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Mazda e la vittoria alla 24 Ore di Le Mans: 30 anni fa il trionfo del rotativo Wankel

Un prototipo che è diventato un’icona, con quell’inconfondibile livrea arancione e verde e il sound unico del suo motore Wankel da oltre 700 cv.

Mazda e la vittoria alla 24 Ore di Le Mans: 30 anni fa il trionfo del rotativo Wankel
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Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 17 ago 2021

Il prossimo weekend è di scena l'89° edizione della leggendaria 24 Ore di Le Mans – dopo il rinvio deciso lo scorso marzo. E quest'anno segna un anniversario molto speciale per Mazda e la sua storia: trent'anni fa, per essere precisi alle 16 di domenica 23 giugno 1991, mentre Johnny Herbert percorre il rettilineo di Mulsanne a bordo della sua Mazda 787B , riceve una notizia strepitosa via radio dal team: lui e i suoi compagni di squadra stanno per vincere la più difficile e famosa gara al mondo dell’endurance. Si tratta di una vittoria a dir poco storica: nessun'altra auto a motore rotativo aveva mai vinto prima la classica della Sarthe ed è anche il primo successo di una Casa asiatica.

La bandiera a scacchi sventola all’arrivo della vettura n°55, con la sua livrea arancione e verde piuttosto appariscente e l'inconfondibile rombo del suo motore Wankel dotato di quattro rotori. 

Herbert, stremato dalla fatica, è colto da un malore e viene ricoverato in pronto soccorso, costretto così a saltare la cerimonia del podio.

Quell’importante vittoria continua ad affascinare gli appassionati di corse e del motore rotativo. La gara di Le Mans, oltre ad essere la più antica gara di durata al mondo (la prima edizione si è tenuta nel 1923), ancora oggi è considerata la più impegnativa di sempre. 

Nell’edizione del 1991 la concorrenza è tosta: Jaguar mira a ripetere il suo trionfo del 1990, mentre Mercedes cerca di dare seguito alla sua affermazione del 1989 dopo un anno di assenza. Peugeot si presenta con un grande budget e punta a una nuova vittoria in casa a La Sarthe dopo quella del 1980. Porsche corre con il team Joest, sostenuto dalla Casa, e poi ci sono alcuni team privati che in totale portano a 15 il numero di vetture del Gruppo C in gara.

Circa a 21 ore dall’inizio della gara, dopo una lunga battaglia contro le favorite Mercedes e Jaguar, la Mazda 787B prende il comando della corsa per la prima volta e non lo abbandona più fino alla fine. Tre ore più tardi, contro ogni aspettativa, Johnny Herbert porta la Mazda trionfante al traguardo davanti a 250.000 spettatori in delirio, dopo aver completato 362 giri a una media di oltre 205 Km/h.

Tutte le tre Mazda che partecipano a quell’edizione, due nuove 787B e una 787 dell’anno precedente, completano la gara, terminando al primo, sesto e ottavo posto nella classifica generale. Delle 38 vetture qualificate solo nove finiscono la gara. 

Il motore rotativo R26B della 787B è caratterizzato da un esclusivo sistema di iniezione e tre candele per rotore, produce la bellezza di 710 CV (522 kW) a 9.000 giri al minuto. Grazie a quel propulsore, che si rivela anche molto affidabile, il prototipo del brand giapponese è molto veloce e il trio formato da Herbert, Volker Weidler e Bertrand Gachot riesce a sfruttarne al meglio il potenziale.

Gli ingegneri Mazda, dopo aver effettuato sul propulsore vincente le normali ispezioni di routine al termine della corsa, affermano con orgoglio che l’R26B è talmente in buone condizioni che potrebbe correre un'altra maratona di 24 ore. 

La leggendaria numero 55 viene esposta dall'anno successivo al Museo Mazda a Hiroshima dopo i cambiamenti dei regolamenti entrati in vigore nel 1992, che limitano la cilindrata del motore impedendo così al motore rotativo di poter partecipare alle successive edizioni della 24 Ore di Le Mans.

Da allora, ci sono apparizioni occasionali dell’auto come, per esempio, a Le Mans nel 2011 per il 20° anniversario della leggendaria vittoria o al Goodwood Festival of Speed nel 2015.

Questi appuntamenti si rivelano sempre occasioni speciali per quelli che non vedono l’ora di sentire dal vivo l’inconfondibile rombo di quel motore: un sound che ancora oggi fa venire la pelle d’oca a tutti gli appassionati del mondo delle corse. 

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