La mobilità del futuro secondo il PoliTo; zero emissioni, iperconnessa e modulare
Il nostro concetto di mobilità, le nostre esigenze, cambiano e la tecnologia si adatta; nel prossimo futuro, solo auto iperconnesse e a zero emissioni, ecco il progetto MOST
Dietro la parola “mobilità” si apre un intero mondo di tecnologie e possibilità, diversissime fra loro ma con diversi punti in comuni; fra tutti connessione e trasferimento dati in tempo reale e zero emissioni.
A svelare i nuovi e interessanti aspetti della mobilità del futuro, da quella su strada a quella aerea, sono istituti d’eccezione, come il Politecnico di Torino e Teoresi Group, impegnati nella promozione e nelle realizzazione dei progetti del MOST.
Fra le diverse iniziative portate avanti dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, il potenziamento e miglioramento dei droni per la consegna delle merci (un domani, anche per il trasporto di farmaci urgenti) e per il monitoraggio delle infrastrutture e del territorio.
Queste finalità, in particolare, aprono al MOST importanti collaborazioni nell’ambito della prevenzione ai crimini ambientali.
Non mancano, ovviamente, ricerche finalizzate all’aumento dell’autonomia dei mezzi elettrici e al potenziamento delle infrastrutture, come postazioni di ricarica intermedie.
Oggetto di studio e perfezionamento sono anche le batterie modulari, ovvero swappable battery, che permettono di essere estratte e caricate fuori dal veicolo, così come sospensioni e pneumatici intelligenti e a basso consumo, in vista della diffusione di citycar elettriche e compatte.
Anche l’idrogeno trova il giusto spazio, ma nel trasporto merci, con veicoli commerciali integrati con la rete dati e dotati di sistemi di percezione dell’ambiente circostante per minimizzare i consumi e ridurre le emissioni.
Tutte queste iniziative sono state presentate durante l’evento “Progressi e Innovazioni: Air mobility and Sustainable road vehicles”, appuntamento organizzato da Teoresi Group, società internazionale di ingegneria che supporta le imprese in progetti basati su tecnologie di frontiera in diversi settori fra cui la smart mobility e il MedTech.
Al suo fianco, il Politecnico di Torino, in particolare il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS.
I PROGETTI DEL MOST
Giorgio Guglieri e Andrea Tonoli, docenti presso il PoliTo, hanno dichiarato:
Il Politecnico di Torino è da sempre in prima linea nella ricerca sulla mobilità sostenibile, a tutti i livelli, in stretto coordinamento con le aziende, con le altre università e con i centri di ricerca coinvolti. E’ quindi molto significativo che MOST presenti alla cittadinanza i risultati ottenuti finora e le prospettive per il futuro nella sede di un’azienda partner, come Teoresi. Lo sforzo congiunto di tutte queste realtà permette di ricercare le risposte ad alcune delle più importanti sfide per i settori dell’aviazione e dell’automotive, nell’ampia cornice della doppia transizione green e digitale. Ci auguriamo che questo impegno prosegua con la stessa intensità, per realizzare l’obiettivo del Centro: ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare la vita della comunità.
MOST, nato dalla collaborazione tra 24 università, 24 imprese e il CNR, è diventato un vero e proprio laboratorio di ricerca e sviluppo che coordina tutte le più importanti realtà italiane (industriali ed accademiche).
L’evento organizzato da Teoresi ha visto due aree tematiche, lo Spoke 1 e lo Spoke 2, che hanno coinvolto altre eccellenze italiane, fra università e aziende altamente tecnologiche,
Lo Spoke 1 si è dedicato ai droni autonomi e l’urban air mobility nelle città del futuro, sperimentando e integrando tecnologie di mobilità aerea con soluzioni logistiche sostenibili, come collegamenti terra-isola nel Golfo di Napoli, operati da parte di Poste Italiane.
Si tratta del “Servizio pilota Isole Minori” che ha l’obiettivo di favorire la decarbonizzazione del trasporto logistico testando un sistema di trasporto merci giornaliero con droni in grado di spostare carichi fino a 40 chilogrammi.
Un altro progetto prevede lo sviluppo, presso il Politecnico di Torino, di impianti di testing e certificazione per velivoli AAM – Advanced Air Mobility, mobilità aerea avanzata – in ambienti controllati: vengono studiate soluzioni che consentono la certificazione dei velivoli e operazioni in presenza di condizioni avverse di meteo o in ambienti complessi, quali quelli cittadini.
Allo studio anche nuovi materiali, leggeri ma resistenti, per i nuovi dispositivi aerei.
La mission di Digital Twin, è infatti studiare il comportamento delle strutture aeronautiche in materiale composito, con l’obiettivo di realizzare un modello digitale accurato che possa prevedere la propagazione del danno e stimare la vita residua delle strutture. Tale modello consentirà di migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei nuovi velivoli, riducendone i costi di manutenzione e prolungandone la vita utile.
Ultima area di interesse dello Spoke 1, l’idrogeno; sotto la lente ci sono le celle a combustione, attualmente utilizzate nei veicoli a idrogeno, ma al veglio c’è la possibilità di sostituirle con delle “pile” che garantiscano una maggiore sostenibilità e affidabilità.
Queste pile hanno infatti il vantaggio di ridurre sensibilmente le emissioni di CO₂ – o azzerarle nel caso dell’idrogeno verde – ma hanno necessità di numerosi sistemi ausiliari per il loro funzionamento.
L’attività di ricerca si sta concentrando proprio sull’ottimizzazione a livello ingegneristico della sinergia fra queste componenti, a partire da competenze maturate nel campo automotive.
Lo Spoke 2 si concentra invece sui veicoli a quattro ruote, auto private e mezzi industriali: l’obiettivo è lo studio di soluzioni che permettano di ridurre i consumi e le emissioni attraverso sistemi di propulsione innovativi e modulari, l’adozione di modelli sostenibili per gli utilizzatori e l’ambiente, l’aumento della sicurezza tramite pneumatici a bassissimo consumo, reti di sensori, connettività e sospensioni intelligenti.
Tra le sperimentazioni in corso c’è la progettazione di un’auto di piccole dimensioni pensata per la mobilità urbana con pacco di batterie modulare (swappable), integrabile con le colonnine di ricarica e con sistemi di generazione fotovoltaica domestica.
Un altro prototipo in via di sviluppo è quello di un veicolo commerciale a idrogeno per consegne urbane in grado di calcolare in tempo reale il tragitto più sostenibile e veloce, adeguandolo al traffico in città.
Entrambi i veicoli integrano una serie di componenti innovative tra cui pneumatici a bassissima resistenza al rotolamento, sistema di percezione del traffico e controllo ADAS, sospensioni rigenerative, batterie sostituibili e riutilizzabili come accumulo stazionario. Secondo MOST, sarà possibile vederli nei test della valutazione finale la prossima primavera.