. Il lancio delle unità di quinta generazione inizierà nel 2026 e rappresenta un’evoluzione tecnologica chiave per la strategia infrastrutturale del gruppo, sempre più orientata verso una rete aperta, intelligente e scalabile.

Stazioni più intelligenti e flessibili

NIO ha confermato che la distribuzione delle nuove stazioni di battery swap di quinta generazione inizierà all’inizio del 2026. L’annuncio, arrivato durante la giornata inaugurale del Chengdu Auto Show per voce del cofondatore e presidente Lihong Qin, segna un passaggio importante nell’evoluzione dell’infrastruttura energetica del marchio. Le prime unità ingegneristiche sono già state costruite e si trovano attualmente nella fase di verifica tecnica.

Secondo quanto dichiarato da Qin, le nuove stazioni saranno progettate per essere compatibili non solo con i veicoli NIO, ma anche con quelli degli altri due marchi del gruppo, Onvo e Firefly. La compatibilità si estenderà anche ai marchi esterni che hanno già stretto accordi con NIO in questi anni, e potenzialmente anche ad altri costruttori che in futuro decideranno di aderire all’alleanza per il battery swap.

Il dirigente ha descritto la quinta generazione come un punto di arrivo per la strategia aziendale sul fronte del battery swap. Le nuove strutture saranno infatti caratterizzate da un’elevata intelligenza operativa e da una maggiore flessibilità. Qin ha anche ricordato come sia ancora attiva la collaborazione con CATL per lo sviluppo del formato Chocolate, un sistema modulare di batterie intercambiabili che potrebbe essere adottato in particolare dal marchio Firefly.

Attualmente NIO gestisce oltre 3.460 stazioni di scambio batteria in Cina e ha già superato la soglia di 84 milioni di swap effettuati. Tra le innovazioni in fase di sviluppo c’è anche un sistema modulare brevettato, che consentirà alle stazioni di espandersi in modo scalabile per rispondere a un eventuale aumento della domanda. In parallelo, NIO sta valutando la creazione di veri e propri hub di battery swap nelle principali città cinesi come Pechino, Shanghai e Shenzhen. Si tratterebbe di strutture di grandi dimensioni con magazzini centralizzati e corsie multiple per il cambio batteria, capaci di gestire operazioni per un valore giornaliero compreso tra i 360.000€ e 480.000€ (tra 3 e 4 milioni di yuan).

Le criticità nella diffusione del battery swap

Nonostante gli investimenti continui e l’ambizioso piano di espansione, NIO sta incontrando alcune difficoltà nel mantenere il ritmo delle nuove installazioni. Per il 2025, l’obiettivo iniziale era quello di realizzare 2.000 nuove stazioni in Cina, ma la soglia è stata rivista leggermente al ribasso, attestandosi tra 1.800 e 2.000 unità. A fine agosto, tuttavia, risultano operative meno di 500 nuove stazioni, un dato che evidenzia un rallentamento rispetto alle aspettative. Anche in Europa, dove NIO ha da poco raggiunto il traguardo dei 200.000 battery swap effettuati, l’espansione delle infrastrutture prosegue a ritmi contenuti. La tecnologia dello scambio batterie continua a suscitare interesse come alternativa alla ricarica tradizionale, ma al di fuori della Cina fatica ad affermarsi, soprattutto a causa dei costi elevati di implementazione e dell’assenza di uno standard condiviso tra i costruttori.

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