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Frontali delle auto sempre più alti: aumentano i rischi per bambini e pedoni adulti

Uno studio incentrato sui rischi in caso di incidente tra un pedone e una vettura dal frontale alto apre scenari inquietanti che al momento non hanno una soluzione normativa.

Frontali delle auto sempre più alti: aumentano i rischi per bambini e pedoni adulti
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 17 giu 2025

La parte anteriore delle auto è sempre più alta e cresce di mezzo centimetro all’anno riducendo la visibilità e rendendo gli impatti di eventuali incidenti molto più pericolosi, soprattutto per pedoni e bambini. A portare la questione sotto i riflettori è uno studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti.

Secondo il rapporto, il progressivo aumento delle dimensioni delle auto, anche conosciuto come “carspreading“, sta incidendo notevolmente sull’altezza della zona anteriore e questo anche a causa della diffusione dei SUV di grandi dimensioni. Lo studio ha evidenziato che i test condotti su alcuni soggetti alla guida di vetture dall’anteriore alto non riuscivano a vedere i bambini fino a nove anni di età posizionati davanti al veicolo, con ovvie conseguenze sulla sicurezza e sulla loro incolumità in caso di un impatto in condizioni di traffico reale.

IN ITALIA L’ALTEZZA MEDIA PIÙ ELEVATA

La ricerca di T&E è stata la prima a studiare questo aspetto a livello europeo prendendo in considerazione i paesi dell’UE, il Regno Unito e la Norvegia. I numeri così raccolti dicono che nel 2024 l’altezza media della parte anteriore di una vettura è stata di 83,8 centimetri contro i 76,9 centimetri del 2010.

Come detto prima, questo incremento è certamente legato alla diffusione dei SUV, ma nel contesto spicca in particolare l’Italia, dove l’altezza media è passata dai 76,3 centimetri del 2010 agli 85 centimetri dell’anno scorso, dando vita ad una situazione che vede il nostro paese piazzarsi al di sopra della media. T&E prova a spiegare le ragioni di questa particolarità italiana con le vendite in crescita di Jeep, il marchio del gruppo Stellantis specializzato in veicoli a baricentro alto che nel 2024 ha raggiunto sul nostro mercato una quota del 5% contro l’1% di quella europea.

GLI EFFETTI IN CASO DI INCIDENTE

Le conseguenze di un parco auto circolante composto da un cospicuo numero di veicoli dal frontale alto si traducono in collisioni molto pericolose. Nel caso di impatto con un pedone adulto, una vettura di questo tipo centra il corpo al di sopra del suo centro di gravità, causando spesso un colpo diretto sugli organi vitali.


La ricerca sottolinea inoltre che, ad un velocità fino a 50 km/h, più la zona anteriore di un veicolo è alta più sono le probabilità che la persona venga spinta sotto l’auto anziché lateralmente, aumentando così il rischio di lesioni gravi o potenzialmente mortali.  Uno studio sulle collisioni stradali che hanno visto protagoniste 300.000 persone in Belgio indica che una crescita di 10 centimetri dell’altezza della parte anteriore dell’auto può aumentare del 27% il rischio di decesso per pedoni, ciclisti e altri utenti della strada definiti “vulnerabili".
Un altro aspetto, sempre correlato alla sicurezza di guida, è che il frontale alto riduce la visibilità del conducente verso gli ostacoli e gli altri utenti della strada che si parano davanti al veicolo.

I test commissionati da T&E hanno appurato in questo caso che il conducente di un Ram TRX, il modello con la parte anteriore più alta in circolazione nell’UE e nel Regno Unito, non è in grado di vedere i bambini fino a nove anni che si trovano davanti al mezzo, mentre un conducente di una Land Rover Defender non riesce a vedere i bambini fino a quattro anni e mezzo.

IL PROBLEMA ESISTE, MA MANCANO LE REGOLE

Il problema appare quindi molto evidente, ma al momento non sembra esserci una soluzione valida per porvi rimedio imponendo ai costruttori di limitare l’altezza dei frontali dei nuovi veicoli. L’Unione Europea e gli altri stati nazionali non hanno infatti delle normative che regolino questo aspetto, per cui da T&E e Clean Cities Campaign arriva un appello alle autorità europee e a quelle britanniche con la richiesta di fissare un limite all’altezza della zona anteriore delle vetture entro il 2035.
L’imposizione potrebbe essere inserita in un pacchetto di riforme per contenere le dimensioni in costante crescita delle auto e sarebbe affiancata dal suggerimento di fissare ad 85 centimetri l’altezza massima oltre cui i costruttori non dovrebbero andare. Il limite andrebbe in ogni caso sottoposto ad una serie di valutazioni tecniche da effettuare in un secondo tempo.
Alle autorità nazionali e cittadine viene chiesto infine di adeguare le tasse e le tariffe dei parcheggi al peso, alle dimensioni e alle emissioni di CO2 dei veicoli.

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