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Stellantis: il ritorno all’ibrido causa ritardi nella produzione in Europa

Stellantis rallenta sulla produzione di auto ibride: mancano componenti, aumentano i rischi di sanzioni per le emissioni.

Stellantis: il ritorno all’ibrido causa ritardi nella produzione in Europa
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Riccardo Mantica
Riccardo Mantica
Pubblicato il 1 apr 2025

Il piano di Stellantis di puntare con decisione sui veicoli ibridi sta incontrando ostacoli più concreti del previsto. Mancano i pezzi. E senza pezzi, le auto non si fanno. Secondo Jean-Philippe Imparato, numero uno del gruppo per l’area Europa allargata, solo a marzo sono usciti dalle fabbriche 20.000 veicoli in meno rispetto a quanto previsto. Il motivo? Non ci sono abbastanza motori ibridi e nemmeno i pneumatici giusti per farli viaggiare.

Un inciampo pesante, che arriva proprio mentre l’azienda sta ricalibrando la propria strategia, abbandonando (almeno in parte) il focus sull'elettrico totale. Il contesto normativo europeo, però, non aiuta. "L’Unione Europea ha cambiato le regole sulle emissioni, rendendo molto più complicata la programmazione dell’approvvigionamento", ha spiegato Imparato durante un’audizione al Senato francese, incentrata sugli aiuti statali alle imprese.

IL NODO CRUCIALE

Le case automobilistiche, Stellantis in primis, pianificano con mesi di anticipo l’acquisto di componenti. Ma quando le regole cambiano all'improvviso e il mercato non segue il piano, il sistema si inceppa. “Le auto elettriche non hanno funzionato come speravamo. Così abbiamo spinto forte sugli ibridi,” ha detto Imparato. “Solo che i fornitori – grandi e piccoli – non riescono a riconvertirsi in due mesi.” 

Nel frattempo, il rischio per Stellantis è concreto: 1,7 miliardi di euro l’anno di sanzioni europee per mancato rispetto dei nuovi limiti sulle emissioni. Un’ipoteca pesante sul futuro. “Due anni così e l’azienda va a fondo,” ha ammesso con franchezza il manager. Anche il tentativo dell’Europa di allentare un po’ la presa, concedendo una finestra di tre anni (2025-2027) per centrare gli obiettivi, sembra troppo poco, troppo tardi. “L’hanno presentata come un favore. Ma se non vendo abbastanza elettriche nel 2025, dovrò recuperare tutto nel 2026. E oggi, quel mercato semplicemente non c’è,” ha sottolineato Imparato.

PROSEGUE IL POOLING

Stellantis, che nel 2024 ha venduto circa 5,5 milioni di veicoli, di cui 2,6 milioni solo in Europa, ha chiuso l’anno con ricavi per 156,9 miliardi di euro. Eppure, l’incertezza regna sovrana: mentre l’azienda cerca ancora un nuovo CEO, le decisioni del passato, come l’uscita di Carlos Tavares, e un mercato elettrico che non decolla, rendono ogni passo un gioco d’equilibrio. Nel frattempo, Stellantis ha deciso di allearsi con Tesla e altri costruttori per l’acquisto condiviso di crediti di carbonio, un’ultima mossa per restare a galla nel mare agitato delle regole europee.

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