Mercedes-Benz, il diesel resta: ecco come sono cambiati i consumi dal 1936 al 2025
Mercedes-Benz: verso una mobilità sostenibile con Diesel e ibridi
Mercedes guarda al futuro della mobilità con una visione chiara: elettrificazione totale entro il 2039, con un piano ambizioso che punta a far sì che metà delle vendite entro il 2030 derivino da auto elettriche e ibride plug-in. Tuttavia, la Casa di Stoccarda continua a credere fermamente nel valore del motore Diesel, evolvendo questa tecnologia per garantire basse emissioni e consumi contenuti durante il periodo di cambiamento.
La flessibilità nella produzione dei veicoli consente a Mercedes di adattarsi agilmente alle esigenze del mercato, supportando al tempo stesso i clienti che non sono ancora pronti per abbracciare pienamente la mobilità elettrica. Questo è particolarmente evidente in Italia, dove il Diesel resta predominante: rappresenta il 74% delle vendite tra le autovetture Mercedes e addirittura il 90% per i Van. Attualmente, sono ben 34 i modelli a Diesel offerti.
TUTTO INIZIÒ NEL 1936…
Nel 1936, Mercedes-Benz introdusse sul mercato la 260D (W138), primo veicolo al mondo dotato di motore Diesel. Da allora, la Casa di Stoccarda non ha mai smesso di puntare sul diesel: negli anni ’70 introdusse il Turbodiesel, mentre negli anni ’90 contribuì allo sviluppo del Common Rail insieme a partner come Bosch, Magneti Marelli ed Alfa Romeo.
La Mercedes 260D (W138) aveva un consumo di 9 chilometri con un litro di gasolio con un quattro cilindri da 2,5 litri e 45 cv (18 cv/litro). Oggi con quattro cilindri Mercedes da 1.9 litri e più di 200 cv (più di 100 cv / litro) il consumo è di 23 chilometri con un litro.
Nei primi anni 2000 perfezionò ulteriormente questa tecnologia con il sistema Bluetec, che sfruttando AdBlue e il filtro antiparticolato, ridusse drasticamente gli NOX.
ANCORA IL DIESEL
La punta di diamante della gamma è rappresentata dai motori Diesel ibridi plug-in, un'esclusiva tecnologica della Stella. Guardando avanti, Mercedes-Benz prevede che i motori Diesel rimarranno fondamentali per i modelli superiori, come la Classe C, mentre per le compatte si passerà alla nuova generazione di propulsori benzina a ciclo Miller da 1,5 litri (M652), capaci di offrire consumi simili al Diesel.
Le recenti versioni dei motori Diesel della Stella, come il quattro cilindri OM654 e il sei cilindri OM656, sono soluzioni per installazioni sia longitudinali sia trasversali, sono disponibili in varianti con trazione anteriore, posteriore e integrale, permettendo così una grande versatilità d’uso. Questi propulsori, già compatibili con biocarburanti come XTL e B10, sono pronti per carburanti con un contenuto di etanolo fino al 25%, a conferma dell’impegno della Casa verso una mobilità sostenibile.