Termini Imerese, accordo per il rilancio dello stabilimento
Il piano di rilancio prevede di salvare tutti i 540 dipendenti dell'impianto

Si chiude dopo ben 13 anni la vertenza che riguardava lo stabilimento ex FIAT di Termini Imerese. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha infatti annunciato il raggiungimento dell’intesa su questo sito produttivo. Salvi, dunque, i 540 lavoratori.
La storia di questo impianto è stata molto travagliata. Dopo che la FIAT decise nel 2011 di abbandonare questa fabbrica, se ne sono viste di tutti i colori con ipotetici piani di rilancio (compreso quello di Italvolt per costruire una fabbrica di batterie) ed iniziative imprenditoriali finite addirittura sulle cronache giudiziarie. Il nuovo accordo di salvataggio condiviso da ministero, Regione, Inps, sindacati permette di dare il via al piano di rilancio dello stabilimento che era stato ceduto attraverso una gara pubblica alla Pelligra Italia.
Negli ultimi 5 anni il sito è stato gestito dai commissari straordinari dopo l’arresto del patron di Blutec Roberto Ginatta che aveva rilevato lo stabilimento nel 2015 per poi mettere le mani su ben 16,5 milioni di fondi pubblici. Adesso, per questo stabilimento arriva la possibilità di un rilancio.
L’ACCORDO
L'accordo quadro firmato tra i commissari straordinari, Inps, Pelligra, le organizzazioni sindacali e la Regione Siciliana, mette in salvo tutti i 540 lavoratori. Più nello specifico, l’intesa prevede l’assunzione da parte di Pelligra di 350 dipendenti, ai quali sarà garantita la possibilità di accedere al piano di riqualificazione e formazione professionale utile per l’attuazione del piano industriale del nuovo investitore. Gli altri 190, rimanendo in capo all`amministrazione straordinaria, potranno beneficiare dell’isopensione a partire dal primo gennaio 2025.
Il ministro Adolfo Urso sulla firma di questo accordo ha commentato:
Una svolta storica per la Sicilia, la conferma che siamo sulla strada giusta per la rinascita industriale del Paese. Con l'accordo quadro di oggi abbiano inoltre garantito tutti i lavoratori: nessuno resterà indietro. Termini Imerese sarà un modello di quel che insieme faremo in questa legislatura per riaffermare il ruolo dell'impresa e del lavoro italiano. Sin dal primo giorno della legislatura ci siamo impegnati tra molti scetticismi e qualche incomprensione, per imprimere una svolta in quello che era considerato il simbolo della crisi industriale del Paese, con oltre dodici anni di cassa integrazione, ma ci siano riusciti anche grazie al supporto del presidente della Regione, Renato Schifani. Un altro ottimo segnale per la nostra Sicilia che ora può fare affidamento su tre grandi poli di sviluppo industriale: sul petrolchimico di Priolo-Augusta che abbiamo salvaguardato mettendo in sicurezza l'Isab di Priolo; sul grande polo dell'Etna Valley, con gli investimenti di StMicroeletrronics e di 3Sun dell'Enel, e ora anche su Termini Imerese che ha tutte le condizioni per diventare un polo produttivo logistico e portuale.